Due notti al Tavecchia
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28-12-2017 Ormai è diventato un classico per me ed Ivan con rispettive signore passare due giorni in questo accogliente rifugio nel periodo tra natale e l'ultimo dell'anno.
Dopo l'anno scorso dove non c'era un filo di neve ed avevamo optato per l'arrivo al Tavecchia dall'alpe Paglio,
quest'anno visto l'abbondante nevicata terminata da poche ore è obbligatorio salire da Introbio lungo la strada della Val Biandino.
Il paesaggio è incantevole con le piante ancora completamente innevate la progressione è faticosa ma non necessitano le ciaspole visto che si riesce a seguire le tracce delle jepp sino alla baita degli alpini poi è battuta dalle motoslitte e dai passaggi precedenti.
Arriviamo al rifugio dopo 14 quindi relax sino a sera.
La mattina seguente le ciaspole diventano indispensabili per muoversi decidiamo di andare verso l'alpe di Sasso la traccia è parzialmente presente in quanto in alcuni punti il vento l'ha cancellata solo sino alla Madonna delle nevi la fase di tracciatura con questa neve è molto faticosa e dilata i tempi di percorrenza tanto che questo breve escursione ci riempie tutta la mattinata.
Dopo l'abbondante pranzo solo alle 15 riesco a fare un giretto prima mi dirigo verso il S. Rita ma a circa 1700 m decido di rientrare il percorso non era tracciato ritorno alla bocca di Biandino per fare una breve esplorazione sul sentiero verso il Grassi meta di domani, il sentiero è ben tracciato.
30-12-2017 Risveglio con cielo nuvolo di li a poco inizierà a nevischiare dopo la colazzione ci dirigiamo verso il rif. Grassi con noi ci sono anche Stefano e compagnia incontrati al rifugio.
Su ottima traccia con calma giungiamo al rifugio pausa The per poi ritornare al Tavecchia per il pranzo.
Dopo aver salutato Stefano e compagna che scendono in Jepp ci dirigiamo verso Introbio dove arriveremo con le luci delle frontali
Dopo l'anno scorso dove non c'era un filo di neve ed avevamo optato per l'arrivo al Tavecchia dall'alpe Paglio,
quest'anno visto l'abbondante nevicata terminata da poche ore è obbligatorio salire da Introbio lungo la strada della Val Biandino.
Il paesaggio è incantevole con le piante ancora completamente innevate la progressione è faticosa ma non necessitano le ciaspole visto che si riesce a seguire le tracce delle jepp sino alla baita degli alpini poi è battuta dalle motoslitte e dai passaggi precedenti.
Arriviamo al rifugio dopo 14 quindi relax sino a sera.
La mattina seguente le ciaspole diventano indispensabili per muoversi decidiamo di andare verso l'alpe di Sasso la traccia è parzialmente presente in quanto in alcuni punti il vento l'ha cancellata solo sino alla Madonna delle nevi la fase di tracciatura con questa neve è molto faticosa e dilata i tempi di percorrenza tanto che questo breve escursione ci riempie tutta la mattinata.
Dopo l'abbondante pranzo solo alle 15 riesco a fare un giretto prima mi dirigo verso il S. Rita ma a circa 1700 m decido di rientrare il percorso non era tracciato ritorno alla bocca di Biandino per fare una breve esplorazione sul sentiero verso il Grassi meta di domani, il sentiero è ben tracciato.
30-12-2017 Risveglio con cielo nuvolo di li a poco inizierà a nevischiare dopo la colazzione ci dirigiamo verso il rif. Grassi con noi ci sono anche Stefano e compagnia incontrati al rifugio.
Su ottima traccia con calma giungiamo al rifugio pausa The per poi ritornare al Tavecchia per il pranzo.
Dopo aver salutato Stefano e compagna che scendono in Jepp ci dirigiamo verso Introbio dove arriveremo con le luci delle frontali
Tourengänger:
ser59

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