Rot: La mia prima Bocchetta di San Antonio, 1841 m (Valle Vigezzo)
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Racconto di Rot:
Ascoltando ieri sera le previsioni meteo, che danno un fine settimana molto bagnato, decido di fare un giretto oggi venerdì. Non dovrebbe piovere prima del pomeriggio, e io vorrei sgranchirmi le zampette!
Il padrone è contento, accetta subito: un giretto è quello che ci vuole per sgranchire le sue gambe.
Mando un messaggino alla Micaela, che mi è sembrata abbastanza simpatica l' altro giorno. So di essergli piaciuto molto; io amo le coccole, e chissà che lei non mi vizi un poco!
Contenta pure lei: "Un giretto con un cagnolino non può essere un uscita massacrante, e quando torno a casa mi restano molte ore per studiare il pianoforte! Perfetto, Rot, ci vediamo alle 8.30 domani a Dissimo!"
Non vi descriverò il percorso, sarebbe un compito troppo noioso: sapete leggere, no? Allora leggete e seguite i waypoints e saprete tutto quello che c' è da sapere!
Vi racconto solamente un qualche momento divertente o pietoso del nostro giretto.
Dunque, arriva la Micaela al parcheggio, ed è un primo choc: ma come si fa a andare in montagna conciati così? Calzoncini corti, colori degli abiti più di un arcobaleno, con fiori dappertutto, dalle calzettine rosa al foulard; anche il rossetto è rosa...
Guarda che mica andiamo a ballare, si tratta di una gita in montagna!
Mah, io mi accontento del mio bel pelo folto e rossiccio. E il mio padrone è vestito il giusto per una gita.
Cosa fanno i due già alla partenza? Fumano, che disgraziati! Non gli ha detto nessuno che il fumo fa male?
Almeno il mio padrone accende una sigaretta, invece lei un coso marrone che impesta!
Comunque, conciata come un clown, cammina bene quanto me e il padrone. Meno male!
E meno male che inizia subito a coccolarmi, e io a gongolare di gusto!
Si cammina in fila: Roby davanti, la Micaela ultima, io in mezzo.
Mi diverto a far impazzire il mio padrone mordendo le rotelline dei suoi bastoni; così in salita mi deve trascinare, e in discesa lo faccio inciampare. Ogni tanto mi faccio sgridare, ma con tale gentilezza che ricomincio il mio giochetto dopo pochi minuti!
Con la Micaela faccio il giochetto delle coccole: venti passi, poi stop!, mi siedo, giro la testa, faccio gli occhioni grandi grandi, dolci dolci, e lei ci casca ogni volta! Coccole, carezze, abbracci.
Venti passi. Dieci passi. Poi cinque, poi meno.
Gli occhi grandi grandi dolci dolci funzionano bene, eh! Solo raramente mi faccio sgridare, ma con tale gentilezza che ricomincio il mio giochetto dopo pochi passi.
Mi avevano promesso i due una lezione di geografia, mostrarmi Montagne Importanti, poi insegnarmene il nome: Gridone, Ruscada, Caneto, Formalone, eccetera. Che delusione, non si vede niente, con 'ste nebbie, con 'ste nuvole! Che mi preoccupano non poco...Non ho voglia di farmi bagnare, e lei, poi, come farà, se diluvia, con le sue gambe nude?
Chissà se il meteo ha detto la verità, mi sembra che ultimamente si sbaglino spesso. Comunque ho parlato di un giretto, e giretto sarà! Bocchetta di San Antonio e Monte Ziccher, un bel anello tranquillo, appagante.
Scure, 'ste nuvole, minacciano di brutto quando arriviamo in cresta al P. 1891.
Ci assiste Sant' Antonio, ed arriviamo nella sua cappella-riparo giusto in tempo prima delle prime gocce.
Il mio padrone non mi permette di entrare al riparo, "Cattivo che sei!"
Micaela s' impietosisce guardando i miei occhi grandi grandi dolci dolci, udendo i miei lamenti. La vince lei.
Il mio padrone estrae i panini al salame e i birrini dallo zaino. E io? Niente per me? Toh, te lo do io! Cagnerò legnetti e quant' altro troverò qui dentro! Se poi mi sento male, peggio per te, padrone crudele!
Quei due senza vergogna ingoiano il panino tra un sorso di birra e l' altro.
Che maleducati! Non vi hanno insegnato, le vostre mamme, a fare piccoli bocconi, a masticare bene, a fare una pausa prima del boccone seguente?
La mia mamma invece si! Eppure siamo dei cani e gli uomini sparlano di noi e inventano brutte cose su di noi. Pochi esempi: "Comportarsi come un cane, attenti al cane, un freddo cane".
Piove di brutto, arrivano rabbiose folate di nebbia, lo Ziccher si copre e si discopre, si sentono tuoni, ancora lontani, ma sempre tuoni.
I due, ingoiati panini e birre, accendono una sigaretta, un sigaro dopo l' altro, aspettando il ciel sereno. Che puzza di fumo qua dentro, mi viene da tossire, mi gira la testa!
Maleducati umani! Non ve l' ha insegnato, la vostra mamma, che il fumo fa male? Che non si fuma al chiuso? Che non si fuma in presenza di bambini?
Un ora e mezza, mi tocca rimanere in questo tanfo!
Fortuna che le preghiere dei due a Sant' Antonio e alla Madonna di Re sortino esito positivo.
"Sant' Antonio, facci ritrovare il sole perduto!"
"Madonna di Re, faccio il voto di venire ad inginocchiarmi davanti a te, partendo da casa mia, salendo alle Lenzuola del Gridone e seguendone la cresta di cima in cima sino alle Rocce prima di scendere a Re!"
Questi due sono proprio fuori di testa! Tutte superstizioni umane, favole!
Bè, però, funziona, e cessa quasi del tutto la pioggia; i due si vestono con tutto quello che hanno nello zaino, a me il folto pelo fulvo basta. Ci mettiamo in strada per la discesa, rinunciando allo Ziccher, che, di questo passo, il giretto non sarebbe più un giretto!
A questo punto, il giretto non è più un giretto: vuoi perché i due camminano come lumache, non volendo scivolare sul terreno intriso d' acqua, vuoi per la lunga sosta nella cappella- rifugio, vuoi perché faccio inciampare il mio padrone e fermarsi continuamente la Micaela per chiedere coccole, vuoi perché il fumare rallenta il passo, vuoi perché fermarsi a bere il birrino, il tè, per poi fermarsi a fare la pipì, allunga i tempi.
Comincia a farsi sentire stanchezza quando arriviamo finalmente a Folsogno.
Ci mancava pure l' incontro con l' amico Mario a far lievitare le ore...
Ci mancava pure il sbagliarsi sentiero per far lievitare di una buon' ora il percorso...
Ci mancava l' odioso asfalto finale, con la costrizione del collare per proteggermi dalle auto...
Niente più possibilità di cagnare le rotelline dei bastoni, di far inciampare il padrone, di mendicare coccole cogli occhi grandi grandi dolci dolci...
Infatti, arrivato all' auto stracotto, non spiccico verso.
E la Micaela, non la saluto neppure.
"Quasi nove ore di camminata per quello che doveva esser un giretto! Il giretto ideato, organizzato da me!"
"Toh, ti sta bene, padrone, hai i piedi a mollo negli scarponi!"
"Toh, ti sta bene, Micaela, hai ancora i tuoi cento metri di dislivello in salita, prima di arrivare a casa!"
tigno come sempre, più stringato. La meteo avrebbe dovuto essere più clemente, oggi:
per fortuna al primo temporale eravamo già al riparo alla Cappella di San Antonio e al secondo,
sotto una provvidenziale tettoia. Bel giro impegnativo, peccato per le foto che non abbiamo potuto fare
ma, va bene così. Ringrazio i soci per non avermi maledetto per il sentiero toppato verso il fine gita:
Grande Rot, per i Tuoi primi 1400 metri di dislivello!!
micaela , un panzer. Alle prossime.
Ascoltando ieri sera le previsioni meteo, che danno un fine settimana molto bagnato, decido di fare un giretto oggi venerdì. Non dovrebbe piovere prima del pomeriggio, e io vorrei sgranchirmi le zampette!
Il padrone è contento, accetta subito: un giretto è quello che ci vuole per sgranchire le sue gambe.
Mando un messaggino alla Micaela, che mi è sembrata abbastanza simpatica l' altro giorno. So di essergli piaciuto molto; io amo le coccole, e chissà che lei non mi vizi un poco!
Contenta pure lei: "Un giretto con un cagnolino non può essere un uscita massacrante, e quando torno a casa mi restano molte ore per studiare il pianoforte! Perfetto, Rot, ci vediamo alle 8.30 domani a Dissimo!"
Non vi descriverò il percorso, sarebbe un compito troppo noioso: sapete leggere, no? Allora leggete e seguite i waypoints e saprete tutto quello che c' è da sapere!
Vi racconto solamente un qualche momento divertente o pietoso del nostro giretto.
Dunque, arriva la Micaela al parcheggio, ed è un primo choc: ma come si fa a andare in montagna conciati così? Calzoncini corti, colori degli abiti più di un arcobaleno, con fiori dappertutto, dalle calzettine rosa al foulard; anche il rossetto è rosa...
Guarda che mica andiamo a ballare, si tratta di una gita in montagna!
Mah, io mi accontento del mio bel pelo folto e rossiccio. E il mio padrone è vestito il giusto per una gita.
Cosa fanno i due già alla partenza? Fumano, che disgraziati! Non gli ha detto nessuno che il fumo fa male?
Almeno il mio padrone accende una sigaretta, invece lei un coso marrone che impesta!
Comunque, conciata come un clown, cammina bene quanto me e il padrone. Meno male!
E meno male che inizia subito a coccolarmi, e io a gongolare di gusto!
Si cammina in fila: Roby davanti, la Micaela ultima, io in mezzo.
Mi diverto a far impazzire il mio padrone mordendo le rotelline dei suoi bastoni; così in salita mi deve trascinare, e in discesa lo faccio inciampare. Ogni tanto mi faccio sgridare, ma con tale gentilezza che ricomincio il mio giochetto dopo pochi minuti!
Con la Micaela faccio il giochetto delle coccole: venti passi, poi stop!, mi siedo, giro la testa, faccio gli occhioni grandi grandi, dolci dolci, e lei ci casca ogni volta! Coccole, carezze, abbracci.
Venti passi. Dieci passi. Poi cinque, poi meno.
Gli occhi grandi grandi dolci dolci funzionano bene, eh! Solo raramente mi faccio sgridare, ma con tale gentilezza che ricomincio il mio giochetto dopo pochi passi.
Mi avevano promesso i due una lezione di geografia, mostrarmi Montagne Importanti, poi insegnarmene il nome: Gridone, Ruscada, Caneto, Formalone, eccetera. Che delusione, non si vede niente, con 'ste nebbie, con 'ste nuvole! Che mi preoccupano non poco...Non ho voglia di farmi bagnare, e lei, poi, come farà, se diluvia, con le sue gambe nude?
Chissà se il meteo ha detto la verità, mi sembra che ultimamente si sbaglino spesso. Comunque ho parlato di un giretto, e giretto sarà! Bocchetta di San Antonio e Monte Ziccher, un bel anello tranquillo, appagante.
Scure, 'ste nuvole, minacciano di brutto quando arriviamo in cresta al P. 1891.
Ci assiste Sant' Antonio, ed arriviamo nella sua cappella-riparo giusto in tempo prima delle prime gocce.
Il mio padrone non mi permette di entrare al riparo, "Cattivo che sei!"
Micaela s' impietosisce guardando i miei occhi grandi grandi dolci dolci, udendo i miei lamenti. La vince lei.
Il mio padrone estrae i panini al salame e i birrini dallo zaino. E io? Niente per me? Toh, te lo do io! Cagnerò legnetti e quant' altro troverò qui dentro! Se poi mi sento male, peggio per te, padrone crudele!
Quei due senza vergogna ingoiano il panino tra un sorso di birra e l' altro.
Che maleducati! Non vi hanno insegnato, le vostre mamme, a fare piccoli bocconi, a masticare bene, a fare una pausa prima del boccone seguente?
La mia mamma invece si! Eppure siamo dei cani e gli uomini sparlano di noi e inventano brutte cose su di noi. Pochi esempi: "Comportarsi come un cane, attenti al cane, un freddo cane".
Piove di brutto, arrivano rabbiose folate di nebbia, lo Ziccher si copre e si discopre, si sentono tuoni, ancora lontani, ma sempre tuoni.
I due, ingoiati panini e birre, accendono una sigaretta, un sigaro dopo l' altro, aspettando il ciel sereno. Che puzza di fumo qua dentro, mi viene da tossire, mi gira la testa!
Maleducati umani! Non ve l' ha insegnato, la vostra mamma, che il fumo fa male? Che non si fuma al chiuso? Che non si fuma in presenza di bambini?
Un ora e mezza, mi tocca rimanere in questo tanfo!
Fortuna che le preghiere dei due a Sant' Antonio e alla Madonna di Re sortino esito positivo.
"Sant' Antonio, facci ritrovare il sole perduto!"
"Madonna di Re, faccio il voto di venire ad inginocchiarmi davanti a te, partendo da casa mia, salendo alle Lenzuola del Gridone e seguendone la cresta di cima in cima sino alle Rocce prima di scendere a Re!"
Questi due sono proprio fuori di testa! Tutte superstizioni umane, favole!
Bè, però, funziona, e cessa quasi del tutto la pioggia; i due si vestono con tutto quello che hanno nello zaino, a me il folto pelo fulvo basta. Ci mettiamo in strada per la discesa, rinunciando allo Ziccher, che, di questo passo, il giretto non sarebbe più un giretto!
A questo punto, il giretto non è più un giretto: vuoi perché i due camminano come lumache, non volendo scivolare sul terreno intriso d' acqua, vuoi per la lunga sosta nella cappella- rifugio, vuoi perché faccio inciampare il mio padrone e fermarsi continuamente la Micaela per chiedere coccole, vuoi perché il fumare rallenta il passo, vuoi perché fermarsi a bere il birrino, il tè, per poi fermarsi a fare la pipì, allunga i tempi.
Comincia a farsi sentire stanchezza quando arriviamo finalmente a Folsogno.
Ci mancava pure l' incontro con l' amico Mario a far lievitare le ore...
Ci mancava pure il sbagliarsi sentiero per far lievitare di una buon' ora il percorso...
Ci mancava l' odioso asfalto finale, con la costrizione del collare per proteggermi dalle auto...
Niente più possibilità di cagnare le rotelline dei bastoni, di far inciampare il padrone, di mendicare coccole cogli occhi grandi grandi dolci dolci...
Infatti, arrivato all' auto stracotto, non spiccico verso.
E la Micaela, non la saluto neppure.
"Quasi nove ore di camminata per quello che doveva esser un giretto! Il giretto ideato, organizzato da me!"
"Toh, ti sta bene, padrone, hai i piedi a mollo negli scarponi!"
"Toh, ti sta bene, Micaela, hai ancora i tuoi cento metri di dislivello in salita, prima di arrivare a casa!"

per fortuna al primo temporale eravamo già al riparo alla Cappella di San Antonio e al secondo,
sotto una provvidenziale tettoia. Bel giro impegnativo, peccato per le foto che non abbiamo potuto fare
ma, va bene così. Ringrazio i soci per non avermi maledetto per il sentiero toppato verso il fine gita:
Grande Rot, per i Tuoi primi 1400 metri di dislivello!!

Tourengänger:
tignoelino,
micaela


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