Pizzo dei tre Signori per la val Biandino ed il tratto finale del caminetto

Il Pizzo dei tre Signori è l'ultima montagna del lecchese che non ho ancora asceso con neve.
Domenica davano una giornata bellissima, d'accordo con il rifugio Tavecchia ci fanno il servizio jeep da Introbio alle 7.30 cosicchè alle 8.10 ci incamminiamo partendo da 1500 metri esatti. Avrei preferito avere la jeep prima ma non era disponibile, i miei dubbi riguardano sopratutto la tenuta della neve visto che di notte lo zero termico era attorno ai 3.000 metri
Prendiamo la strada per la Madonna della Neve e possiamo già ammirare la nostra mèta.

Con me c'è Massimo che è più esperto di me (ha vari 4000 alle spalle e va in montagna da 30 anni) e il mio amico Stefano con cui ho fatto il sentiero Roma lo scorso anno... però su neve non è molto esperto e oggi userà per la prima volta la piccozza appena acquistata. Per sicurezza al CAI ho preso in prestito un'altra piccozza, ne abbiamo quindi due a testa, non so bene cosa andremo a trovare, quindi meglio abbondare in sicurezza.
 
Arrivati al bellissimo lago di Sasso, vediamo il persorso di salita
Prendiamo il canalino sulla sinistra e poi saliremo verso il pianoro più in alto, mettiamo i ramponi e ci prepariamo, spiego un po' a Stefano come si deve muovere... La neve è davvero dura...
 
Nel canalino saliamo che è un piacere, la pendenza non è eccessiva, ma come inizio non c'è male.
Arrivati al pianoro sotto la cima faccio due chiacchiere con un signore valsassinese che sta già scendendo; mi dice che la via normale è quella sulla sinistra in blu che porta sulla cresta di Piazzoco, altrimenti vista la neve ottima e le due picche, mi dice che possiamo salire diretti alla croce facendo il ripido canale in mezzo in rosso. Mi dice che finito il canale la croce è subito lì a sinistra...
 "Ovviamente" scelgo per il canale, gli altri mi seguono; il canale è ancora in ombra, la neve è perfetta, è più ripido del precedente, io mi diverto come un matto e saliamo bene.
 
Usciti dal canale però, la croce non la vediamo, verso sinistra non ci sono tracce e c'è un tratto di 2/3 metri molto affilato...
Massimo quindi va avanti a vedere com'è e passa il tratto affilato con qualche esitazione a cavalcioni! Dice che secondo lui siamo alla base del caminetto, la via impegnativa che sale dalla Grassi... In effetti è così...
Mi preoccupo un po' perché non so cosa andremo a trovare più avanti, le catene sono sotto la neve e non ho portato né corda né imbraghi visto che la via non doveva essere molto impegnativa. tranquillizzo comunque Stefano, gli dico che ormai ci siamo
I casi sono 2 o si disarrampica il canale appena salito e si torna giù, oppure si prosegue. Massimo mi dice che c'è ghiaccio ma che con attenzione si passa...
 Io faccio il tratto affilato e fortunatamente Stefano mi segue senza troppi problemi, l'esposizione era molto alta...
 
Iniziamo quindi a salire il caminetto, è ripido e bello incassato nelle rocce, ai lati è completamente ghiacciato, in mezzo per fortuna meno, ma le piccozze in alcuni punti vanno davvero picchiate per far entrare le becche... specialmente col braccio sinistro Stefano ha un po' di difficioltà, ma pian piano mi segue.
 
Mi rendo conto che sta facendo una cosa un po' difficile per essere la prima volta... La corda qua sarebbe servita, gli avrei fatto tranquillamente sicura dalle catene o con un chiodo...
 Il caminetto poi si apre e sempre in forte esposizione possiamo salire o su roccia o su una paretina col ghiaccio sottile... è talmente sottile che dà l'idea di cadere a valle a breve... meglio stare sulla roccia
 

Passato questo tratto arriviamo in vista della croce e ci rilassiamo con qualche foto, siamo ormai fuori dalle difficoltà; In breve eccoci in cima, sono passate 3,15 ore dal Tavecchia, soddisfazione palpabile per tutti
 

Da Ornica salgono numerosi alpinisti, 2 arrivano dalla val Biandino via cresta di Piazzoco (che faremo a scendere) e solo noi siamo giunti dal caminetto.
 
Dopo esserci ripostati un po' iniziamo la discesa sulla cresta di Piazzoco, tecnicamente molto semplice, tutta su neve, attenzione ad alcuni tratti ghiacciati.
 Scendiamo dalla cresta per la ripida parete che ci riporta verso il lago di Sasso, tra alcune roccette c'è del ghiaccio, ci tocca disarrampicare faccia a monte... Voglio evitare scivolate come sul Resegone qualche mese fa... la traccia qua è evidente, sarebbe stato più facile salire di qua, ma nostro malgrado abbiamo reso il tutto più alpinistico...
 
Con calma torniamo poi al lago di Sasso, Madonna della Neve e Tavecchia per un ottimo pranzo tardivo, sono le 14:30 ormai
Scendendo abbiamo trovato 2 vipere un po' intontite, saranno appena uscite dal letargo, fare sempre attenzione.
 
Gita davvero bella, sopra addirittura alle aspettative, condizioni trovate più che ottime, giornata stupenda, di rado si trova una neve così
Salita comunque alpinistica, più semplice se effettuata dalla via normale e tratto finale di cresta, direi F+.
 Facendo invece la parte finale del caminetto le difficoltà si alzano non di poco, si va almeno a PD/PD+ molto dipende dalle condizioni, consiglio anche la corda in questo caso.
 La primavera prossima mi piacerebbe fare tutto l'itinerario dalla Grassi, su internet però non si trova granché nè come relazioni nè come difficoltà alpinistiche.