Al dritto di Menek....il rovescio di Amadeus.
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Letta la relazione di Menek del 21.3 su :"La Valvestino che non ti aspetti...." e visto che la cosa ci stuzzicava ci proponiamo un bel giro in zona ma prendendola a rovescio così da rispondere tennisticamente al nostro caro "re della zona".
Riuniamo il nostro blasonato gruppo de : "quelli col naso all'insù" a Rezzato vicino Brescia, sono le 8.30, fermata al bar per pausa caffè poi via verso il lago d'Idro, precisamente verso Idro e poi Capovilla, mentre si sale nel fresco della mattina passando per questa bella valle, si affaccia tutto il gruppo dell'Adamello.
Tagliamo per il Rio secco, passando per l'omonimo eremo, e arriviamo al rifugio del Cavallino a 1100 metri, sono circa le 10 ci prepariamo e partiamo da quì verso Coca Veglie, percorriamo una strada ex militare bianca, ci superano alcune automobili di residenti ed escursionisti.
La giornata è spettacolare ma l'aria è fredda ed ogni tanto si alza un vento teso, superiamo le colonie e poi iniziamo la salita al Manos, la nostra prima meta poi seguirà il Carzen più a est a ridosso del Vesta.
Arriviamo sul Manos alle 11.30 circa, da quassù il giro dell'orizzonte è veramente suggestivo noi "col naso all'insù" troviamo un motivo per incrociare i nostri organi olfattivi, là verso sud-est il Pizzoccolo ci osserva col suo bel nasino di Napoleone.
Mangiamo qualcosa poi iniziamo la discesa verso Coca di Manos, al fondovalle ci accolgono tappeti di crocus e di primule gialle, proseguiamo fra baite e punti di osservazione del passaggio di migratori, prendiamo la salita verso il Carzen su una china non molto lunga ma veramente impegnativa, come quelle salite che si incontrano in queste zone prealpine.
Anche questa seconda cima è raggiunta, da quì possiamo vedere tutta la parte ad est : Baldo, Altissimo, Pasubio, Stivo; ci riposiamo, Irene si diletta di esercizi fisici arrampicandosi(mai sazia sta donna...).
Sono le 13, abbiamo impiegato un'ora dal Manos; ora torniamo verso il passo, poi giù verso il rifugio ora la fame ci sollecita il passo, alle 14 circa siamo seduti al tavolo.
Riuniamo il nostro blasonato gruppo de : "quelli col naso all'insù" a Rezzato vicino Brescia, sono le 8.30, fermata al bar per pausa caffè poi via verso il lago d'Idro, precisamente verso Idro e poi Capovilla, mentre si sale nel fresco della mattina passando per questa bella valle, si affaccia tutto il gruppo dell'Adamello.
Tagliamo per il Rio secco, passando per l'omonimo eremo, e arriviamo al rifugio del Cavallino a 1100 metri, sono circa le 10 ci prepariamo e partiamo da quì verso Coca Veglie, percorriamo una strada ex militare bianca, ci superano alcune automobili di residenti ed escursionisti.
La giornata è spettacolare ma l'aria è fredda ed ogni tanto si alza un vento teso, superiamo le colonie e poi iniziamo la salita al Manos, la nostra prima meta poi seguirà il Carzen più a est a ridosso del Vesta.
Arriviamo sul Manos alle 11.30 circa, da quassù il giro dell'orizzonte è veramente suggestivo noi "col naso all'insù" troviamo un motivo per incrociare i nostri organi olfattivi, là verso sud-est il Pizzoccolo ci osserva col suo bel nasino di Napoleone.
Mangiamo qualcosa poi iniziamo la discesa verso Coca di Manos, al fondovalle ci accolgono tappeti di crocus e di primule gialle, proseguiamo fra baite e punti di osservazione del passaggio di migratori, prendiamo la salita verso il Carzen su una china non molto lunga ma veramente impegnativa, come quelle salite che si incontrano in queste zone prealpine.
Anche questa seconda cima è raggiunta, da quì possiamo vedere tutta la parte ad est : Baldo, Altissimo, Pasubio, Stivo; ci riposiamo, Irene si diletta di esercizi fisici arrampicandosi(mai sazia sta donna...).
Sono le 13, abbiamo impiegato un'ora dal Manos; ora torniamo verso il passo, poi giù verso il rifugio ora la fame ci sollecita il passo, alle 14 circa siamo seduti al tavolo.
Tourengänger:
Amadeus

Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (1)