Capanna Piandioss m.1867 (CH): scelta più che mai azzeccata!
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
vista da Alberto: Come di norma il programma offre varie mete ma alla fine si sceglie una zona con sole e capanna,sempre sulla base della meteo e la sicurezza: questo perché il Bradipo delle Alpi vuol dare la possibilità a chi pone fiducia in esso,l'opportunità di apprezzarne al meglio il luogo con una giornata positiva,anche perché la meteo odierna prevedeva al sud del Gottardo forte vento ma a nord anche possibili nevicate.
Quindi riserviamoci certe mete quando la meteo è favorevole,finché è possibile....poi per fare una ciaspolata si può andare ugualmente se poco importa il panorama circostante!
Personalmente pensavo di fare un uscita anche sabato poi verso sera....il crollo del fisico con lo sballare dei turni mi ha fatto rinunciare ad una possibile stupenda giornata,tra l'altro con calma di vento.
A Grandate mi ritrovo con Gianluigi e si decide di partire per la volta della valle di Blenio dove giunti a Marolta,ben si nota che di neve fresca non ne ha messa: la neve è scesa fin poco dopo il confine sud e nella regione del Gottardo.
Alle ore 8,00 si parte,la memoria non mi inganna e seguo il tracciato fatto nel dicembre del 2012: il primo hikrniano che propose la Piandioss in versione "bianca" (come per la capanna Cava). Oggi la differenza la fa la neve che è farinosa,polverosa rispetto quell'anno: ogni tanto qualche taglio,mentre altri tracciati fatti all'epoca non li percorro ma effettuo piccole varianti dato che erano già pistate.
In alcuni casi c'è Gianluigi che sprona a tagliare....gli do retta....poi quando la cosa assume la classica rotura de ball,prendo a ritornare sui miei passi e seguo la pista a norma ISO 9002,che è poco più lunga di una 20na di metri ma scorrevole,evitando un passo in avanti e 3 indietro.
Il Bradipo delle Alpi è fatto così: dove è possibile senza rischiare e faticare oltre misura,va bene....ma oltre assolutamente non vi sono santi che tengano che gli possano fare cambiare idea!
Dopo un poco,raggiunta la strada principale che arriva da Ponto Valentino, ci ciaspoliamo mentre il sole oramai la fa da padrone: quando siamo sul traverso che conduce alle baite di quota 1415 siamo oramai fuori dal bosco e completamente al sole,mentre a monte vediamo i pendii di prati innevati che invitano a risalirli.
Gianluigi sarebbe disponibile a tagliare,ma fin che non vedo tracce che possano sorreggere i nostri pesi "piuma" evito,così percorriamo il tratto più lungo della strada che va da quota 1506 a quota 1545 (bivio per Sorda),allungando non poco il percorso,poi con il successivo traverso perveniamo sotto i prati innevati che conducono a Gariva.
Considerando che qualche traccia si vedeva (la neve farinosa a causa del vento ne ha coperto la maggior parte delle tracce e quindi il rischio di sfondare nella neve fresca era alto) si decide di tagliare seguendo le flebili tracce di uno sci alpinista giungendo a Gariva dove si prosegue per la stradetta innevata pervenendo alla capanna Piandioss alle ore 11,35,con una bella bufera che sollevava neve a go go e il freddo che si sentiva parecchio.
Ci attiviamo per riscaldare la capanna e nel giro di 30 minuti già si sta bene: oggi non si cucina,qui chi ha intenzione di cucinarsi qualcosa,deve portarsi appresso TUTTO tranne pentole,piatti e via discorrendo: stranamente il bagno è aperto,però non capisco come come mai non vi è antigelo nei pressi e nemmeno del sale grosso....mha!
Dopo un oretta arrivano altri....però com'è piccolo il mondo: ci riconoscono prima loro,ci siamo conosciuti alla capanna Al Legn il giorno 6 Gennaio 2015, sono del cai di Gazzada e Carnago: la giovane del gruppo si viene a scoprire essere la capo gita che ha proposto questa ciaspolata.
Con i 2 amici si siedono comodi e pranzano,mentre un altra ragazza e la madre sono ancora indietro: finito di pranzare passano a "filtrare" del genepì e nel mentre ecco spuntare la quarta del gruppo e infine l'ultima che ricompone il quadro in bella mostra intorno al camino.
Ciò che stupisce è nel vedere questi giovanissimi guardare una parte di cartina che mostra il tracciato della zona e non basarsi sulla tecnologia: le basi stanno proprio nel saper leggere una carta,poi riconoscerne le problematiche quando se ne percorre il terreno ed infine si può passare alla tecnologia GPS (che ha anch'essa dei limiti invalicabili).
Si chiacchera un poco e come sempre il tempo passa e alle ore 15,20 si parte per il rientro: decido per una variante che consiste il seguire la strada che scende a Marolta,giungendo a quota 1237 dove vi è l'indicazione per Vartogn,decido di proseguire sempre su tale strada e nei pressi di Gurdasco un ticinese della zona mi invita a prendere un passaggio che accetto visto che volevo evitare far attendere a lungo Gianluigi se fosse arrivato troppo presto all'auto. Così alle ore 17,00 sono all'auto dove vedo l'attrezzatura di Gian che poco dopo spunta: era arrivato da una 20 na di minuti,meno male che ho preso il passaggio di cui ringrazio il gentilissimo signore.
Bene,anche oggi ci è andata alla grande,la soddisfazione è alle stelle e spero che si possa fare un altra uscita con tanta bella neve!
Ciao a tutti e alla prossima!
Kommentare (1)