Al Vaccaro sulle orme del Grandemago
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Incredibile le coincidenze, volevamo andarci negli ultimi giorni di ferie natalizie ma, a quel punto non avevamo più le forze per fare un bel giro per cui ci siamo detti, rimandiamo…poi vedo il post di Grandemago, vediamo la situazione neve, nel senso che non c’è, per cui ne approfittiamo in questo ennesimo week di bel tempo!
Lasciamo la macchina in una traversa di Parre poco prima che termini la strada aperta al traffico e saliamo lungo la mulattiera fino alla Chiesa della S.S. Trinità, una visita veloce e poi seguendo la strada asfaltata raggiungiamo il sentiero 240 per la Baita Forcella. Il sentiero non sembra per nulla un sentiero bergamasco, sale tranquillo, nessuno strappo e pian piano raggiungiamo la Prima Baita, dove ritroviamo la strada asfaltata di Monte Alino, quindi la Seconda Baita e poi il rifugio Vaccaro dove facciamo una breve sosta.
Proseguiamo per prati, passiamo la Terza Baita e quindi con un lungo traverso raggiungiamo la dorsale che ripidamente porta in cima, qui sì che riconosciamo lo stampo bergamasco!
Si alzato il vento, a tratti piuttosto forte. Continuiamo lo stesso lungo la cresta, ora un po’ innevata, per raggiungere il Monte Forcella.
Raggiuntolo, proseguiamo ancora per cresta che ora alterna chiazze di neve a tratti puliti, per poi voltare a sx e con prudenza, cercando di non scivolare sull’erbaccia secca, raggiungiamo la conca della Malga Forcella.
Qui abbandoniamo le orme di Grandemago perché decidiamo di proseguire per il Rifugio Santa Maria in Leten. Proseguiamo a dx per la sterrata fino a incrociare il sentiero che con bellissimo traverso in risalita ci porta nella conca del rifugio. Il Rifugio è ora inagibile, rovinato probabilmente dalla neve degli inverni passati.
Il vento non dà tregua per cui continuiamo a scendere posticipando la sosta pranzo al baitello che vedevamo dall’alto.
Scendiamo quindi la Val Dossana e facciamo sosta alla Baita di sopra, il sole purtroppo se ne va poco dopo il nostro arrivo.
Riprendiamo la discesa, passiamo sotto il faggio secolare e nei pressi della Baita di sotto deviamo per Parre. Fare molta attenzione a questo punto, il sentiero, attraversa il torrente e prosegue per Premolo, indicazione su un sasso, mentre per Parre bisogna continuare diritti, non ci sono o non abbiamo visto indicazioni, solo, una traccia e un vecchio bollo Cai. Il sentiero poi è sempre ben evidente e i bolli ci sono, anche se non spesso, rimane in piano per parecchio e attraversa il torrente, in secca, più volte. Raggiunta la sterrata, arriviamo a Cossaglio e quindi per le vie del paese torniamo alla macchina.
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