Ci troviamo al parcheggio davanti alla Galbusera,da qui in 45 minuti siamo a Parre: il nuovo tratto di strada che dall'uscita del casello autostradale ne percorre la valle,è scorrevolissima. Alle 7,25 si comincia a camminare,seguendo la vecchia mulattiera al posto di fare la strada in bitume. Poi,usciti dal bosco,si riprende la strada che offre all'escursionista,ampi panorami sulla val Seriana e le vette circostanti,senza mai stancarne alla loro visione. La Presolana è la regina incontrastata della zona,ancora in buona parte coperta dal candido fresco manto nevoso,essa vigila come una sentinella su codeste valli. Giunti alla chiesa di S. Antonio,non si può fare a meno di notare alcune ville sparse tra campi verdi e in fiori,che con il contrasto del cielo,rendono ancor meglio questo pittoresco quadro,quasi d'altri tempi. Proseguiamo e la giornata si fa sempre più prossima al bello: le previsioni davano coperto ma precipitazioni assenti,tanto meglio. Giunti al rifugio Vaccaro (ore 2,15,percorso fin qui= T 1),un gran numero di bimbi scorazzano nella grande area prativa,esterna al rifugio. Poi qualche scambio di informazioni inerenti al rifugio: per l'ultimo dell'anno,questo è gettonato per via della sua incantevole ubicazione al sole e per la vista dei fuochi d'artificio che si vedono in fondo valle. Molti escursionisti e sci alpinisti vi passano anche una settimana intera: il rifugio,confortevole e ben attrezzato,invita a prolungate soste. Partiamo alla volta della cima,seguendone il dosso proprio dietro al rifugio,fino all'alpe 3° baita monte Vaccaro m.1649: da lì ci si sposta a destra verso la cresta e da quota 1742 il percorso diventa T 3 fino in cima che raggiungiamo in ore 1. Il panorama è grandioso e abbraccia uno spettacolare misto di colori che vanno dal verde dei prati sottostanti,al cielo azzurro,alle rocce delle vette a del bianco della neve. In vetta,si sente l'esultare dei bimbi di Parre,giunti fin quassù: loro,saranno i futuri escursionisti a cui un giorno,noi lasceremo il testimone (si spera sempre il più tardi possibile he he he). La loro richiesta per una foto di gruppo in vetta viene esaudita,come giustamente deve essere,anche per una testimonianza verso la loro maestra,mostrando di essere,sì piccoli,ma con un grande forza e coraggio che hanno dimostrato nel venire quassù: BRAVI!!!! Dopo una pausa pranzo e visto l'itinerario che si pensava di fare,alle 12,10 riprendiamo a scendere e decidiamo di tagliare una parte di percorso,abbreviandone la lunghezza. Ci dirigiamo su una sterrata di nuova costruzione per agevolare la pastorizia in questa zona,fino alla Forcella poi,costatando che le indicazioni nella tempistica,non rispecchiavano ciò che vedevamo con i nostri occhi,si decide per un' altro percorso ad anello. Il sentiero,una volta era una bella mulattiera,con il tempo e l'acqua,la corrosione del terreno ne ha distrutto la sua originale sembianza,poi più a valle la mulattiera scavata in buona parte nella roccia,riprende la forma originale. Incontriamo alcuni bivi,con indicazioni,ma a volte poco capibili e qui deve intervenire la nostra esperienza,scegliendo con sesto senso (e obbiettività di logica) il percorso più giusto,anche se la carta,non rendeva al meglio,questo perché i sentieri non sono segnati tutti in rosso e quindi i restanti che sono in grigio li devi andare a vedere bene (le kompas sono fatte così) ma,fotografando la cartina locale,è risultato tutto più facile. Infatti,senza rischiare di scendere tropo per poi risalire,ritorniamo all'auto con il percorso giusto. Complimenti a Francesco che ha sopportato anche questa gita,nonostante il giorno prima ha cercato di affrontare il monte Legnone,anche se ne ha risentito un poco. Collaborazione fotografica di Giuseppe R. e Francesco "senior"
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