Motto della Croce - Monte Bar
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L'unica mia salita al Monte Bar risale a qualche anno fa: una notturna con gli sci caratterizzata da una neve insciabile ma con una vista indimenticabile di Lugano illuminata e dal Monte Rosa rischiarato dalla luna piena.
Vista la scarsità di neve e il bel tempo che, a quanto pare, ci sarà solo nel Sottoceneri, almeno al mattino, decido di conoscere un po' meglio questa montagna che il Brenna descrive con tanto entusiasmo.
L'idea è quella di partire da Roveredo, salire al Motto della Croce e da qui, per cresta, salire al Caval Drossa e quindi al Monte Bar.
Oltre a Monica oggi c'è anche Francesca, raggiungiamo Roveredo, parcheggiamo fuori dal centro e poi saliamo in paese e da qui seguiamo le indicazioni per i Monti di Roveredo.
Il cielo verso meridiione è sereno ma qui sopra e verso Nord indugiano ancora le nuvole.
Il vento che spira però ci fa presagire un rapido rasserenamento.
Usciti dal paese e raggiunti i Monti di Roveredo il vento si fa più forte, salendo non fa che aumentare e quando raggiungiamo il Motto della Croce è veramente tremendo. Pur essendo favonio è anche decisamente gelido.
Ci ripariamo, si fa per dire, dietro il basamento della croce e ci vestiamo, la voglia di salire al Caval Drossa ed al Bar lungo la cresta ci è già passata, decidiamo di raggiungere la capanna Monte Bar seguendo la strada e salire alla cima da lì.
La strada è più riparata ma a tratti qualche raffica gelida arriva anche qui, comunque abbiamo preso una saggia decisione, raggiunto il rifugio vi facciamo una breve sosta per bere un po' di the poi iniziamo a salire, la parte iniziale è effettivamente abbastanza riparata ma appena siamo nei pressi dell'orrida antenna sommitale veniamo sferzati dal vento.
Un paio di foto e giù, mangeremo alla capanna al riparo dalle raffiche.
Dopo il caffè ci apprestiamo alla discesa, decidiamo di non tornare per la via di salita ma di scendere verso Bidogno, il sentiero è ben tenuto e ci sono diverse persone che salgono, superiamo l'Alpe Musgantina ed arriviamo a Pian Sotto dove vi sono delle interessanti rocce montonate, da qui in breve raggiungiamo la strada cantonale, la seguiamo per un tratto poi scendiamo alla sottostante e ben tenuta vecchia mulattiera che raggiunge Bidugno nei pressi della Cappella della Beata Vergine, punto culminante di una bella Via Crucis che seguiamo in discesa fino al nucleo caratterizzato da una chiesa parrochiale decisamente imponente, da qui , lungo la strada ritorniamo alla nostra auto parcheggiata fra Treggia e Roveredo.
Gita estremamente piacevole per il panorama veramente grandioso che si gode sia durante la salita che dalla cima. Meno piacevole per il vento che oggi era veramente tremendo.
Vista la scarsità di neve e il bel tempo che, a quanto pare, ci sarà solo nel Sottoceneri, almeno al mattino, decido di conoscere un po' meglio questa montagna che il Brenna descrive con tanto entusiasmo.
L'idea è quella di partire da Roveredo, salire al Motto della Croce e da qui, per cresta, salire al Caval Drossa e quindi al Monte Bar.
Oltre a Monica oggi c'è anche Francesca, raggiungiamo Roveredo, parcheggiamo fuori dal centro e poi saliamo in paese e da qui seguiamo le indicazioni per i Monti di Roveredo.
Il cielo verso meridiione è sereno ma qui sopra e verso Nord indugiano ancora le nuvole.
Il vento che spira però ci fa presagire un rapido rasserenamento.
Usciti dal paese e raggiunti i Monti di Roveredo il vento si fa più forte, salendo non fa che aumentare e quando raggiungiamo il Motto della Croce è veramente tremendo. Pur essendo favonio è anche decisamente gelido.
Ci ripariamo, si fa per dire, dietro il basamento della croce e ci vestiamo, la voglia di salire al Caval Drossa ed al Bar lungo la cresta ci è già passata, decidiamo di raggiungere la capanna Monte Bar seguendo la strada e salire alla cima da lì.
La strada è più riparata ma a tratti qualche raffica gelida arriva anche qui, comunque abbiamo preso una saggia decisione, raggiunto il rifugio vi facciamo una breve sosta per bere un po' di the poi iniziamo a salire, la parte iniziale è effettivamente abbastanza riparata ma appena siamo nei pressi dell'orrida antenna sommitale veniamo sferzati dal vento.
Un paio di foto e giù, mangeremo alla capanna al riparo dalle raffiche.
Dopo il caffè ci apprestiamo alla discesa, decidiamo di non tornare per la via di salita ma di scendere verso Bidogno, il sentiero è ben tenuto e ci sono diverse persone che salgono, superiamo l'Alpe Musgantina ed arriviamo a Pian Sotto dove vi sono delle interessanti rocce montonate, da qui in breve raggiungiamo la strada cantonale, la seguiamo per un tratto poi scendiamo alla sottostante e ben tenuta vecchia mulattiera che raggiunge Bidugno nei pressi della Cappella della Beata Vergine, punto culminante di una bella Via Crucis che seguiamo in discesa fino al nucleo caratterizzato da una chiesa parrochiale decisamente imponente, da qui , lungo la strada ritorniamo alla nostra auto parcheggiata fra Treggia e Roveredo.
Gita estremamente piacevole per il panorama veramente grandioso che si gode sia durante la salita che dalla cima. Meno piacevole per il vento che oggi era veramente tremendo.
Tourengänger:
paoloski

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Kommentare (2)