Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero (2842 m)


Publiziert von Varoza , 15. November 2014 um 18:09.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 6 September 2014
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Pizzo Castello   CH-TI   Gruppo Cristallina   Gruppo Poncione di Vespero 
Aufstieg: 1081 m
Strecke:Lago del Narèt (2311 m) - quota 2313 m - Passo del Sasso Nero (2420 m) - Sasso Nero (2228 m) - Alpe della Bolla - quota 2253 m - versante NE - quota 2542 m - Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero (2842 m). Discesa: versante NE - quota 2542 m - Valle del Sasso Nero - Piano del Ghiacciaio - Sasso Nero. Da qui stessa via di salita.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Percorrendo la strada cantonale della Valle Maggia, dopo Cevio, si prosegue in direzione Fusio, passando per Mogno. Superato il villaggio di Fusio, si prosegue sulla carrozzabile per un paio di chilometri, fino a raggiungere il Lago del Sambuco. La strada continua percorrendo la sponda sinistra del lago (destra per chi sale) e in fondo allo stesso inizia nuovamente a salire in modo importante fino a raggiungere l'alpe di Campo la Torba. Di seguito la strada attraversa il fiume Maggia trovandosi sulla sponda destra della valle dove inizia a montare. La carrozzabile asfaltata termina alle dighe del Narèt a quota 2300 m (15 km da Fusio).
Kartennummer:CN 1271 Basodino - CN 1251 Val Bedretto

La gita odierna mi porta sul Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero... il nome è tutto un programma! Nonostante il  toponimo farebbe pensare ad una salita tra nevi eterne, i ramponi resteranno a casa. Certo, perché oramai il ghiaccio che fino a qualche decennio fa lambiva ancora queste pendici se ne è oramai andato lasciando spazio ad una distesa di detriti e pietraie, tanto da poter rinominare la vetta in "Pizzo del Deserto di Sasso Nero"! Allargando gli orizzonti a livello Cantonale, fa impressione pensare che 20,000 anni fa le porzioni di territorio dove ora sorgono le città di Bellinzona e Lugano erano ricoperte da un strato di ghiaccio spesso 1,000 metri, dal quale emergevano solo dei piccoli isolotti che ora conosciamo con il nome di Monte Tamaro, Monte Generoso e Pizzo Camoghé. Nello specifico dell'escursione odierna, fa ancor più senso il fatto che fino al 1850, al termine di quella che viene definita "Piccola Era Glaciale", l'alta Valle di Peccia restava ancora ampiamente ricoperta da estesi ghiacciai.

E’ la terza volta in stagione che mi trovo a posteggiare l’auto nei pressi delle dighe del Narèt. E pensare che fino a quest’anno avevo ammirato il comprensorio del Narèt solo dall’alto, provenendo sempre dalla Leventina. Anche da quaggiù, nonostante il cemento degli sbarramenti idrici, il paesaggio rimane gradevole, avvolto in un anfiteatro roccioso.

Dopo aver superato il coronamento lungo ca. 260 metri della Diga del Narèt II (2311 m), mi incammino sullo sterrato della carrozzabile che corre lungo la sponda sinistra del lago. La strada termina in prossimità del laghetto di quota 2313 m; questo punto può essere raggiunto ancora in automobile. Da qui, prendo il sentiero con segnaletica Bianca-Rossa in direzione S fino a raggiungere un bivio a ca. quota 2360 m. A destra la via porta alla Bocchetta del Lago Nero mentre più in verticale il sentiero conduce al vicino Passo del Sasso Nero (2420 m). Raggiungo in breve quest’ultimo valico, trovandomi a cavallo tra la le valli Sambuco e Peccia, da dove posso scrutare la via di salita sul versante NE della vetta.

Ora mi tocca perdere quota sul versante S seguendo il sentiero a risvolti che scende a Zotta, aggirando così le rocce del Sasso Nero. A quota 2260 m, la via svolta decisa a destra ed tagliando il fianco della montagna, mi porto alla cascina di Sasso Nero (2228 m), costruita a ridosso di un tappeto d’erba che oggi presenta cenni autunnali.

Abbandono ogni traccia e superata una radura guado il torrente per cominciare a salire le facili levigate rocce che caratterizzano l’Alpe della Bolla. In direzione SW, raggiungo le prime pietraie a quota 2400 m e dopo aver cavalcato un paio di nevai, che resistono tenaci grazie all’ombra delle pareti del Cavallo del Toro, mi spingo fino alla quota 2542 m. Mi trovo ora all'apice di una morena, proprio a ridosso di quella che una volta era una valletta glaciale, ormai divenuta un largo canale detritico. Da qui via procedo a piacimento in direzione della cima tenendomi più o meno al centro del largo vallone, ed evitando qua e la qualche roccetta. Giunto a quota 2800 metri, noto che il canale vira leggermente verso sinistra e lo risalgo fino al culmine sbucando ad una selletta che si affaccia sulla Valle di Starlaresc. Di striscio, intravedo con l’occhio destro l’ometto di sasso… oramai ci siamo, salgo ancora su sfasciume qualche metro ed eccomi in vetta al Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero (2842 m).

La vista da quassù è superba, e non si può far altro che sedersi ed ammirare la regione di Robièi. Il gioiello più prezioso si trova 450 metri sotto i miei piedi: Il Lago Nero, paradiso per i pescatori, che da quassù offre un contrasto di colori spettacolare.
Inaspettatamente trovo anche il minuscolo libro di vetta custodito in un curioso barattolo di vetro, simile a quello che si usa per conservare la marmellata. Il papiro riporta pochi passaggi, tra i quali due firme a me note! Eccoci immortalati sulla stessa pagina in tre diverse giornate! Del resto, facendoci caso, i nomi su queste vette un po’ fuori dall’ordinario son poi sempre gli stessi!
 
Per la discesa opto per un percorso più diretto, sempre però sul versante NE. A quota 2542 m, sfruttando una ripida costola sulla morena in parte erbosa, scendo nella Valle di Sasso Nero sino a giungere alla conca del Piano del Ghiacciaio.  Anche in questo segmento non ci sono percorsi obbligati ma si può procedere a piacimento, a seconda delle preferenze del terreno. Non mi resta che agganciarmi di nuovo al sentiero con segnavia, nei pressi della cascina di Sasso Nero per poi rientrare al Narèt dalla stessa via percorsa in mattinata.
 
In conclusione, direi che la cima merita senz’altro una visita: l’ascesa resta divertente e non pone problemi di nessun tipo. Inoltre dal culmine si gode un panorama stellare. Come alternativa, l’accesso alla valletta detritica, sul versante NE può anche avvenire direttamente dalla Valle di Peccia (il dislivello è però maggiore) oppure da Robièi, via Bocchetta del Lago Nero.

Note:
 
Vetta:
Ometto di sasso con libro di vetta.

Bacino del Narèt:
Ampia possibilità di parcheggio in tutta la zona del bacino.
 
Aperture strada Fusio-Narèt:
- da Fusio fino a Campo la Torba da metà giugno a metà novembre.
- da Campo la Torba alle dighe del Narèt da inizio luglio a metà ottobre.
 
Valutazione:
Lago del Narèt - Passo del Sasso Nero - Sasso Nero: T3 (EE)
Sasso Nero - versante NE - Pizzo del Ghiacciaio di Sasso Nero: T4 (EE)

Tourengänger: Varoza


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Kommentare (2)


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froloccone hat gesagt:
Gesendet am 15. November 2014 um 19:08
Finalmente un rapporto su questa cima!!!!!!!Complimenti e ciao ALE

Varoza hat gesagt: RE:
Gesendet am 19. November 2014 um 20:51
Grazie! Sì, cima poco frequentata, ma merita! Saluti.


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