Nadelhorn
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Partiamo, appena tornati dal mare, non volendo perdere un fine settimana a 5 stelle. La salita alle Mischabellen huetten è dura, sia tenicamente che fisicamente, al pomeriggio, sotto un sole a picco.
Al rifugio, organizzato in maniera militare, non risulta la prenotazione e veniamo rifilati nel rifugino basso, zona sottotetto.
La mattina dopo Alfio ci comunica che non se la sente e ci aspetta al rifugio. Partiamo io e Fabio, si sale dapprima verso un enorme omone, cento metri sopra il rifugio, che fa da segnale per il ritorno, quindi passaggio in senso orario sotto la Lenz e salita al Windjoch. Le condizioni oggettive sono ottimali ma le forze meno. Ci fermiamo ad una cinquantina di m sotto la vetta e, da solo, per consolarmi, salgo l'Ulrich prima di scendere (un massacro vero...) a Saas Fee.
Al rifugio, organizzato in maniera militare, non risulta la prenotazione e veniamo rifilati nel rifugino basso, zona sottotetto.
La mattina dopo Alfio ci comunica che non se la sente e ci aspetta al rifugio. Partiamo io e Fabio, si sale dapprima verso un enorme omone, cento metri sopra il rifugio, che fa da segnale per il ritorno, quindi passaggio in senso orario sotto la Lenz e salita al Windjoch. Le condizioni oggettive sono ottimali ma le forze meno. Ci fermiamo ad una cinquantina di m sotto la vetta e, da solo, per consolarmi, salgo l'Ulrich prima di scendere (un massacro vero...) a Saas Fee.
Tourengänger:
danicomo

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