Tentativo al Blinnenhorn, Val Formazza

Sto facendo l'Alta Via dell'Ossola con il mio collega Angelo P.
Cominciato il giro ai piedi della Cascata del Toce, siamo passati dal Rifugio Maria Luisa e da qui per il Passo di San Giacomo ed il Passo Gries siamo giunti al Rifugio Città di Busto.
Angelo non è abbastanza allenato per proseguire, ed inoltre è mezzo ustionato.
Ci prendiamo una giornata di riposo, ma io come al solito non riesco a stare fermo.
Mi informo dal gestore Marco sulla salita al Blinnenhorn; mi dice che non ci sono difficoltà, il ghiacciaio è ben innevato e non ci sono crepacci aperti.
Sveglia non troppo presto, colazione con calma, e mi incammino verso la mia meta.
Percorro la Piana dei Camosci fino al ghiacciaio, dove allora era in funzione un impianto per lo sci estivo, e lo risalgo facilmente fino alla sua estremità superiore.
Qui si trova l'unico tratto un po' difficoltoso della salita, cioé il Canalino dei Camosci.
Non è molto ripido, ma il fondo è rivestito di ghiaccio liscio e scivoloso, che affiora dalla neve molle; non ho i ramponi, ma aiutandomi con la piccozza riesco a risalirlo senza troppe difficoltà.
Arrivo molto accaldato al Ghiacciaio del Gries; anch'io sono mezzo ustionato, e devo stare coperto nonostante il caldo; speravo di trovare un po' di vento, ma non c'è un filo d'aria.
Mi incammino sul ghiacciaio seguendo una evidente traccia che si dirige alla cresta del Blinnenhorn, ma percorse poche decine di metri il calore riflesso dalla neve diventa insopportabile con il maglione pesante che ho addosso (non usavo ancora gli strati sottili e numerosi); decido quindi di rinunciare, con il proposito di tornarci l'anno successivo, cosa che ho fatto con il Gesa-Cai.
Mancava poco alla cima, però il panorama era molto bello anche da qui.
Tornando al rifugio, scendo con molta cautela il canalino dei Camosci, anche se non c'è pericolo per l'altezza della neve molle che arresterebbe un'eventuale scivolata.
Decidiamo per il giorno dopo di scendere a valle e di salire al Rifugio Margaroli con la seggiovia, e restare qui per i giorni rimanenti, facendo delle brevi escursioni in zona.
L'Alta Via l'ho rifatta l'anno dopo con il mio amico Mauro.

Ciao
Stefano