Un superclassico anello al Lema
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Oggi, per celebrare il centesimo rapporto su hikr e introdurre una coppia di amici alle belle montagne del Mancantone, scelgo il Lema, una cima che mi è particolarmente cara perchè rappresenta gli antipodi del mio andar per monti e perchè, probabilmente, la tipologia di terreno sul quale ci muove è quello che mi è più congeniale.
Il giro è super classico e ampiamente descritto sul sito, sia da mie relazioni che da quelle di altri hikriani.
Partenza da Miglieglia all'altezza del piazzale della funivia e progressione su asfalto seguendo la copiosa segnaletica sino a immettersi su sentiero che interseca un paio di volte la carrozzabile per abbandanarla definitivamente quando questa finisce. Come già notato dall'amico turistalpi in una recente sua, il sentiero in questa zona è stato ampiamente risistemato e reso facilmente percorribile grazie agli slarghi e alla deposizioni di travetti. Si procede in linea sotto i tralicci della funivia e ci si addentra in un bellissimo bosco alla fine del quale, su terreno ora aperto, si risale il costolone che sorregge l'Ostello Monte Lema grazie a una traccia che con una decina di tornanti rende la salita tutto sommato piacevole. Il meteo molto incerto ha impedito oggi i soliti sguardi sul versante orientale della montagna e ha celato la vetta sino all'ultimo momento. Termiche vivaci portavano a monte nuvolaglia talvolta spessa e nera che faceva presagire acquazzoni imminenti. Ciò per fortuna non è avvenuto: mi sarebbe spiaciuto sottoporre i miei amici - siciliani veraci poco abituati alle bizzarrie delle nostrane montagne - a una doccia fuori programma.
Dall'ostello alla vetta in pochi minuti attraversando ampie distese di rododendri alle prime fioriture e ampia pausa pranzo nei pressi della croce, nella vana speranza di schiarite per ammirare il lago Maggiore e le montagne che lo circondano. Brezze vivaci ma non fredde, tempo in vetta comunque ben speso e godereccio.
Per la discesa decidiamo per la più classica delle vie: sentiero che passa sotto la vetta del Moncucco e poi giù a rotta di colla verso il pian Pulpito. In questa zona la copiosa neve e il suo relativo scioglimento hanno smottato non poco il sentiero rendendo la progressione turbolenta. Da Pian Pulpito, ora su ampia via fortemente inclinata, raggiungiamo la splendida e rilassante Pianca con la sua fontana d'acqua fresca, le sue accoglienti ombre, la sua chiesetta e i suoi villeggianti rilassati. Ancora giù a raggiungere l'alpe di Pazz solitamente frequentata da numerosi daini oggi assenti e quindi, su terreno ora pianeggiante che attraversa verso nord, a Miglieglia dove ci attende l'auto arrostita dal sole che finalmente (e tardivamente) ha fatto capolino.
Rispetto alle ultime, una gita semplice quella di oggi, priva dei soliti elementi emozionanti ma resa specialissima dal terreno amico, dalla compagnia di ottimi amici e tra le brume che da sempre mi sono amiche.
Sviluppo: 13 km; SE: 22 km circa.
Tempi comprensivi di circa un'ora di pausa.
Il giro è super classico e ampiamente descritto sul sito, sia da mie relazioni che da quelle di altri hikriani.
Partenza da Miglieglia all'altezza del piazzale della funivia e progressione su asfalto seguendo la copiosa segnaletica sino a immettersi su sentiero che interseca un paio di volte la carrozzabile per abbandanarla definitivamente quando questa finisce. Come già notato dall'amico turistalpi in una recente sua, il sentiero in questa zona è stato ampiamente risistemato e reso facilmente percorribile grazie agli slarghi e alla deposizioni di travetti. Si procede in linea sotto i tralicci della funivia e ci si addentra in un bellissimo bosco alla fine del quale, su terreno ora aperto, si risale il costolone che sorregge l'Ostello Monte Lema grazie a una traccia che con una decina di tornanti rende la salita tutto sommato piacevole. Il meteo molto incerto ha impedito oggi i soliti sguardi sul versante orientale della montagna e ha celato la vetta sino all'ultimo momento. Termiche vivaci portavano a monte nuvolaglia talvolta spessa e nera che faceva presagire acquazzoni imminenti. Ciò per fortuna non è avvenuto: mi sarebbe spiaciuto sottoporre i miei amici - siciliani veraci poco abituati alle bizzarrie delle nostrane montagne - a una doccia fuori programma.
Dall'ostello alla vetta in pochi minuti attraversando ampie distese di rododendri alle prime fioriture e ampia pausa pranzo nei pressi della croce, nella vana speranza di schiarite per ammirare il lago Maggiore e le montagne che lo circondano. Brezze vivaci ma non fredde, tempo in vetta comunque ben speso e godereccio.
Per la discesa decidiamo per la più classica delle vie: sentiero che passa sotto la vetta del Moncucco e poi giù a rotta di colla verso il pian Pulpito. In questa zona la copiosa neve e il suo relativo scioglimento hanno smottato non poco il sentiero rendendo la progressione turbolenta. Da Pian Pulpito, ora su ampia via fortemente inclinata, raggiungiamo la splendida e rilassante Pianca con la sua fontana d'acqua fresca, le sue accoglienti ombre, la sua chiesetta e i suoi villeggianti rilassati. Ancora giù a raggiungere l'alpe di Pazz solitamente frequentata da numerosi daini oggi assenti e quindi, su terreno ora pianeggiante che attraversa verso nord, a Miglieglia dove ci attende l'auto arrostita dal sole che finalmente (e tardivamente) ha fatto capolino.
Rispetto alle ultime, una gita semplice quella di oggi, priva dei soliti elementi emozionanti ma resa specialissima dal terreno amico, dalla compagnia di ottimi amici e tra le brume che da sempre mi sono amiche.
Sviluppo: 13 km; SE: 22 km circa.
Tempi comprensivi di circa un'ora di pausa.
Tourengänger:
rochi
Communities: Hikr in italiano
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