Galenstock, 3586


Publiziert von Nevi Kibo , 19. Juni 2014 um 20:54.

Region: Welt » Schweiz » Uri
Tour Datum: 8 Juni 2014
Ski Schwierigkeit: ZS
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-UR   CH-VS 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1400 m
Abstieg: 1400 m
Strecke:Belvedere - Eisgrotte - ghiacciaio del Rodano - Galengletscher - Galensattel - Galengratt - Galenstock
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Como - Chiasso - Lugano - Bellinzona - Biasca - Airolo - Galleria del Gottardo - Hospental - Realp - Furkapass - Scendere all'Albergo Belvedere
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi nei dintorni del passo.
Kartennummer:CNS 255 S Sustenpass

 

Dopo tanta bicicletta, è ora di accettare l’idea che, ogni tanto, tocca anche usare l’auto e tocca pure ... alzarsi presto.

Non orari esagerati da laura e tignoelino ma pur sempre “da paura” per il sottoscritto: alle 4 e 37, raccolgo sotto casa (sua) l’ineffabile Pancho, il quale, soffrendo di attacchi di orticaria alla sola idea di spostare la macchina, mi ha fatto scendere in centro, anche se abito a due minuti dalla dogana. “Hai sette minuti di ritardo, gita rovinata!”, mi ringrazia, caricando l’attrezzatura. 

Via Chiasso/Lugano/Bellinzona/Passo del Gottardo/Realp, raggiungiamo il Furka per affrontare quella che, all’apertura dei passi svizzeri, è una classica gettonatissima.

Dopo qualche titubanza per superare lo stupidissimo sbarramento che l’orrendo chiosco di bibite e puttanate oppone al passaggio dal parcheggio Belvedere al ghiacciaio, scendiamo all’ Eisgrotte, inforchiamo gli sci e ci mettiamo sulle tracce dei tanti, più mattinieri, che ci hanno preceduto. E’ giorno fatto e il sole di giugno già illumina le cime e le creste che ci circondano, prospettandoci, (e sarà di parola), una giornata da giugno; come dovrebbero essere tutti i giorni di giugno.

Un po’ noioso, il primo tratto, ma Pancho lo macina da par suo, ignorando i numerosi crepacci, un paio anche larghetti, che viaggiano perpendicolari al nostro incedere. Mi aspettavo più neve; invece, in più di un punto, il ghiaccio vivo, anche se sporco, largheggia.

Il Galenstock, gode fama di montagna dalle “pendenze sempre sostenute”; “sempre” no, ma quando, dopo oltre 3 chilometri e mezzo, iniziano, le pendenze, effettivamente, sono impegnative. Del resto, se a fronte del 50% del kilometraggio hai coperto 350 dei 1350 metri di dislivello che separano l’Eisgrotte dalla vetta, i conti sono presto fatti.

La copertura nevosa, per nostra fortuna, ora,  è perfetta e promette di portarci in cima sci ai piedi.

Per mia sfortuna, (negligenza) viaggio ancora, come al Palù www.hikr.org/tour/post77699.html, con un’attrezzatura approssimata: pelli tanto luccicanti nel nome, quanto opache nelle prestazioni, per di più non tagliate per gli sci che sto usando, mi costringono quasi subito a calzare i rampanti. 

Normale buon senso: a parte il mio socio, (che non ho ben capito se li ha mai comprati), li adoperano tutti.

Peccato che, nel punto più critico, forse l’unico vero punto critico, il rampante dello sci a valle, parta ... verso valle!  E, per una frazione di secondo, rischio di seguirlo. “Me ripio” e, stabilizzatomi, scelgo, dopo test positivo, (calcione nella neve dura), di togliere gli sci e risalire il breve muro a piedi.

Grazie alla galoppata precedente, ora, dietro di noi, ci sono una buona ventina di scialpinisti, così, cento metri più sotto, un’anima caritatevole quanto abile riesce a stoppare l’attrezzo in caduta libera, assumendosi l’incarico di riportarmelo. 

Tra manovre, attese e ringraziamenti, se ne è andato parecchio tempo e, per aiutarmi a recuperare, un bello zoccolo ghiacciato si installa sotto gli sci nella zona rampant. Perfetto! La baldanza di duecento metri più sotto si squaglia sotto il sorriso un po’ divertito del sole di giugno, mentre Pancho, parecchio più su, procede a colpi di massima pendenza, “mi sentivo più sicuro... sai, non avevo i rampanti”.

La copertura nevosa è perfetta e, come il sole di giugno, di parola; vedo Pancho, lassuuuuù, sparire sulla cuspide di vetta, senza essersi mai fermato se non un attimo, nelle fasi iniziali, per dirmi “non ce la faccio, non avresti dovuto arrivare con sette minuti di ritardo!”

Fresco come un tacchino nel Thanksgivingday, lo raggiungo dopo forse mezz’ora, “se non ti fossi presentato sette minuti fuori orario, non avremmo fatto così tardi!”

La copertura nevosa, però, è perfetta: dopo altri venticinque minuti passati sulla vetta sempre più affollata, ci spariamo una memorabile sciata per almeno ottocento metri di dislivello. Poi, sotto i duemilaesette, il sole di giugno, più perfetto ancora, ha la meglio e, sulle modeste pendenze iniziali, ci costringe ad un lento scivolare su di un acquoso pastone frammisto ad isole di ghiaccio ancora gagliardo.

In fondo al Purgatorio, ci attende l’Eisgrotte: grottesca caricatura di ghiacciaio protetto da informi cenci che avrebbero voluto essere bianchi, a beneficio, o sottile dannazione, di una moltitudine di peccatori, in mocassini, in “ballerine”, in ciabatte, in tacchi a spillo,  in stivali da moto che, dopo essersi affacciati a sbirciare nella bocca dell’ Inferno, forse felici, ci accompagnano, controcorrente ad altri vocianti dannati, nella breve risalita. 

Venghinosignorivenghino, nel chiosco delle meraviglie! Per fortuna a fianco del parcheggio una fresca cascata scende turbinosa a rinfrescare le nostre teste cotte dal piùcheperfetto sole di giugno. Verrebbe da mettersi nudi e fare la doccia, da tanta gente che c’è.


Tourengänger: Nevi Kibo


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen

ZS
7 Jun 15
Galenstock (3586m) · belvair
ZS
31 Mai 14
Galenstock (3586m) · أجنبي
WS
T4+ WS
ZS
23 Jun 13
Galenstock (3586m) · أجنبي
T4 WS I

Kommentare (1)


Kommentar hinzufügen

gbal hat gesagt:
Gesendet am 21. Juni 2014 um 15:25
Era ora di far riposare la tua bellicosa MBK; peccato che ti sei beccato una ramanzina da Pancho perchè non sei abbastanza "svizzero" in quanto ad orologio.
Bella gita comunque.


Kommentar hinzufügen»