Punta Grober - cresta NE - Via dei Cammelli
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Grober....anni fa, avevo percorso la via classica.
Questo inverno, sempre alla Grober, il bellissimo canale "Mandela Viva" (http://www.hikr.org/tour/post73718.html)
E la Via dei Cammelli???????????????? si, nel deserto...........
Inaspettata?....proprio così!
Mi ero mossa giovedì, non pensando di poterlo fare nel wend.....
Mauro mi aveva anche detto: “ho la nausea da sci.....è ora di arrampicare”.....
Venerdì - ore 21.30....chiamata.... “domani faccio un giro alla Grober, se vuoi venire”
...della serie, vado lì, poco trasferimento, no levatacce, non provarci a cambiare itinerario.....prendere o lasciare......
Ciuspete!!! così sui due piedi....ma non doveva rampigare?
....la Grober (classica) non è ancora stufo di farla????
….e no, fosse solo per la Est del Rosa, il percorso, la farebbe ogni giorno....
....mahhh da Pecetto non c' è più neve....
entrambi speriamo nella seggiovia, per evitare lo spallaggio....
…..”naggia!!!....riaprono a giugno”........ottimo, Grober con portage!!!!
Temperature basse, il “non antelucano” propone un ore 7 a Gravellona.....grrrrr!!!!
…..con il mio passetto, vedrò la cima?....
ore 8.20 – Pecetto city – siamo pronti a partire
Spalliamo quasi tutta la pista, poi con traverso rava-rava, riusciamo a scendere nella valletta che conserva un po' di neve....infiliamo gli scivoli.
La temperatura è perfetta, frizzantina ma senza vento.....ideale!
Meno ideali, le mie sensazioni, “non gira”. Cerco di salire regolare, senza rispondere agli allunghi diavoleschi di Mauro, fuori-giri assicurato.
L' alpe Pedriola, la Zamboni e ancora un lungo sviluppo....e finalmente si ricomincia a salire......
Saliamo fino al “punto di svolta”....svolta tra la salita classica e il ripido lenzuolo, l' inizio della Via dei Cammelli......
Qualche volta, ne avevo parlato con lui.....oggi detto e fatto, me la propone.....stranita per un attimo, è bastato un attimo per accettare “ci provo”, del resto era un mio desiderio, proposta da prendere al volo...!
La neve, non delle migliori, ci consiglia un cambio assetto. Procediamo fino al limite della fascia rocciosa (passo di 3° con chiodo). Se ben coperto da neve, sarebbe più agevole ma oggi, la situazione è un po' magra. Abbiamo uno spezzone di corda, ci leghiamo e ramponiamo. Le rocce, presentano un sottile strato di ghiaccio, passaggio delicato, in leggerezza, senza picchiare troppo, superiamo la difficoltà.
Sempre su pendio ripido, proseguiamo verso il vallone. Da relazione, per l' uscita in cresta (quota 3200 circa), sarebbe da spostarsi a sinistra.
L' attenzione di Mauro però, è catturata da un altro bel pendio canalato, tutto sulla destra, borda elegantemente i seracchi e sembra porti sulla cresta (foto allegata con percorso).....
Potevamo noi non andare a vedere?....certo che no!
Un' altra idea interessante, per arrivare in cresta, spicozzare direttamente sui seracchi, non avevamo le pike giuste....peccato!
Il canale è bello, diretto, ripido (50°). Procediamo ritmicamente fino alla biforcazione dove affiorano ancora rocce. La neve è abbastanza buona, riusciamo a passarle e siamo fuori.
Rimontiamo pazientemente tutte le gobbe orlate da grandi cornici, tenendoci prudentemente sul versante Anzaschino. La neve gelata, a tratti sfondosa......ci farà percorrere la prima parte a piedi, la seconda con gli scivoli fino in vetta.
Il panorama, sarebbe di quelli con la S maiuscola....super.
Il Rosa è ben visibile, la Valsesia come spesso accade, si tiene stretta tra le sue amate nuvole....siamo ugualmente contenti, i “cammelli” con divagazione canale, sono stati cavalcati!
Ci avviamo sulla prima parte della discesa. Discesa sul versante Valsesiano, abbastanza delicata, migliore rispetto a quella volta, quando di neve ce ne era molto meno, comunque sempre da non sottovalutare. Ci portiamo al Colle delle Loccie.
E vai di scivoli....salvo un tratto obbligato con ghiaccio affiorante (attenzione!) e uno svalangone da attraversare, un susseguirsi continuo di grandi curve, prima su neve leggermente crostosa ma ben sciabile e poi su perfetto firn fino alla fine dove, il rava-spallaggio è la ciliegina finale di questa bella “sgamelada”......cotti ma felici!
Un grazie Mauro per la proposta, per il lungo e duro lavoro di tracciatura, total Cammelli, per me, non una giornata per dare cambi.....sorry!!! oggi molto Scamy!
La Via dei Cammelli......
Questo nome, le molteplici “gobbe” da cavalcare lungo la cresta, non poteva che attirare la mia attenzione.
Il collegamento naturale alla mia prima, vera, grande passione, il deserto.
Attrazione innata, in me da sempre, un - Déjà vu – .....ero ragazzina, leggevo qualsiasi cosa contenesse la parola magica, Hugot, Charles de Foucauld, Loti, e poi Camus, Bowles passando per Frison-Roche, un richiamo irresistibile....la mia fantasia volava veloce...sognavo il Sahara.
Prima di altri deserti, forse più terribili, il Sahara è il Deserto, il padre dei deserti.
Un sogno avverato, la fortuna di viverlo come mi sarebbe piaciuto....free – in faidate...infinite attraversate. Alla luce di questa mia modesta esperienza, a meno di essere Monod o Thesiger, è difficile parlare di ciò che si ama, mantenendo il giusto equilibrio, la giusta distanza per non essere di parte, ma è altrettanto vero che vivendo quei luoghi, ho sempre trovato molte similitudini con la montagna: il silenzio, gli spazi illimitati, falesie scoscese, tavolati irti di cime, rocce erose, scolpite in torrioni, guglie e camini, canyon vertiginosi come canali, tempeste di sabbia come di neve....e le dune...curve sensuali di creste, ora dolci, ora affilate....e tanto altro ancora....
Viaggiatori e alpinisti, allo stesso modo simili, animati, accomunati nel tempo, da quello spirito di esplorazione, di avventura, di conoscenza.
Grober - Via dei Cammelli senza variazioni
http://www.gulliver.it/itinerario/60279/
The Clash - Should I stay or should I go
https://www.youtube.com/watch?v=LZk_HnE-cdU

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