Grande Aiguille Rousse


Publiziert von Andrea! , 16. Mai 2014 um 18:47.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:10 Mai 2014
Ski Schwierigkeit: WS+
Wegpunkte:
Geo-Tags: I   F 
Aufstieg: 1900 m
Strecke:19 km a/r
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Sbarra a Chiapili (sulla strada per il Colle del Nivolet). Ivrea, Cuorgnè, Ceresole Reale e Chiapili.

Scegliamo un po' a caso il percorso di oggi, navigando su internet.

Sarà un giro molto faunistico, incontrando in ordine di apparizione: volpi, stambecchi, camosci, cerbiatti, aquile e marmotte ... e che è .. lo zoo comunale? ... vengo anch'io .. no tu no! ...

Prima della partenza serale, leggo e stampo alcune relazioni e relative cartine e scopro che ci sarebbe la possibilità di un giro ad anello e anche la salita (ed eventuale discesa) per lo scivolo nord.

La strada per il Colle del Nivolet è ancora chiusa a quota 1800, quindi ci tocca un po' di spallaggio sull'asfalto e poi, appena possibile, su per i tagli di alcuni tornanti.

Mettiamo gli sci a quota 2150 circa e con qualche togli e metti arriviamo al Lago Serrù.
Anche qui sci in spalla per un buon tratto semi pianeggiante, per evitare tanti togli-metti. Poi brevemente sci ai piedi per rimetterli nuovamente in spalla per affrontare il canalino che si innalza in fondo al vallone del lago. Passiamo di fianco al bivacco Pian della Ballotta e con neve abbastanza portante usciamo dal canalino senza alcuna difficoltà.

Attraversiamo il Pian della Ballotta per poi affrontare i ripidi pendii che conducono al Passo della Vacca, dove si aprono cime "secondarie", eventuali alternative o varianti alle cime più gettonate.
Continuiamo in piano per un buon tratto per portarci sotto lo scivolo nord, con due tracce di discesa in sci ma senza traccia di salita: ci toccherà battere!

L'orario non è dei migliori per affrontare questi scivoli ma la situazione è comunque sicura.  Finché possiamo teniamo gli sci ai piedi, poi tra pendenze ed enormi zoccoli decidiamo che è meglio proseguire a piedi. Sarà uno strazio, si sprofonda tantissimo e per avanzare più che una traccia, stiamo battendo una trincea.

Comunque pian pianino e dandoci spesso il cambio saliamo. Vorremmo uscire "dritti" ma, nel momento in cui il pendio si impenna un pochino di più, la neve proprio non ci regge. Facciamo allora un traverso verso destra per raggiungere una sorta di colletto sulla cresta dell'Aiguille.

Arrivati in cresta la neve è più compatta, complice anche il vento che soffia e, sempre sci in spalla, raggiungiamo la cima. Il cielo si è nel frattempo rannuvolato. Vista la pessima neve decidiamo di non scendere da dove siamo saliti ma seguire la via normale (in cui troveremo neve tutto sommato discreta) e poi ripellare per arrivare al Col d'Oin.

La discesa da questo colle in poi avviene su qualcosa che assomiglia più all'acqua che alla neve ma comunque ... si scia. Scendere per il vallone del Rio del Carro ci permette di arrivare più in basso con gli sci e, a piedi, ricongiungerci con la strada asfaltata che ci riporta alla macchina (passando tra un numero impressionate di ungolati di ogni tipo).



Tourengänger: Andrea!


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