Grand Aiguille Rousse


Publiziert von paoloski , 4. Juli 2016 um 18:02.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 3 Juli 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS+
Klettersteig Schwierigkeit: K1 (L)
Wegpunkte:
Geo-Tags: F   I 
Zeitbedarf: 12:00
Aufstieg: 1400 m
Abstieg: 1400 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A26, uscita per l'A4 Milano - Torino, uscire a Santhià e prendere il raccordo E25 direzione Monte Bianco /Gran San Bernardo, entrare in A5 direzione Aosta, uscire ad Ivrea. Seguire le indicazioni per Cuorgnè e raggiungere Ceresole Reale passando per Noasca. Proseguire lungo la valle dell'Orco e prendere la strada a tornanti che sale al Colle del Nivolet. (informarsi preventivamente sull'apertura della strada).
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita andata - ritorno.
Unterkunftmöglichkeiten:Rifugio Città di Chivasso (mezza pensione euro 45,00, ottima cucina, prezzo del the per i thermos euro 4,00 al litro)
Kartennummer:IGN 3633ET Tignes, Val d'Isère, Haute Maurienne

Ultima gita degli Incontri di Avvicinamento alla Montagna, la tanto attesa alpinistica.
La meta scelta è la Grand Aiguille Rousse, non conosco assolutamente la cima in questione ma in diversi fra noi l'hanno già salita e ne parlano bene.
Io e Monica con altri accompagnatori partiamo al pomeriggio di sabato per raggiungere gli altri, partiti stamane, al rifugio Città di Chivasso al Colle del Nivolet.
Il tempo non sembra un granchè, quando arriviamo al rifugio tira un gran vento e tutte le cime sono coperte da una coltre di nubi. Le previsioni però concordano per una gran giornata domani.
Con Monica faccio un breve giro nei dintorni del rifugio per fare qualche foto ai fiori, ve ne sono moltissimi, a colpire è l'incredibile fioritura di viole: mai viste così tante contemporaneamente! Intorno al rifugio vi sono numerosi specchi d'acqua che fanno da scenografie alle vette intorno, a tratti compare qualche raggio di sole ma la costante è il vento freddo.
Rientrati ci accoglie poco dopo un'ottima cena, fra le migliori che mi sia capitato di consumare in un rifugio. Tiriamo un po' tardi ma intorno alle 22 siamo comunque tutti a letto, a parte Mauro e Antonella che arriveranno intorno alle 23 essendo partiti in serata ed in moto da Varese.
La mattina la sveglia è alle 4, mi alzo come al solito una decina di minuti prima, il cielo è pieno di stelle e comincia ad intravedersi la luce verso Est.
Anche Monica è già in piedi, prepariamo gli zaini, pieghiamo le coperte e saliamo in sala da pranzo per fare colazione. È ora di mettersi in marcia, o meglio in auto visto che dobbiamo scendere fino allla corona della diga del Lago Serrù dai cui pressi partiremo.
Pochi minuti di discesa sui tornanti della strada del Colle di Nivolet e, distribuite le corde, ci avviamo.
Dapprima seguiamo un sentiero che a saliscendi e stando alto sopra il lago ci porta fino al rifugio del Pian della Ballotta dai cui pressi parte un breve tratto attrezzato che permette di superare uno sperone roccioso che adduce al Pian della Ballotta, da qui seguendo il sentiero attraversiamo un ponticello che supera il ruscello che forma la grande cascata che si versa nel Lago Serrù.
Poco oltre indossiamo le ghette e calziamo i ramponi ed iniziamo la risalita di quello che rimane del Ghiacciaio della Losa, ormai solo un nevaio,ci spostiamo poi sulla sinistra per risalire un tratto di pietraia e roccette che saliamo comunque con i ramponi ai piedi.
Ad un tratto tutti con il naso all'insù: ha fatto la sua comparsa il mitico Gipeto! L'entusiasmo per la fugace vista è palpabile.
Infine eccoci al Passo della Vacca a 2890 metri, lo superiamo e ci troviamo in Francia, poco dopo arriva il momento di legarsi, siamo sul Glacier des Sources de l'Isere, le cordate sono state stabilite ieri sera, a me e Monica sono assegnati Jacopo ed Andrea, dopo un primo tratto pressochè pianeggiante che ci porta ad attraversare il bacino che culmina con il Pas du Boquetin, superiamo la cresta Nord della Grand Aiguille Rousse e iniziamo la lunga risalita che ci porterà al colle che divide la Grand e la Petite Aiguille Rousse. Al colle facciamo una bella sosta, poi riprendiamo a passo regolare la salita, incontriamo le prime cordate in discesa, supero la cordata di Elio, che evidentemente partito troppo veloce, continua a fermarsi e, finalmente, eccoci sulla vetta. C'è un certo affollamento visto che oltre a noi c'è una gita del CAI-UGET di Torino. Arriva anche Elio e cominciamo a guardarci intorno: la vista è veramente eccezionale, a 360 gradi vi sono una marea di montagne innevate, alcune come il Bianco, il Gran Paradiso o la Grande Casse sono facilmente individuabili, per altre l'identificazione è più complessa ma uno dei torinesi provvede ad illustrarcele tutte senza problemi.
Ci abbassiamo un po' e mangiamo qualcosa poi raggiungiamo la cordata di Elio che è già sceso e si trova già al colle.
Ripercorriamo il percorso fatto in salita, rivediamo il Gipeto e,quando siamo sul tratto roccioso sopra il Pian della Ballotta sentiamo Daniela che ci chiama: è fuori rotta avendo seguito il gruppo dei torinesi che hanno fatto un'altra strada, al termine del nevaio , così prima del Pian della Ballotta la aspettiamo, nel frattempo ci leviamo finalmente i ramponi e poi, tutti assieme discendiamo il tratto attrezzato che scende al rifugio Pian della Ballotta, ora non ci resta che percorrere il lungo traverso sopra il Lago Serrù e finalmente arrivare alle auto. Ad aspettarci qualche allievo e alcuni accompagnatori, chi poteva, avendo la macchina al completo, è già partito.
Carico tutto il materiale: corde, piccozze, imbraghi e ramponi che restituirò martedi sera al CAI in vista della prossima gita alpinistica alla Pigne d'Arolla.

Bella gita, lunga e complessa, forse da affrontarsi in gruppi molto più ristretti ed in particolare più omogenei per resistenza e capacità.

Difficoltà: il percorso iniziale che contorna il lago presenta qualche passo esposto ma assicurato da cavi.
Il tratto attrezzato che sale dal rifugio al pianoro del Pian della Ballotta è piuttosto verticale ma è breve e ben assicurato. Va comunque percorso con l'attrezzatura adeguata.
I percorsi su nevaio sono ripidi ma non difficili, anche quello su ghiacciaio non presenta difficoltà: qualche tratto ripido sul finale ma crepacci ben visibili e facilmente aggirabili.
La parte su pietraia e roccette si può percorrere con i ramponi ai piedi prestando però molta attenzione al percorso visto che gli ometti, specie in discesa,  non sono sembre ben visibili.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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maxcross1 hat gesagt:
Gesendet am 5. Juli 2016 um 08:20
complimenti per l'escursione e la salita. e complimenti per insegnare a conoscere la montagna

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. August 2016 um 10:52
Grazie. Buone gite. Paolo


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