Pizzo d’Orsalietta, 2476 m
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Bibliografia
Non è ancora il periodo per le ascensioni normali. I sentieri, poco sopra il fondovalle, sono ancora invasi da rami, fogliame, alberi caduti, neve. Oltre i mille metri di quota, almeno nella valli rivolte a nord, è ancora inverno: metri di neve, sentieri invisibili, il miglior passaggio è da ricercare ovunque. Le creste sono ancora coperte di cornici e possono essere percorse solo con grande prudenza e abilità. Al momento, questa salita è pertanto riservata ai soli alpinisti esperti. Il grado di difficoltà indicato non è appunto quello estivo.
La partenza avviene da Fontana (616 m), in Valle Bavona, e ha come prima meta la Bocchetta di Cerentino (2316 m), valico di collegamento con la Valle di Bosco Gurin.
Si passa dai vari corti dell’Alpe Cranzünasc (non è necessario toccare quello di cima), sui quali i libri sopra indicati ci presentano la particolare atmosfera storica.
In hikr ci sono due relazioni sull’Alpe Cranzünasc: sono di andreasseger (http://www.hikr.org/tour/post14292.html) e gmonty ( http://www.hikr.org/tour/post51331.html), fedeli estimatori di questo sacro territorio.
Le cime circostanti sono impressionanti. La principessa è di certo la Ciavena Alta.
Quando vado in un qualsiasi posto delle Alpi mi piace studiare anche la sua storia alpinistica, perché questo mi rende viva e partecipe con chi mi ha preceduto.
La Ciavena Alta (2394 m)

La Ciavena Alta è a cavallo tra la valle dell’Alpe Cranzünasc e la Val Calnègia. E’ una montagna da sogno (“la summa” delle Alpi ticinesi), che non pochi desiderano raggiungere.
Visto il suo attuale cappello bianco (vedi le due fotografie allegate), al momento non è ancora pronta per ricevere visita.
Giuseppe Brenna, “il Maestro” (delle Alpi ticinesi e mesolcinesi) (titolo più che giustificato, assegnatogli da Fabio, tapio, tra i migliori alpinisti di hikr – http://www.hikr.org/user/tapio/ ), per presentarla in modo serio ha dovuto dapprima localizzarla e poi salirla e lo ha fatto da solo per ben tre vie straordinarie. La via normale, la numero 389, ha un passaggio obbligato di IV. La numero 391, variante b), passa pure dalla Ciavena Bassa (2350 m, senza nome sulla carta).
In hikr si trova una sola relazione per la vetta ed è quella del formidabile Manuel, zaza ( http://www.hikr.org/tour/post55758.html).
Il Pizzo d’Orsalietta (2476 m)

Raggiunta la Bocchetta di Cerentino, si può salire alla vetta del Pizzo d’Orsalietta per la sua cresta SE. Discesa per il versante SW (con la neve sulle rocce e le cengette, come ora: delicata e non facile).
Il Pizzo d’Orsalietta è un nodo orografico e prende il nome dal sottostante, commovente Alpe d’Orsalietta.
Le cime circostanti sono tutte stupende e non si finisce di contarle. Grandioso e a breve distanza il Madone (anche questa cima liquidata nelle vecchie guide con un “turisticamente insignificante”), con la sua elegante cresta NE, salita e descritta da Giuseppe Brenna (itinerario 382, difficoltà PD, IV).
Con la neve, tutto questo sembra un paesaggio da Monte Bianco! Rimando pure alla relativa fotografia allegata.
Anche da queste parti Christoph Blum e compagni hanno aperto molte vie nuove pulite ( http://keepwildclimbs.ch/wo-clean-climben/ticino-keepwild/ ).
Sul Pizzo d’Orsalietta c’è anche la relazione con belle fotografie di Lorenzo, altro grande alpinista della comunità di hikr ( http://www.hikr.org/tour/post66127.html ).
Discesa a Corte Antico (1819 m), a Camanoi (1136) e a Corino (1093 m), ove, se non c’è il postale della linea Cevio-Bosco Gurin, si trova sempre qualche persona gentile che riporta al piano.
- Giuseppe Brenna, Alpi ticinesi Ovest, Edizioni del CAS, Berna 1999, oppure Alpi ticinesi Volume 1, Dal Gridone al Passo del San Gottardo, Edizioni del CAS, Berna 1993.
- Giuseppe Brenna e Luigi Martini, Alpi di Val Bavona, Bellinzona-Locarno 2011.
- Frank Seeger, www.alpi-ticinesi.ch
Non è ancora il periodo per le ascensioni normali. I sentieri, poco sopra il fondovalle, sono ancora invasi da rami, fogliame, alberi caduti, neve. Oltre i mille metri di quota, almeno nella valli rivolte a nord, è ancora inverno: metri di neve, sentieri invisibili, il miglior passaggio è da ricercare ovunque. Le creste sono ancora coperte di cornici e possono essere percorse solo con grande prudenza e abilità. Al momento, questa salita è pertanto riservata ai soli alpinisti esperti. Il grado di difficoltà indicato non è appunto quello estivo.
La partenza avviene da Fontana (616 m), in Valle Bavona, e ha come prima meta la Bocchetta di Cerentino (2316 m), valico di collegamento con la Valle di Bosco Gurin.
Si passa dai vari corti dell’Alpe Cranzünasc (non è necessario toccare quello di cima), sui quali i libri sopra indicati ci presentano la particolare atmosfera storica.
In hikr ci sono due relazioni sull’Alpe Cranzünasc: sono di andreasseger (http://www.hikr.org/tour/post14292.html) e gmonty ( http://www.hikr.org/tour/post51331.html), fedeli estimatori di questo sacro territorio.
Le cime circostanti sono impressionanti. La principessa è di certo la Ciavena Alta.
Quando vado in un qualsiasi posto delle Alpi mi piace studiare anche la sua storia alpinistica, perché questo mi rende viva e partecipe con chi mi ha preceduto.
La Ciavena Alta (2394 m)

La Ciavena Alta è a cavallo tra la valle dell’Alpe Cranzünasc e la Val Calnègia. E’ una montagna da sogno (“la summa” delle Alpi ticinesi), che non pochi desiderano raggiungere.
Visto il suo attuale cappello bianco (vedi le due fotografie allegate), al momento non è ancora pronta per ricevere visita.
Giuseppe Brenna, “il Maestro” (delle Alpi ticinesi e mesolcinesi) (titolo più che giustificato, assegnatogli da Fabio, tapio, tra i migliori alpinisti di hikr – http://www.hikr.org/user/tapio/ ), per presentarla in modo serio ha dovuto dapprima localizzarla e poi salirla e lo ha fatto da solo per ben tre vie straordinarie. La via normale, la numero 389, ha un passaggio obbligato di IV. La numero 391, variante b), passa pure dalla Ciavena Bassa (2350 m, senza nome sulla carta).
In hikr si trova una sola relazione per la vetta ed è quella del formidabile Manuel, zaza ( http://www.hikr.org/tour/post55758.html).
Il Pizzo d’Orsalietta (2476 m)

Raggiunta la Bocchetta di Cerentino, si può salire alla vetta del Pizzo d’Orsalietta per la sua cresta SE. Discesa per il versante SW (con la neve sulle rocce e le cengette, come ora: delicata e non facile).
Il Pizzo d’Orsalietta è un nodo orografico e prende il nome dal sottostante, commovente Alpe d’Orsalietta.
Le cime circostanti sono tutte stupende e non si finisce di contarle. Grandioso e a breve distanza il Madone (anche questa cima liquidata nelle vecchie guide con un “turisticamente insignificante”), con la sua elegante cresta NE, salita e descritta da Giuseppe Brenna (itinerario 382, difficoltà PD, IV).
Con la neve, tutto questo sembra un paesaggio da Monte Bianco! Rimando pure alla relativa fotografia allegata.
Anche da queste parti Christoph Blum e compagni hanno aperto molte vie nuove pulite ( http://keepwildclimbs.ch/wo-clean-climben/ticino-keepwild/ ).
Sul Pizzo d’Orsalietta c’è anche la relazione con belle fotografie di Lorenzo, altro grande alpinista della comunità di hikr ( http://www.hikr.org/tour/post66127.html ).
Discesa a Corte Antico (1819 m), a Camanoi (1136) e a Corino (1093 m), ove, se non c’è il postale della linea Cevio-Bosco Gurin, si trova sempre qualche persona gentile che riporta al piano.
Tourengänger:
barbara2

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Kommentare (4)