Dopo l’ Ubiale e l’ Ubione… mi ritrovo con la Corna Marcia – (Valbrembana
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Con questa nuova escursione, io e Gigi “Baghèt”, ci avventuriamo su sentieri secondari , poco segnati, ma soprattutto quasi sconosciuti anche agli indigeni. Il giro “mordi e fuggi” immaginato dalle nostre menti contorte, ha subito qualche breve e non voluta modifica che ci ha portato a dilatare i tempi, e adès va cunte so la “pastòcia”…
Arrivati a Ubiale ci portiamo alla fraz. Cà Bonorè (500 mt) , parcheggiamo l’auto nella piccola piazzetta e subito facciamo un briefing mentre a vista controlliamo il territorio, da queste parti non ci siamo mai stati, ma siamo intenzionati a fare un giro ad anello che toccherà tre cime: M. Ubiale- Corna Marcia- M. Ubione.
Qua le paline direzionali sono un miraggio, ma sulla nostra destra (vedi foto 1), notiamo una carrareccia che punta a Nord, fatti pochi metri, intravediamo una flebile bollatura rossa su un muro di cinta, camminiamo per due minuti e la carrareccia si fa sentiero. Neanche il tempo di dire “che culo abbiamo beccato la strada giusta”, e troviamo già una biforcazione. Con bollatura sempre rossa, un sentiero scorre in piano davanti a noi, mentre sulla sx, si stacca un sentiero più ripido, ovviamente anche qua bollato di rosso; qua nasce il primo dubbio amletico, che si fa? Pensando di fare la cosa giusta puntiamo a sinistra, ma capiremo poi, che la scelta presa non sarà quella ideale. La temperatura è gradevole e si cammina all’ombra zigzagando con pendenza discreta risalendo un costone , mentre la bollatura, sembra stata fatta da il Gatto e la Volpe talmente depista. Puntiamo sempre a Nord seguendo il sentiero migliore, sino ad incrociare prima la Baita Brina, poi, una seconda baita semi diroccata (vedi foto). Continuiamo imperterriti per il ripido sentiero e sbuchiamo in un piccolo slargo con i resti di una baita (fate attenzione), la aggiriamo a sx e risaliamo ancora la mulattiera con numerosi zig zag sino a trovare il primo cartello in legno con la scritta Corna Marcia, seguiamo l’indicazione finchè sbuchiamo su una selletta, alla base di un capanno da caccia, un altro cartello in legno ci invita a proseguire a dx seguendo una sorta di largo crinale. Qua non si può sbagliare, la bollatura è multipla nella sua colorazione ed in breve, passando l’ennesimo capanno, siamo alla Corna Marcia (1033 mt).1h15 dalla partenza. Domanda: ma non dovevamo prima salire sul M. Ubiale? Ecco, qua capiamo che alla biforcazione iniziale, molto probabilmente dovevamo andare dritti…
Poco male, questa piccola divagazione non ci spaventa e per bel crinale sempre ombreggiato, puntiamo a Nord Est in falsopiano, 5 min. dopo, il sentiero perde quota ripidamente per qualche decina di metri sino ad incrociare un’altra selletta con capanno, sulla dx si stacca il probabile sentiero che arriva da Cà Bonorè. Dopo esserci dati vicendevolmente del pirla, io e Gigi proseguiamo, la bollatura tende a sparire, ma seguendo il crinale passiamo prima un roccolo + baita ben tenuta, continuiamo per traccia malagevole in un bosco di Agrifoglio, Sorbo e Maggiociondolo, ed in men che non si dica arriviamo al M. Ubiale ( 973 mt) dove troviamo una piramide di sassi. 20 minuti dal C. Marcia. La visuale è zero causa piante e dopo la foto di rito, ripuntiamo verso la Corna per il meritato pit stop e foto ricordo, su questo piccolo cucuzzulo possiamo fare due foto anche alle montagne vicine. Ore di cammino dal via 2h10.
Finita la breve pausa, puntiamo a Sud per il M. Ubione con la sua grande croce. riscendiamo sino alla selletta con capanno e sempre in crinale ben segnato (571 bianco/rosso) , passiamo di nuovo una serie di roccoli ben tenuti, perdiamo quota per 300 mt e dopo 1h di cammino, sbuchiamo sull’ennesima selletta con capanno, qua siamo a quota 727 mt. E’ un posto ben curato e ci sono un fottio di sentieri, la segnaletica è presente. Per arrivare sull’Ubione ci sono due alternative, a sx un sentiero con la scritta facile (30 min) parte in falsopiano, a dx il 571 prosegue per direttissima sino alla cima, noi due fenomeni ovviamente optiamo per il ripido! E sticazzi se è ripido… ma fortunatamente breve, in 15 minuti a passo costante, ci troviamo sull’ultimo obiettivo della giornata (895 mt). 1h15 dal Corna. Qua la vista è piacevole e spazia a 360°, la croce è alta quasi come quella del Canto Alto e ho detto tutto. Tutta la cima è ben curata e si può banchettare in comodità sulle innumerevoli panchine e tavoli, in alternativa al pranzo fai da te , appena sotto la croce c’è un piacevole posto di ristoro . Anche qua foto di rito e via, ho un impegno pomeridiano che non posso mancare e sono già in ritardo sulla tabella di marcia… nelle orecchie sento già il sibilo di una vocina “misericordiosa”; … sei affidabile come una signorina di “facili costumi”. Tranqui Nadia, arrivo. :)
Ora scendiamo per l’evidente sentiero “facile” rimanendo in un bel bosco sino a rispuntare alla selletta, sulla dx (vedi foto), si stacca un sentiero che scende quasi in mezzacosta, la bollatura ancora una volta è rossa. Dopo 30 minuti di cammino , arriviamo al bellissimo Rif. Ubione (670 mt), scambiamo due parole con gli astanti e via spediti, la velocità di crociera è pari a quella di un maratoneta Kenyota. In bella mezzacosta perdiamo un po’ di quota, passiamo una sorgente ben tenuta, ed in poco tempo siamo a Sopra Corna (600 mt). Qua fate attenzione. Stando sulla parte superiore di una bella fontanella (vedi foto), camminiamo per un sentierino appena calpestato sino ad incrociare una rotabile, la percorriamo per 30 mt e sulla sx vediamo due meravigliose baite, le oltrepassiamo, ed in poco tempo ci ritroviamo al parcheggio. 1h da M. Ubione.
Nota1: Discreto giro ad anello in media montagna. Alla partenza serve un po’ di senso dell’orientamento, ma un “provetto” escursionista non si perde di sicuro, la cosa stramba è che la bollatura rossa non solo identifica il sentiero, ma serve anche ai cacciatori locali per le battute al cinghiale… ecco il perché dei numerosi “depistaggi”.
Nota2: Tra il C. Marcia e l’Ubione, il sentiero 571 si sovrappone a quello partigiano “Angelo Gotti”; un pezzo di Storia recente che ha coinvolto questo territorio a cavallo della Valbrembana, Valbrembilla e Valle Imagna.
Nota3: Oggi abbiamo camminato con passo deciso per 4h15 minuti, il dislivello compreso di saliscendi, è intorno agli 800 metri.
Con me ha camminato Gigi “Baghèt” (cornamusa orobica) e Olmo.
A la Prochiane. Domenico

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