Bregagnino, Bregagno, Alpe Palù - Skitour d'azzurro e di vento.
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Come al solito, mi muovo tardi; ma, invece di infilare il centesimo Crocione, tiro più in là: infilo senza errori Rezzonico e la strada che sale fino a Montuglio.
Dov’è la neve?
Supero il posteggio consigliato, infilo la stradina sconsigliata; un tornatino, un’altro; tante auto con i portasci aperti; ci sarà anche la neve!
Una curva; eccola lì: di qui non si passa.
E non si parcheggia: tutto occupato. E non si gira neppure ... retromarcia in discesa lungo la stradina sconsigliata; tornantino: si gira.
Retromarcia in salita lungo la stradina sconsigliata; parcheggio inclinato, con due ruote nella canala di scolo a monte. Preparativi. Sci in mano, a piedi lungo l’ultimo tratto di stradina sconsigliata, curva. Neve.
Sono le undici e un quarto, quando gli sci cominciano ad avere un senso. Qualcuno è già risalito in macchina per andare a mangiare, molti altri scendono a frotte da quello che, per me, è il pendio iniziale.
Salgo lentamente cominciando ad inanellare fotografie: la giornata è ventosa, (più su, qui in basso si sale in maglietta) e già si godono i frutti di un azzurro esagerato.
A dire il vero, il primo tratto non è granché; poi, aggirato il grugnolo quotato 1383, la linea di salita si fa più armoniosa, la neve si indurisce e sastrugia e il lago si allarga lentamente sotto di me sciorinando la sua rinomata collezione di cartoline.
Anche il vento è entrato sulla scena; rompe un po’, ma non è esagerato.
Approdo al Bregagnino e ritrovo, in bianco, la costiera Pianchette/Tabor/Marnotto/ Bregagno, percorsa in maggio www.hikr.org/tour/post64625.html
La parte alta del “Costone del Bregagno” è costellata da “ritardatari” che rientrano dalla cima. Scattando altre foto, percorro contromano le ondulazioni pianeggianti che portano al breve risalto finale e, alla una, sono in vetta.

Con circa due metri di piedestallo coperti dalla neve e impreziosita dalle decorazioni del gelo, la croce di vetta è decisamente più digeribile rispetto alla versione estiva

C’è anche una coppia salita “da San Bernardo”.
Credo abbiano seguito il percorso fatto anche da Laura in gennaio www.hikr.org/tour/post75454.html e ricordo che, a maggio, quando avevo dato un’occhiata, la cresta mi era piaciuta. Ripeto l’esame in versione invernale e confermo: almeno per la parte che posso vedere, l’itinerario lungo la cresta nordest sembra decisamente più spettacolare. Cattura, poi, la mia attenzione, un bel pendio che si stacca dalla cresta poco sotto la vetta, così, terminato il consueto giro di fotografie, quando i due compagni di vetta si avviano per rincasare, li seguo e mi godo un’eccellente discesa fino al’Alpe Palù:

E’ un po’ tardi per proseguire oltre: saluto gli occasionali compagni, ripello e mi avvio a risalire il bel tratto finale della cresta.
Trovo neve molto dura e anche un crostone di ghiaccio che non sempre è coperto da un provvidenziale straterello di neve: tribolando un po’, ma, senza incontrare vere difficoltà, riapprodo alle spalle della grande croce di vetta.
La giornata si è mantenuta splendida e il vento non ha dato noia più di tanto; mi attardo ancora un po’ in compagnia di un’arancia e mi accorgo che, nonostante l’ora abbastanza avanzata, c’è ancora un gruppo di tre che sale dal “Costone”. E, alle mie spalle, ne spunta un quarto salito anche lui da San Bernardo.
Quattro chiacchiere. A quanto pare, è tutto il giorno che va su e giù dal Bregagno, anche se non riesco a seguire completamente la descrizione delle varianti seguite.
Un saluto. Mi avvio per la discesa che comprende una leggera risalita per riguadagnare il Bregagnino.
Poi è discesa vera e, anche se la neve è dura e parecchio rigolata, divertente.
Fino al grugnolo 1383. Poi ... consultare il sito http://www.arrivareall’autoconanchele ginocchia/buonafortuna.it
Bella giornata di neve, di sole, d’azzurro e di vento.
Ciao a tutti.

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