Monte Bregagno
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Ho concordato con Roberto, mio collega di lavoro, di organizzare un'escursione con le racchette. Essendo Roberto un neofita penso ad un itinerario molto panoramico ma senza pericoli. Il Bregagno mi pare adatto.
Sono anche incuriosito dalla nuova casareccia che è stata tracciata da Montuglio all'alpe Nesdale, ho letto che l'apertura di questa nuova strada in quota ha innescato alcune polemiche.
Così decido di partire appunto da Montuglio, questo ci consentirà anche di evitare il traverso che si incontra salendo da Breglia poco prima di Sant'Amate. In caso di forte innevamento potrebbe essere pericoloso vista l'esposizione a sud-est.
La strada di accesso a Montuglio è ripida e tortuosa, l'ultimo tratto di asfalto è completamente ghiacciato così decidiamo di partire un poco più a valle, dagli 800 m. di Cavarzo.
Superato il bel nucleo dei monti di Gallio arriviamo al parcheggio di Montuglio, da li la strada asfaltata prosegue ancora fino ad arrivare ad uno spiazzo dove inizia la nuova sterrata, sulla sinistra c'è anche un sentiero escursionistico che per questa volta trascureremo.
Imbocchiamo la strada che dopo pochi metri è sbarrata ai veicoli non autorizzati. Alcuni tratti sono ghiacciati e la neve è poca. Il percorso sale molto gradualmente disegnando parecchi tornanti.
Raggiungiamo l'alpe Rescascia da dove si gode di un ottimo panorama su Bellagio. Verso il crinale finalmente la neve aumenta, possiamo calzare le ciaspole ed abbandonare la strada per salire direttamente, visto che la pendenza non è eccessiva.
La strada scollina poco a monte di San Amate. Noi proseguiamo lungo il crestone, senza alcuna difficoltà a parte i dolori ai piedi di Roberto a cui si è formata una fiacca. Non mi sono posto dubbi sulla sua tenuta fisica, essendo Roberto un ottimo sportivo, però non ho pensato che, non essendo abituato a camminare con gli scarponi, potesse avere questo tipo di problemi.
Purtroppo la neve è poca e ghiacciata, con le ciapole rigide il piede lavora male. Sarebbero stati più comodi i ramponi, sopratutto per la discesa.
Avviviamo in vetta e, come da previsioni meteo, spunta il sole. Riusciamo quindi a mangiare con calma senza raffreddarci troppo. Inoltre manca completamente il vento che ho quasi sempre trovato sul Bregagno. Meglio così.
Scediamo seguendo la stessa via. Qualche problema nel breve tratto ripido e ghiacciato subito sotto la vetta che impressiona un po' Roberto: gli assicuro che i ramponcini delle ciaspole faranno il loro dovere. Un po' titubante mi segue. Per il resto, evitando scorciatoie, arriviamo con molta calma all'auto praticamente all'imbrunire, godendoci tutte le tonalità del tramonto.
Sono anche incuriosito dalla nuova casareccia che è stata tracciata da Montuglio all'alpe Nesdale, ho letto che l'apertura di questa nuova strada in quota ha innescato alcune polemiche.
Così decido di partire appunto da Montuglio, questo ci consentirà anche di evitare il traverso che si incontra salendo da Breglia poco prima di Sant'Amate. In caso di forte innevamento potrebbe essere pericoloso vista l'esposizione a sud-est.
La strada di accesso a Montuglio è ripida e tortuosa, l'ultimo tratto di asfalto è completamente ghiacciato così decidiamo di partire un poco più a valle, dagli 800 m. di Cavarzo.
Superato il bel nucleo dei monti di Gallio arriviamo al parcheggio di Montuglio, da li la strada asfaltata prosegue ancora fino ad arrivare ad uno spiazzo dove inizia la nuova sterrata, sulla sinistra c'è anche un sentiero escursionistico che per questa volta trascureremo.
Imbocchiamo la strada che dopo pochi metri è sbarrata ai veicoli non autorizzati. Alcuni tratti sono ghiacciati e la neve è poca. Il percorso sale molto gradualmente disegnando parecchi tornanti.
Raggiungiamo l'alpe Rescascia da dove si gode di un ottimo panorama su Bellagio. Verso il crinale finalmente la neve aumenta, possiamo calzare le ciaspole ed abbandonare la strada per salire direttamente, visto che la pendenza non è eccessiva.
La strada scollina poco a monte di San Amate. Noi proseguiamo lungo il crestone, senza alcuna difficoltà a parte i dolori ai piedi di Roberto a cui si è formata una fiacca. Non mi sono posto dubbi sulla sua tenuta fisica, essendo Roberto un ottimo sportivo, però non ho pensato che, non essendo abituato a camminare con gli scarponi, potesse avere questo tipo di problemi.
Purtroppo la neve è poca e ghiacciata, con le ciapole rigide il piede lavora male. Sarebbero stati più comodi i ramponi, sopratutto per la discesa.
Avviviamo in vetta e, come da previsioni meteo, spunta il sole. Riusciamo quindi a mangiare con calma senza raffreddarci troppo. Inoltre manca completamente il vento che ho quasi sempre trovato sul Bregagno. Meglio così.
Scediamo seguendo la stessa via. Qualche problema nel breve tratto ripido e ghiacciato subito sotto la vetta che impressiona un po' Roberto: gli assicuro che i ramponcini delle ciaspole faranno il loro dovere. Un po' titubante mi segue. Per il resto, evitando scorciatoie, arriviamo con molta calma all'auto praticamente all'imbrunire, godendoci tutte le tonalità del tramonto.
Tourengänger:
rambaldi
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