Sasso del Ferro, Pizzoni e Monte Nudo- Valcuvia


Publiziert von morgan , 10. Februar 2014 um 23:58.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum: 8 Februar 2014
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 950 m
Abstieg: 950 m
Strecke:Vararo (755)- Casere- La Piana- Sasso del Ferro (1062)- Poggio Sant'Elsa (949)- Casere (Gigliola)- Passo Barbè (874)- II° Pizzone di Laveno (1018)- cresta- Monte La Teggia (1103)- Passo Cuvignone (1050)- Bocchetta (1036)- tagliafuoco- Monte Nudo (1235)- tagliafuoco- Bocchetta (1036)- Val Buseggia- Vararo

Escursione su tre panoramiche cime affacciate al Verbano con partenza da  Vararo in Valcuvia. Il concatenamento di tre brevi salite fanno di questa gita un'escursione senza grandi difficoltà tecniche ma fisicamente abbastanza impegnativa anche per la presenza di una notevole quantità di neve in quota. Ho scelto questo giro sulle montagne di casa perché è su percorso che avevo già collaudato e per evitare rischi che interessano attualmente le quote più alte. Lascio la macchina nel posteggio di Vararo (755) ed inizio il cammino sulla strada asfaltata verso Casere. Svolto a sinistra su una sterrata che di abbassa verso un'azienda agricola. Devio a destra su una stradina che sale verso una cascina abbandonata. Un tratto di sentiero mi porta ad immettermi sulla pista forestale che proviene da Casere verso La Piana. La strada procede in dolce salita nel bosco tagliando la costa della montagna. La strada finisce e diventa un sentiero che porta ad incrociare la via che sale dalla Piana. Sono a quota 900 e il manto nevoso, sin qui 10cm, prende consistenza per cui calzo le ciaspole. Non è ancora passato nessuno sulla via, peraltro poco frequentata, e prendo a salire seguendo i segni biancorossi sulle piante. Arrivo sulla tondeggiante e panoramica cima del Sasso del Ferro (1062), ricoperta da 60-70 cm di neve immacolata. Scendo dalla cima passando sotto i tralicci dell'abbandonato impianto di risalita della pista da sci. Arrivo sulla terrazza del Poggio Sant'Elsa (949), stazione di arrivo della funivia che sale da Laveno. La funivia è in funzione ma non vedo nessuno salire. Riprendo la marcia sulla via che scende a Casere. In prossimità del Ristorante Gigliola la neve è poca perciò tolgo le ciaspole. Raggiunto il piccolo borgo di Casere (761), inizio a risalire. Il sentiero mi porta sulla strada asfaltata che sale verso il Cuvignone. La seguo per qualche centinaio di metri poi svolto a sinistra sul sentiero dei Pizzoni. Raggiungo il Passo Barbè (874) dove lo spessore della neve consentirebbe di utilizzare le ciaspole. Aspetto a calzarle perché mi aspetta una ripida cresta rocciosa che preferisco percorrerla con gli scarponi. Non è ancora passato nessuno quando guadagno la croce di vetta del 2° dei Pizzoni di Laveno (1018). La giornata, iniziata con il sole si va guastando e il cielo diventa grigio. Indosso le ciaspole e proseguo sul sentiero che segue la cresta offrendo vari scorci panoramici. In questo tratto il percorso è reso difficoltoso dalla presenza di rami di nocciolo, piegati dalla neve, che intralciano la via. A metà della cresta incrocio altri tre escursionisti provenienti dalla direzione opposta che hanno battuto la via. Dopo vari saliscendi un ultimo tratto di salita mi porta alla cima boscata del Monte La Teggia (1103). Scendo sulla strada allo scollinamento del vicino Passo del Cuvignone (1036) dove misuro 70 cm di neve. Scendo sulla strada verso Vararo dove, al primo tornante, svolto a sinistra sulla pista, chiusa da una sbarra, verso il Monte Nudo. Ci sono le impronte di ciaspolatori che mi hanno preceduto e seguo le loro tracce. Arrivo alla piazzola con i tavoli e svolto a sinistra sulla tagliafuoco. Ad un tratto ripido ne segue uno pianeggiante che si inoltra nella pineta. Incontro 3 escursionisti che stanno rientrando e ringrazio loro per aver battuto la pista. Mi rispondono che sono andati avanti poco e che hanno rinunciato a proseguire per la troppa neve. Infatti poco prima del bivio per la cresta la traccia si interrompe. Opto per proseguire sulla tagliafuoco evitando la via di cresta. Il percorso prosegue su dolci saliscendi spesso interrotti da piccole slavine che nascondono la strada. Dove la strada finisce svolto a sinistra per l'ultimo strappo che, con 4 tornanti, mi porta alla croce di vetta del Monte Nudo (1235). Lo spessore della neve è oltre il metro. Il tavolo che funge da altare per la messa dell'Ascensione è completamente sommerso. Per accedere allo sportello del libro di vetta devo togliere una ciaspola che uso a mo' di pala per liberare l'accesso. Lascio la mia testimonianza sul libro di vetta e riprendo il cammino. Sullo stesso percorso di salita, con qualche taglione, torno alla sbarra nei pressi del passo del Cuvignone. Prendo il sentiero che scende a Vararo lungo la Val Buseggia. La neve inizia a scarseggiare quindi tolgo le ciaspole ed arrivo a Vararo dove c'è solo una spruzzata di neve.
Partecipanti: Dario.
Tempi di percorrenza: 1h00' al Sasso del Ferro, 2h15' al 2°pizzone, 3h00' al Cuvignone, 3h50' al Monte Nudo. Discesa a Vararo 1h32'. Tempo totale impiegato 5h22' (4h46' di marcia).
Lunghezza del percorso: 15,5km.
Meteo: prima bello poi coperto e nebbia.

Tourengänger: morgan
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (1)


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Poncione hat gesagt:
Gesendet am 11. Februar 2014 um 23:07
Sempre bellissimo questo giro... saranno tre anni che non ci vado, e urge rimediare. :)

Ciao


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