Magica Valrossa (quota 2400 m) da Riale
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Oggi si è capito subito che sarebbe stata una giornata da incorniciare, infatti sbucando a Fondovalle dalla galleria elicoidale, ci si presenta uno scenario da cartolina, la strada corre tra due muri di neve modello simil-Simplon, sui tetti delle case quantità di neve impressionanti.
Partiamo da Riale all'alba delle 10:15...(rob da gnanca creda) il versante di salita che conduce al rif. Maria Luisa brulica di escursionisti, come sempre accade, molti percorrono fedelmente la strada battuta dal gatto, mentre altri compresi noi, optano di accorciare il percorso, salendo su massima pendenza, tagliando più volte l'arteria.
La neve nei primi 50 m. di salita presenta una leggera crosticina da rigelo notturno, poi diventa di primissima qualità, soffice sul primo strato poi compatta senza eccessivi sfondamenti, proprio quella che vorrebbe sempre trovare il vero ciaspolatore.
Oggi in molti hanno optato per questo itinerario sempre molto gettonato, le racchette sono gli attrezzi più utilizzati, seguono sci da alpinismo, sci di fondo, mentre qualcuno non disdegna di salire in assetto da camminatore tradizionale (scarponi) ma l'oscar dell'originalità è vinto da un atleta della nazionale di fondo che decide di raggiungere con estrema disinvoltura il Lago Toggia in bicicletta.
In prossimità del rifugio, ci congediamo dalla folla per salire in solitaria in Valrossa, Angela s'inerpica decisa come un trenino a cremagliera, sfruttando una marcata traccia simile ad un binario, io la seguo, in pochi minuti raggiungiamo la baita Darioli, dove notiamo con curiosità che lo spessore della neve è decisamente inferiore a Riale, anche se rimane abbondante.
A questo punto considerata la progressione che rende notevolmente, e il fisico che risponde bene, malgrado l'assenza di allenamento, decidiamo di proseguire verso la nostra ipotizzata meta.
L'entrata in Valrossa è sempre emozionante in ogni periodo dell'anno, ma oggi in maniera particolare, l'assenza di rumori e il vociare lasciato alle spalle ci offrono uno stato di rilassamento che annienta lo stress accumulato in settimana al lavoro.
Guadagniamo così il punto più elevato al centro della valle 2400 m. che, pensando alle cime che raggiungiavamo fino a due anni fa verrebbe da ridere a crepapelle, ma in questo momento bisogna essere realisti ed accettare la situazione...
Baciati dal sole, oggi particolarmente generoso, senza un refolo di vento, ne approfittiamo per una pausa spuntino, mentre la P.ta di Valrossa e la P.ta d'Elgio, molti metri sopra di noi, fanno registrare il tutto esaurito.
La discesa segue a grosso modo il percorso di salita, con la differenza di andare alla ricerca delle vallette che regalano sempre neve verginella da urlo, una scelta che non tradisce mai le aspettative...ultimamente lo sento dire da gli altri, oggi lo posso gridare a squarcia gola: Polvereee!!!!!!!

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