M. Prasanto, M. Rai, M. Cornizzolo, Spirito del Bosco.
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Oggi riesco a completare l'escursione che avevo tentato il 3 gennaio.
La giornata è nebbiosa, ma non fredda; raggiungo San Tomaso accaldato, breve sosta e proseguo verso l'Acqua del Fò immergendomi nel primo strato di nebbia, non fitta come sembrava dal basso.
Il sentiero è sufficientemente asciutto, solo verso l'Acqua del Fò si trova fango.
Un'altra breve sosta e proseguo la salita.
Fango fino alla Colma, la salita verso il Prasanto è asciutta, ma giunto presso il Sasso Malascarpa il sentiero diventa molto scivoloso; qui incrocio alcuni escursionisti che scendono correndo nel fango, io stò andando con la massima cautela in salita!
Uscito dal bosco mi rendo conto che ho superato lo strato di nebbia; ma c'è uno strato di nubi ancora più in alto, da cui scende una leggera pioviggine.
Supero i due cocuzzoli del Prasanto e scendo con ancora più cautela verso la Bocchetta di San Miro; la seguente salita verso il Monte Rai è abbastanza pulita dal fango, ed alcune chiazze di neve mi permettono di pulire gli scarponi.
Giunto sulla cima del Monte Rai (3 ore e 5 minnuti, escluse soste) faccio una sosta per mangiare.
Un venticello freddo e qualche goccia di pioggia mi inducono a non fermarmi troppo; avevo pensato di scendere al Corno Birone e poi tornare verso il Rif. SEV per un sentiero che non ho ancora percorso, ma viste le condizioni del tempo e dei sentieri preferisco stare su percorsi conosciuti.
Allora scendo direttamente verso il SEV; raggiunta la strada, come sempre, la evito prendendo un sentiero che con qualche saliscendi percorre la cresta sulla sinistra, poi la salita al Cornizzolo, dove faccio un'altra breve sosta.
Anche qui un venticello freddino che mi gela le mani, però ora non pioviggina più.
Ripercorro a ritroso l'ultimo tratto fino al sentiero che scende alla Terzalpe passando per l'Alpe Alto.
Anche qui trovo alcuni tratti fangosi, ma che non creano problemi.
Alla Terzalpe sosta lunga con torta, vino e caffé, e quattro chiacchiere con Manuel ed alcuni escursionisti (pochi, oggi).
È presto per scendere alla stazione; per passare un po' più di tempo all'aperto senza star qui ad oziare (e mangiare ancora ...) decido di percorrere lo Spirito del Bosco; un po' preoccupato per la possibile presenza di molto fango, invece il sentiero è percorribile.
Non vedo sculture nuove lungo il percorso; giungo alla Primalpe dove sono accolto festosamente da Juno, il bel cagnolone di Silvia, custode di Primalpe.
Anche qui quattro chiacchiere, poi Silvia deve tornare in cucina; io scendo per il Sentiero dello Spaccasassi, anche questo abbastanza asciutto, fino al Sentiero Geologico che seguo fino a Canzo.
Anche oggi giornata rilassante, a parte un po' di apprensione per 4 gocce di pioggia sul Monte Rai.
Alla prossima
Ciao
Stefano
La giornata è nebbiosa, ma non fredda; raggiungo San Tomaso accaldato, breve sosta e proseguo verso l'Acqua del Fò immergendomi nel primo strato di nebbia, non fitta come sembrava dal basso.
Il sentiero è sufficientemente asciutto, solo verso l'Acqua del Fò si trova fango.
Un'altra breve sosta e proseguo la salita.
Fango fino alla Colma, la salita verso il Prasanto è asciutta, ma giunto presso il Sasso Malascarpa il sentiero diventa molto scivoloso; qui incrocio alcuni escursionisti che scendono correndo nel fango, io stò andando con la massima cautela in salita!
Uscito dal bosco mi rendo conto che ho superato lo strato di nebbia; ma c'è uno strato di nubi ancora più in alto, da cui scende una leggera pioviggine.
Supero i due cocuzzoli del Prasanto e scendo con ancora più cautela verso la Bocchetta di San Miro; la seguente salita verso il Monte Rai è abbastanza pulita dal fango, ed alcune chiazze di neve mi permettono di pulire gli scarponi.
Giunto sulla cima del Monte Rai (3 ore e 5 minnuti, escluse soste) faccio una sosta per mangiare.
Un venticello freddo e qualche goccia di pioggia mi inducono a non fermarmi troppo; avevo pensato di scendere al Corno Birone e poi tornare verso il Rif. SEV per un sentiero che non ho ancora percorso, ma viste le condizioni del tempo e dei sentieri preferisco stare su percorsi conosciuti.
Allora scendo direttamente verso il SEV; raggiunta la strada, come sempre, la evito prendendo un sentiero che con qualche saliscendi percorre la cresta sulla sinistra, poi la salita al Cornizzolo, dove faccio un'altra breve sosta.
Anche qui un venticello freddino che mi gela le mani, però ora non pioviggina più.
Ripercorro a ritroso l'ultimo tratto fino al sentiero che scende alla Terzalpe passando per l'Alpe Alto.
Anche qui trovo alcuni tratti fangosi, ma che non creano problemi.
Alla Terzalpe sosta lunga con torta, vino e caffé, e quattro chiacchiere con Manuel ed alcuni escursionisti (pochi, oggi).
È presto per scendere alla stazione; per passare un po' più di tempo all'aperto senza star qui ad oziare (e mangiare ancora ...) decido di percorrere lo Spirito del Bosco; un po' preoccupato per la possibile presenza di molto fango, invece il sentiero è percorribile.
Non vedo sculture nuove lungo il percorso; giungo alla Primalpe dove sono accolto festosamente da Juno, il bel cagnolone di Silvia, custode di Primalpe.
Anche qui quattro chiacchiere, poi Silvia deve tornare in cucina; io scendo per il Sentiero dello Spaccasassi, anche questo abbastanza asciutto, fino al Sentiero Geologico che seguo fino a Canzo.
Anche oggi giornata rilassante, a parte un po' di apprensione per 4 gocce di pioggia sul Monte Rai.
Alla prossima
Ciao
Stefano
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stefano58
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