Chli Spannort (cima sciistica) - su per il Chuefadfirn, giù per il Rossfirn
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Come "promesso", torniamo in Meiental.
La prima parte del percorso è in comune con quello allo Zwatchen. Una volta arrivati all'incrocio discutiamo su quale sia la via migliore da seguire.
Io opto per stare subito a sinistra del torrente, il resto della truppa invece preferisce salire a destra (sulle tracce del percorso per lo Zwatchen) per poi tagliare il torrente più in alto.
Facciamo un primo tratto e poi cerchiamo di portarci sull'altra sponda ... ma niente da fare, c'è un salto di roccia. Proviamo allora a salire ancora e riusciamo a trovare un passaggio che però ci fa perdere una cinquantina di metri.
Ripreso il giusto itinerario, ci godiamo la tracciatura lungo il Chuefadfirn, in un ambiente spettacolare, fino al passo di quota 2912. Scendiamo nella valletta opposta per poi risalire allo Spannortjoch, il valico che divide i due Spannort.
Già salendo verso il valico ci rendiamo conto che il canale di accesso per la vera cima del Chli Spannort è secco e non potremmo proprio riuscire a salire.
Facciamo un timido tentativo per vedere se si può salire il Gross Spannort. Poco convinti azzardiamo i primi passi con picozza e ramponi ma la neve inconsistente e la roccia marcia ci inducono a desistere. Non solo per le difficoltà in sé ma anche per questioni di timing: salire in vetta avrebbe significato sicuramente scendere con il buio.
Ci torneremo più avanti, meglio attrezzati.
Scendiamo e poi risaliamo al passo di quota 2912 per dirigerci verso l'imbocco della discesa sul Rossfirn.
Arrivati al colletto di discesa, ci rimettiamo i ramponi e tiriamo fuori la picozza per salire almeno la cima cosiddetta "sciistica" dello Spannort: uno sperone quotato 3003, che in realtà ha poco a che fare con la cima vera e propria, essendo ben distante, più bassa di 137 metri e divisa dalla cima principale da un ulteriore selletta (a parte le vertiginose pareti verticali!).
Si farebbe prima a darle un altro nome ... tipo "Cima Poge"....
La discesa sul Rossfirn è spettacolare, mi sembra quasi di sciare bene: manto liscio, fondo duro e un buon 30 centimetri di neve morbida. Si riescono a tirare dei curvoni tipo freeride e molto velocemente scendiamo.
I quadricipiti chiedono pietà ma continuiamo a scendere decisi, siamo proprio gasati. Come l'altro ieri "più in basso troviamo neve dura ma sciabile e poi stradina e strada fino alla macchina".
Anche oggi ci fermiamo a Meien per fare merenda da BASABEIZ. La signora ci riconosce e ci accoglie con un sorriso e noi ci gustiamo la meritata torta.
La prima parte del percorso è in comune con quello allo Zwatchen. Una volta arrivati all'incrocio discutiamo su quale sia la via migliore da seguire.
Io opto per stare subito a sinistra del torrente, il resto della truppa invece preferisce salire a destra (sulle tracce del percorso per lo Zwatchen) per poi tagliare il torrente più in alto.
Facciamo un primo tratto e poi cerchiamo di portarci sull'altra sponda ... ma niente da fare, c'è un salto di roccia. Proviamo allora a salire ancora e riusciamo a trovare un passaggio che però ci fa perdere una cinquantina di metri.
Ripreso il giusto itinerario, ci godiamo la tracciatura lungo il Chuefadfirn, in un ambiente spettacolare, fino al passo di quota 2912. Scendiamo nella valletta opposta per poi risalire allo Spannortjoch, il valico che divide i due Spannort.
Già salendo verso il valico ci rendiamo conto che il canale di accesso per la vera cima del Chli Spannort è secco e non potremmo proprio riuscire a salire.
Facciamo un timido tentativo per vedere se si può salire il Gross Spannort. Poco convinti azzardiamo i primi passi con picozza e ramponi ma la neve inconsistente e la roccia marcia ci inducono a desistere. Non solo per le difficoltà in sé ma anche per questioni di timing: salire in vetta avrebbe significato sicuramente scendere con il buio.
Ci torneremo più avanti, meglio attrezzati.
Scendiamo e poi risaliamo al passo di quota 2912 per dirigerci verso l'imbocco della discesa sul Rossfirn.
Arrivati al colletto di discesa, ci rimettiamo i ramponi e tiriamo fuori la picozza per salire almeno la cima cosiddetta "sciistica" dello Spannort: uno sperone quotato 3003, che in realtà ha poco a che fare con la cima vera e propria, essendo ben distante, più bassa di 137 metri e divisa dalla cima principale da un ulteriore selletta (a parte le vertiginose pareti verticali!).
Si farebbe prima a darle un altro nome ... tipo "Cima Poge"....
La discesa sul Rossfirn è spettacolare, mi sembra quasi di sciare bene: manto liscio, fondo duro e un buon 30 centimetri di neve morbida. Si riescono a tirare dei curvoni tipo freeride e molto velocemente scendiamo.
I quadricipiti chiedono pietà ma continuiamo a scendere decisi, siamo proprio gasati. Come l'altro ieri "più in basso troviamo neve dura ma sciabile e poi stradina e strada fino alla macchina".
Anche oggi ci fermiamo a Meien per fare merenda da BASABEIZ. La signora ci riconosce e ci accoglie con un sorriso e noi ci gustiamo la meritata torta.
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (2)