A spasso sul Lago d'Orta


Publiziert von paoloski , 15. Oktober 2013 um 13:29.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:13 Oktober 2013
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 120 m
Abstieg: 120 m
Kartennummer:Kompass 97: Omegna - Varallo - Lago d'Orta

Terza domenica di brutto tempo...decido con mia moglie Anna di andare a fare un tranquillo giro nei paraggi, alla fine la scelta cade sul Lago d'Orta: nonostante la vicinanza nè io nè lei possiamo dire di conoscerlo.
Partiamo con tutta calma e raggiungiamo Orta poco prima delle 10, arriviamo al parcheggio ma dopo aver visto le tariffe pari a quelle del Principato di Monaco (2 euro all'ora!) decidiamo che le piazzole del parcheggio non a pagamento a meno di un chilometro dall'ingresso del paese sono molto meglio! Del resto vogliamo anche camminare.
Sistemata l'auto percorriamo via Panoramica che, facendo onore al suo nome, offre degli scorci suggestivi sul lago. Pochi minuti e siamo in paese, cominciamo a girovagare per le stradine che presentano dei notevoli edifici sei-settecenteschi ma con particolari (architravi, stipiti, finestre ecc.) di epoche precedenti.
Arriviamo nel centro del paese, in piazza Motta, affacciata sul lago e caratterizzata dal bel Palazzo della Comunità di fine '500 ma decorato con affreschi di epoca posteriore. Sulla piazza vi sono decine di auto d'epoca per un raduno di auto storiche.
Il battello per l'isola di San Giulio è in partenza quindi ci affrettiamo a bordo, in pochi minuti il piccolo natante aggira l'isola ed approda al molo posto sulla punta meridionale, in prossimità dell'ingresso della basilica.
Sta iniziando la messa per cui decidiamo di rimandare la visita dell'interno e cominciamo invece il periplo dell'isola lungo un percorso contrassegnato da cartelli che elogiano il silenzio.
Il percorso, viste le esigue dimensioni dell'isola, è breve ma abbiamo modo di apprezzare la bella architettura degli edifici e gli scorci sui paesi che sorgono sulle rive del lago.Nei pressi della chiesa vi è un negozio il cui ingresso porticato si distingue per un bell'affresco: una "Madonna del latte" in uno stato di conservazione più che buono se non fosse per il capezzolo scalpellato, ma questa era una pratica comune in tempi di bigottismo imperante: anche il seno della Madonna poteva suscitare pensieri impuri! (sic).
In breve siamo al molo , il battello sta attraccando e lo riprendiamo per tornare sulla terraferma.
Saliamo ora verso la chiesa parrocchiale di Orta ma prima facciamo una disgressione per seguire la via Bersani, stretta e contorta ma contraddistinta da numerosi edifici antichi fra cui una casa forte ed un ristorante che si vanta di "fare cucina" dal 1500.
Poco più avanti un negozio vende del miele, anche quello di castagno che il nostro abituale fornitore quest'anno, causa cirripede cinese, non è riuscito a produrre. Così compriamo un chilo di miele di castagno valsesiano.
Saliamo quindi alla chiesa parrocchiale, edificio pesantemente barocco ma con qualche piccola traccia dei precedenti stili, come nel bel capitello all'ingresso con una scena pastorale.
Proseguiamo quindi in salita verso il Sacro Monte. Diciamo, da varesini, che non regge il paragone con quello della nostra città ma, senz'altro è il più bello degli altri numerosi Sacri Monti insubrici.
Questo è dedicato alla vita di San Francesco, le cappelle sono venti, e sono piuttosto eterogenee per tipologia e caratteristiche: costruite in epoche differenti si va da costruzioni piuttosto spoglie con statue di ridotte dimensioni ad altre cappelle di dimensioni monumentali con statue a grandezza naturale e cancellate e griglie in ferro battuto veramente notevoli.
 La durata della costruzione ha fatto si che l'ultima delle cappelle, la cosiddetta Cappella Nuova, la più monumentale, non fosse mai finita a causa dell'invasione francese e la conseguente abolizione degli Ordini religiosi (ed incameramento dei loro beni).
Il complesso è comunque notevole e colpisce soprattutto per la compenetrazione fra arte e natura: si cammina infatti nel verde con belle viste del lago sottostante e delle montagne che lo circondano.
Anche alcuni dei gruppi statuari sono notevoli, opera di artisti celebri quali il Prestinari, il Bussola ed il Beretta, fra gli affrescatori ed i pittori si annoverano i fratelli Nuvolone, attivi anche al Sacro Monte di Varese, il Morazzone, ed i Della Rovere.
Gli stili, vista la durata della costruzione del complesso, vanno da moduli tardo Rinascimentali al Barocco, al Rococò per finire con il Neoclassico della cappella Nuova. 
Finito il percorso devozionale con la visita della chiesa, ridiscendiamo ad Orta per mangiare qualcosa, i menù dei ristoranti offrono allettanti proposte di cucina piemontese a prezzi però molto lombardi, decidiamo quindi che ci possiamo accontentare di una pizza in un bar ristorante della piazza Motta.
Completiamo il giro di Orta percorrendo varie stradine e poi ci dirigiamo alla nostra auto lasciata fuori paese.

La prossima meta è la chiesa di San Filiberto presso Pella, lungo la strada però ci fermiamo a visitare la bellissima chiesetta di Santa Maria di Luzzara, che si trova a lato della strada collegante Gozzano con San Maurizio d'Opaglio.
Parcheggiamo nei suoi pressi e le giriamo intorno: si tratta di una semplice chiesa a capanna, costruita nel XV secolo ma di aspetto ancora romanico, sormontata da un piccolo campanile a vela e con tre piccole absidi, la facciata è decorata da affreschi di allievi del pittore Franco Cagnola. La chiesa è, naturalmente, chiusa ma da una delle finestre riesco ad introdurre l'obiettivo della macchina fotografica e scattare una foto, riusciamo così a farci un'idea dell'interno, una campata unica con le tre absidiole affrescate dal Cagnola.
Ripresa la strada giungiamo alla chiesa di San Filiberto da Jumegies, curiosamente l'unica chiesa in Italia dedicata a questo santo francese, il campanile è veramente notevole e ci ricorda molto quello di San Martino di Bollengo, visto una quindicina di giorni fa. La chiesa ha subito numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli ma il complesso mantiene la sua impronta romanica. La parte dell'ingresso è, con tutta evidenza, la più antica, ha una facciata a capanna ed il campanile sorge a pochi metri dall'ingresso. Sulla facciata vi sono diverse lapidi ottocentesche di varia fattura. La chiesa è circondata dalle cappelle settecentesche della Via Crucis, un cartello spiega come siano state restaurate nel 1931 ma lo stato di degrado di molte è veramente accentuato.
Addossata alla chiesa si trova una cappella, oggi trasformata in grotta di Lourdes, ricavata da quello che un tempo era l'ossario: la chiesa divenne infatti il lazzaretto durante le pestilenze seicentesche.
Proseguiamo il nostro circuito abbandonando le sponde del lago e salendo verso Césara.
Il paese conserva diversi begli edifici addossati, come spesso accade, ad autentici scempi edilizi, la chiesa sorge su un'altura ed ha, evidentemente, subito notevoli rimaneggiamenti nel corso dei secoli: difficile stabilire dove potesse trovarsi l'ingresso principale in origine, certo non dove si trova ora. Intorno all'edificio c'è un portico coperto da beole e sorretto da colonne in granito, probabilmente di Alzo, con basamenti in marmo di Oira. Anche questa come le precedenti è chiusa, vandalismi e ruberie hanno fatto si che le chiese siano ormai visitabili con gran difficoltà.
Ci fermiamo ora a Nonio, anche questa chiesa ha subito innumerevoli rimaneggiamenti, come quella di Cesara possiede un portico ma quella che ne fa, quasi, un unicum sono i due antichi e bellissimi leoni stilofori che si trovano ai lati dell'ingresso.  Mentre ammiriamo l'esterno dell'edificio da un'auto appena giunta scende il giovane parrocco che visto il nostro interesse ci propone di visitare anche l'interno, abbiamo così modo di ammirare le numerose tele settecentesche, di provenienza romana e genovese, che narrano la vita di San Biagio, cui la chiesa è dedicata, vi sono anche i resti di una crocefissione affrescata risalente forse al XV secolo. Anche questa chiesa è stata molto rimaneggiata nei secoli con lo spostamento dell'ingresso e l'aggiunta di vari corpi di fabbrica. Visitiamo con la nostra guida anche la sacrestia dove si trova un enorme mobile settecentesco adibito alla custodia dei paramenti liturgici.
Vediamo anche numerosi pezzi qui custoditi e provenienti dalle altre quattro chiese della parrocchia, che conta oggi solo cinquecento abitanti: un crocefisso ed una Pietà in marmo bianco, la ruberia continua nelle chiese e la scarsità di mezzi hanno consigliato la concentrazione delle opere in un unico luogo difendibile.
Completiamo la visita, ringraziamo il nostro ospite e ci avviamo verso Omegna.
Parcheggiato sul lungolago ci concediamo un cartoccio di caldarroste dopo di che ci avviamo verso la chiesa di Sant'Ambrogio di cui scorgiamo già l'alta torre campanaria.
La chiesa è di origine tardo romanica ma rimaneggiata, chiaramente, nel corso dei secoli. solo la facciata, il tiburio ed il campanile conservano l'aspetto originario. Il campanile è stato sormontato in epoca tarda da un'alta guglia e si distingue per le sue aperture che salendo si fanno sempre più ampie: dalle feritoie si passa alle monofore per poi arrivare alle bifore e concludere con delle trifore con colonnine dal capitello a stampella.
L'ossario è stato trasformato in una cappella di Lourdes, un'abitudine in zona, mentre l'interno della chiesa, a tre navate è decisamente barocco.
Vista l'ora rimandiamo ad una prossima gita la visita della chiesa romanica di Crusinallo e ci avviamo verso l'auto scoprendo però anche i resti di una cosiddetta Porta romana, in realtà una delle cinque porte della cinta medioevale del borgo, e diversi particolari medioevali in alcune case del centro storico.

Breve ma interessante gita in luoghi vicini eppure a noi sconosciuti. Abbiamo camminato poco ma speriamo in prossime domeniche più soleggiate.

Tourengänger: paoloski, annna
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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cristina hat gesagt:
Gesendet am 15. Oktober 2013 um 14:30
Avrete anche camminato poco ma è comunque un modo molto interessante di passare una domenica di tempo loffio!

Altro che tv o centri commerciali!

Complimenti ciao Cri

stefano58 hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. Oktober 2013 um 19:33
Posti interessanti, soprattutto quando si vedono per la prima volta. Resta anche il tempo per salire al Mottarone, si arriva in auto a poca distanza dalla cima.
Ciao
Stefano

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Oktober 2013 um 08:52
Per il Mottarone ci penseremo, so di esserci stato da bambino ma non ricordo nulla, prima o poi ci tornerò.
Ciao, buone gite, Paolo

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Oktober 2013 um 08:50
TV o centri commerciali...? Piuttosto me ne sto in laboratorio a lavorare, mi diverto di più.
Ciao, buone gite, Paolo


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