Cornone Di Blumone
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E’ da un po’ di tempo che ho in mente di salire il Cornone di Blumone, e le buone previsioni metereologiche per oggi mi invogliano a provarci.
Salito in auto da Breno al Passo Crocedomini, scendo brevemente fino a Malga Cadino(1800m), dove parcheggio.
Mi incammino inoltrandomi lungamente in ValCadino, percorro la strada sterrata che giunge fin ai piedi della CornaBianca; proseguo quindi per bel sentiero lastricato, fino al Passo della Vacca (2359m), che deve il nome al caratteristico roccione posto sul valico che ricorda appunto una mucca.
In breve, oltrepassato un tratto a saliscendi tra minuscoli laghetti e roccioni affioranti, aggirata da sotto la diga del bel Lago della Vacca, giungo al Rifugio Tita Secchi (2367m).
Dal retro del rifugio seguendo i resti di un camminamento militare della GrandeGuerra, salgo al Passo del Blumone (2633m).
Qui inizia la parte più impegnativa della salita, che fino a questo punto non ha presentato nessuna difficoltà.
Seguendo i segnavia piego a destra risalendo la parte bassa della cresta che scende dall’Antecima Nord, alternando tratti detritici a facili roccette, arrivando su un breve pianoro; quindi con traverso tra ghiaioni, roccette e residui nevai pervengo alla base del salto roccioso che sostiene la cima.
Non mi resta che risalirlo con facile e divertente “arrampicata” fino in cresta, quindi in breve, piegando a sinistra, raggiungo la vetta del Cornone Di Blumone (2843m).
La giornata ventilata e tersa regala un panorama meraviglioso in ogni direzione.
Ridisceso con attenzione al valico, decido di allungare il giro salendo facilmente anche alla Cima Di Laione(2757m), dove è posta una bella statua della Madonna.
Seguendo le rovine militari perdo quota fino al Passo Di Laione (2528m), transito per la casermetta diroccata di Cima Galliner (2576m), scendo fino ad una sella con un grande ometto di sassi per rimontare i pendii della Cima Di Terre Fredde (2645m) caratterizzata da una bella scultura raffigurante Cristo.
Mi abbasso per pendii erbosi e ghiaioni fino a tornare al Rifugio Tita Secchi, mentre il cielo comincia già a velarsi anticipando la perturbazione “autunnale” prevista per domani”; rimonto quindi il pendio fino al Passo della Vacca, e con la breve variante iniziale del “sentiero vecchio”, quindi per tutta la traccia già percorsa all’andata, rientro a Malga Cadino.
Salito in auto da Breno al Passo Crocedomini, scendo brevemente fino a Malga Cadino(1800m), dove parcheggio.
Mi incammino inoltrandomi lungamente in ValCadino, percorro la strada sterrata che giunge fin ai piedi della CornaBianca; proseguo quindi per bel sentiero lastricato, fino al Passo della Vacca (2359m), che deve il nome al caratteristico roccione posto sul valico che ricorda appunto una mucca.
In breve, oltrepassato un tratto a saliscendi tra minuscoli laghetti e roccioni affioranti, aggirata da sotto la diga del bel Lago della Vacca, giungo al Rifugio Tita Secchi (2367m).
Dal retro del rifugio seguendo i resti di un camminamento militare della GrandeGuerra, salgo al Passo del Blumone (2633m).
Qui inizia la parte più impegnativa della salita, che fino a questo punto non ha presentato nessuna difficoltà.
Seguendo i segnavia piego a destra risalendo la parte bassa della cresta che scende dall’Antecima Nord, alternando tratti detritici a facili roccette, arrivando su un breve pianoro; quindi con traverso tra ghiaioni, roccette e residui nevai pervengo alla base del salto roccioso che sostiene la cima.
Non mi resta che risalirlo con facile e divertente “arrampicata” fino in cresta, quindi in breve, piegando a sinistra, raggiungo la vetta del Cornone Di Blumone (2843m).
La giornata ventilata e tersa regala un panorama meraviglioso in ogni direzione.
Ridisceso con attenzione al valico, decido di allungare il giro salendo facilmente anche alla Cima Di Laione(2757m), dove è posta una bella statua della Madonna.
Seguendo le rovine militari perdo quota fino al Passo Di Laione (2528m), transito per la casermetta diroccata di Cima Galliner (2576m), scendo fino ad una sella con un grande ometto di sassi per rimontare i pendii della Cima Di Terre Fredde (2645m) caratterizzata da una bella scultura raffigurante Cristo.
Mi abbasso per pendii erbosi e ghiaioni fino a tornare al Rifugio Tita Secchi, mentre il cielo comincia già a velarsi anticipando la perturbazione “autunnale” prevista per domani”; rimonto quindi il pendio fino al Passo della Vacca, e con la breve variante iniziale del “sentiero vecchio”, quindi per tutta la traccia già percorsa all’andata, rientro a Malga Cadino.
Tourengänger:
Abominevole

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