Cima de Nomnom (2633 m)


Publiziert von siso , 15. September 2013 um 15:00.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:14 September 2013
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Arbeola-Molera   CH-GR 
Zeitbedarf: 8:30
Aufstieg: 1577 m
Strecke:Rossa (1069 m) – Carnalta (1212 m) – Ör (1440 m) – Alpe de Calvaresc Sot (1837 m) – Capanna Buffalora (2078 m) – 2078 m) – Pass de Buffalora (2261 m) – Cima de Nomnom (2633 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Bellinzona – Autostrada A13 del San Bernardino, uscita Roveredo – Val Calanca - Rossa.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Buffalora (2078 m)
Kartennummer:C.N.S. No. 1274 – Mesocco - 1:25000; C.N.S. No. 1294 – Grono - 1:25000.

Escursione in Val Calanca, con partenza da Rossa, passando dall’Alp de Calvaresc Sot e dalla Capanna Buffalora (2078 m) fino ad una cima dal nome assai curioso, che mi ha indotto a visitarla.

 

Inizio dell’escursione: ore 7.15

Fine dell’escursione: ore 15.40

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1020 hPa

Temperatura alla partenza: 8°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3100 m

Temperatura al rientro: 21°C

Sorgere del sole: 7:00

Tramonto del sole: 19:37

 

È proprio così, osservando le carte topografiche della Val Calanca mi imbatto in questo toponimo che attira la mia attenzione: devo raggiungere questa cima!

Secondo Adriano Bertossa (Storia della Calanca, Poschiavo, 1937) la Cima de “Nomnom” deve il nome alla sua forma che ricorda un “omenone”, un “grande uomo”.

Parto alle 7:15 dal bellissimo villaggio di Rossa (1069 m) il cui nome è dovuto al fatto che la chiesa fu costruita sopra un sasso rossiccio. La località grigionese, che dista 30 km da Bellinzona e 60 km da Lugano, si presenta con un agglomerato di case in buona parte riattate, occupate da 112 abitanti fissi e da numerosi vacanzieri, soprattutto svizzero tedeschi.

Lo stemma comunale include un ramoscello di tiglio che ricorda il “Tiglio della libertà” presso la cappella di Santa Maria in Pighé, l’unico tiglio della Calanca; lo scudo rosso accenna al nome del villaggio.

Durante l’attraversamento del paese fotografo alcune case di legno con il tetto in piode. In pochi minuti mi ritrovo sul sentiero, ben segnalato in bianco-rosso. Passo di fronte a numerose baite, senza incontrare nessuno: solo pecore, pascoli e vastissimi boschi di abeti rossi, con una pendenza assai elevata. Di funghi qui manco il profumo. Per farla breve, un inizio non esaltante, radure e fitte peccete come ne ho viste tante. Dall’Alp de Calvaresc Sot (1837 m), dopo due ore di cammino, le cose cambiano: la pecceta viene sostituita da un bosco rado di larici: paesaggio sublime baciato finalmente dal sole. Mi raggiungono due escursionisti comaschi, che mi superano a doppia velocità. Fra i larici si intravede la Capanna Buffalora (2078 m) in fase di restauro; rimarrà chiusa agli escursionisti fino al 14 giugno 2014. La raggiungo dopo 40 min di cammino dall’Alp de Calvaresc. Oggi i carpentieri non lavorano. Su un tavolo esterno scorgo un portapipe colmo degli oggetti del piacere. La porta è chiusa a chiave; peccato, non posso visitare il rifugio appartenente all’ASAC (Associazione Sentieri Alpini Calanca), che raggiungo per la prima volta.

Un segnavia indica che per il Pass de Buffalora occorrono 30 min. Riprendo il cammino con un bel sole e con una temperatura mite. Poco a poco i larici spariscono e vengono rimpiazzati dalla prateria. Il sentiero passa da un interessante affioramento di rocce carbonatiche, che mi intriga per la flora legata a questo substrato. Raggiunta la prima bocchetta, che separa la Val de l’Ör dalla Val de Nomnom, posso vedere la cima che desidero raggiungere: si erge a Sud, con un dislivello di ulteriori 400 m da superare. Il sentiero continua pianeggiante per circa 200 m, fino al Pass de Buffalora (2261 m); sono passate quasi tre ore e mezza dalla partenza. Il percorso segnalato scende verso la Valle Mesolcina, in direzione dell’Alp de Bec e di Soazza (ca. 3 h). Abbandono il sentiero e seguo la facile cresta NNW, aggirando a destra qualche sporgenza rocciosa. Degli ometti di pietra mi guidano lungo un piacevolissimo percorso, mai esposto, fino alla vetta: Cima de Nomnom (2633 m) geschafft!

 

Condivido la cima con i due escursionisti che mi hanno preceduto di alcuni minuti e ripeto il solito rituale: saluti sul libro di vetta, carrellata panoramica, messaggino sms, reintegrazione di liquidi. Questa volta, considerando il forte dislivello e il tempo di salita (ca. 4:30 h), la soddisfazione è maggiore. È una soddisfazione pari a quella che si ha raggiungendo un tremila.

Durante la discesa tappa prolungata per ammirare e fotografare le stelle alpine, rigogliose e abbondanti.

                                      Stella alpina (Leontopodium alpinum)
 

Lunga escursione in luoghi selvaggi sul crinale tra la Valle Calanca e la Valle Mesolcina. Gita pienamente riuscita grazie alle favorevoli condizioni meteo e al valore aggiunto delle stelle alpine: un fiore portatore di buoni auspici, molto ambito da tutti gli escursionisti.

 

Tempo di salita: 4:30 h

Tempo totale: 8:25 h

Tempi parziali

Rossa (1069 m) – Capanna Buffalora (2078 m): 2.55 h

Capanna Buffalora (2078 m) – Pass de Buffalora (2261 m): 30 min

Pass de Buffalora (2261 m) – Cima de Nomnom (2633 m): 1.05 h

Dislivello in salita: 1577 m

Sviluppo complessivo: 15,1 km

Difficoltà: T3

Difficoltà alta montagna: EE

Coordinate Cima de Nomnom: 732'335 / 133'545

Coordinate Capanna Buffalora: 731'600 / 134'730

Copertura della rete cellulare: da sufficiente a buona

Libro di vetta: sì

Tourengänger: siso


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Kommentare (12)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 15. September 2013 um 19:41
Complimenti Siso.
Ti vedo in versione più agguerrita del solito. Un bel dislivello per una cima il cui nome aveva incuriosito anche me. Ora so anche cosa significa, grazie alle tue info.
Mi pare che anche tu sia affetto dal Mal di Calanca o no?
Ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. September 2013 um 19:53
Grazie Giulio!
È vero, oggi mi sono superato. Purtroppo conosco poco la Val Calanca, per averla visitata molto raramente. Grazie alla stupenda giornata odierna mi è particolarmente piaciuta, per cui ci tornerò sicuramente, malgrado i forti dislivelli da superare.
A presto,
siso.

Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 15. September 2013 um 20:29
Complimenti bel giro Daniele66

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 15. September 2013 um 21:14
Grazie Daniele,
è proprio stato un bel girone...
siso

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 15. September 2013 um 22:27
Bel giro, bella cima, bella la Calanca.
Complimenti.

Ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. September 2013 um 21:09
Grazie Poncione!
Oggi la Val Calanca mi ha pienamente soddisfatto sia per i villaggi del fondovalle sia per i numerosi alpeggi ubicati su terrazzi ai piedi di maestose montagne. Merita sicuramente altre escursioni e ulteriori letture per conoscerla meglio.
Ciao,
siso.

Gesendet am 16. September 2013 um 17:08
Ciao Siso, bravo un gran bel giro, e come sempre delle spiegazioni impeccabili, che rendono più interessante andarci di di persona.
One more time, mi hai aniticipato, è nei miei to-do da quando solo salito al passo e al laghetto, ovviamente con molto meno dislivello del tuo (salita dalla Mesolcina).
Con le tue belle foto, sono più che certo che merita una visita !

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. September 2013 um 21:23
Grazie Giorgio!
Ho apprezzato molto l'escursione odierna anche perché la valle mi è sembrata molto genuina. Non ci sono grandi infrastrutture alberghiere né elementi antropici di disturbo, né negozi di souvenir di dubbio gusto; non è un "museo a cielo aperto": la vita si svolge in modo del tutto normale, con le abituali attività degli abitanti della valle.
Buona settimana!
siso

Gesendet am 17. September 2013 um 09:26
E' il bello di queste valli, e di tante vallette non solo in Ticino dove il tempo si è fermato (fortunatamente) e le cose proseguono con i ritmi di un tempo (ed i valori di un tempo).

Ho una domanda da farti, cercavo nelle tue foto una vista verso la Mesolcina ma dalla spalla sud della cima, per capire se è pensabile un anello salendo dall' Alp de Dec al pass de buffalora, poi alla cima dalla cresta N, scendere sul versante S, all' alp de Bec.
Hai visto se ci sono rocce, strapiombi, .... ?
Grazie. Ciao

siso hat gesagt:
Gesendet am 17. September 2013 um 18:51
Ciao Giorgio,
dalla Cima de Nomnom lungo la cresta SE, in discesa, non ci sono problemi almeno fino alla Cima d'Aion (2533 m). Oltre è difficile valutare guardando le foto. Ti allego comunque la descrizione di Brenna per la salita da Soazza, lungo questo itinerario:
Da Soazza, ore 6.30 (F)

“È un itinerario di valore su una lunga cresta che riserva quadri eccelsi (come quelli sul Piz de Groven e sull'argenteo complesso del Sass Castel) e commoventi (come la surreale visione delle cascine dell'Alp de Groven, inserite nell'impervio ed esteso mondo verde dell'alta Val de Groven).
Da notare che la cresta E della Cima d'Aion è raggiungibile ovunque dall'Alp de Bec, ma ci sono anche estese e ripide pietraie; interessante da farsi in caso di presenza di neve residua è il largo canale (ben disegnato sulla CN) posto a NNE della quota 2342 m.
Per raggiungere la cima del Pizzet (2175 m) non ci sono difficoltà tecniche, ma c'è in parte un selvaggio terreno ricoperto di cespugli bassi che rendono un po' faticosa la progressione.
Si può lasciare l'itìn. 282 del Pass de Buffalora alle cascine del nucleo di quota 1714 m o anche più in alto: nel primo caso, dalle cascine superiori, si procede in traversata verso SE, su sentiero percorso anche dal bestiame dell'alpe, fino a un pascolo in una conca; da questo posto, cercando di seguire una traccia di passaggio tra i rododendri, si sale ora verso SSW; il pendio si fa quindi più aperto (si arriva nei pressi del¬l'idilliaco terrazzo prativo ben disegnato dalla CN appena a SE della quota 2032 m) e permette di portarsi al Pizzet (2175 m) o sulla cresta alla sua destra.
Dal Pizzet si segue la lunga cresta divisoria tra la valle dell'Alp de Bec e la Val de Groven. La cresta, che sul lato della Val de Groven è precipite, è percorsa in gran parte da un sentiero delle pecore. Oltre la quota 2342 m, si arriva al tratto roccioso della cresta (ove ha inizio la Senda del Bo - vedi il commento alla Cima d'Aion): esso presenta alcune ostiche difficoltà se lo si percorre sul filo, mentre se si evita qualche ostacolo a destra le difficoltà restano limitate. A un certo punto si può anche procedere, a destra, lungo un evidente, largo canale detritico che si alza verso la cresta tra la Cima d'Aion e la Cima de Nomnom.
Raggiunta la Cima d'Aion (2533 m) si segue la facile cresta di collegamento fino alla Cima de Nonmon (450 m circa, 100 m di dislivello, parte comune con l'itin. 286).”

Ciao,
siso

gbal hat gesagt:
Gesendet am 4. März 2014 um 18:57
Una "stupidata" dell'ultim'ora: dopo aver letto la relazione di ale84 che richiamava la qui presente tua, che a suo tempo aveva meritato il mio commento e quello di altri, ho notato quello che sembrerebbe un "lapsus calami". Nel tuo titolo poni l'altezza a 2661m mentre nel corpo del report in accordo col waypoint scrivi 2633m.
Giusto per segnalarti la svista.
Ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. März 2014 um 20:41
Grazie, correggerò al rientro a domicilio.


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