Pizzo dei Tre Signori
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Approffitto di questi due giorni di bel tempo per questa salita che avevo in programma da parecchio tempo.
Al Pizzo ero già salito, da Ornica, 1600 metri ripidi ma facili.
Il programma prevede oggi l'arrivo alla Grassi, e domani la salita al Pizzo.
Ad introbio l'aria è fresca e piacevole, senza sudare troppo arrivo al Rifugio Tavecchia, prendendo tutti i sentieri che evitano la lunga e noiosa strada; sosta per il pranzo poi riprendo la salita arrivando alla Grassi, 3 ore e 45 minuti escluse soste.
Sono le 14,30, il tempo è bello, non c'è una nuvola, neanche sul Pizzo.
Domani sarà ancora così?
Allora prendo la decisione di andare ora, dopo essermi riposato un po'.
Alleggerisco il più possibile lo zaino e parto.
Seguo il sentiero 101, supero il Pian delle Parole ed alcuni saliscendi. Arrivato ai piedi del Pizzo la stanchezza comincia a farsi sentire; il primo tratto di salita sul sentiero sassoso è faticoso, non sono sufficientemente allenato; procedo con lentezza facendo spesso brevi soste; il percorso non sempre è ben evidente, o forse è la stanchezza, per due volte salgo troppo sulla destra per poi ridiscendere.
Finalmente arrivo al Caminetto; me lo immaginavo più impegnativo, invece è una "bazzecola", con la roccia solida sotto i piedi e la mani, la fatica si attenua; uscito dal caminetto ancora un po' di salita su facili rocce e sono in cima; escludendo le soste ho impiegato quasi due ore, troppe.
Sono in compagnia degli stambecchi e di alcuni sordoni che raccolgono qualche briciola.
Oggi l'unico escursionista lo ho incontrato al Tavecchia.
Faccio una sosta breve, si sta facendo tardi; comincio a scendere la cresta nord come da programma, andando con cautela sulle placche inclinate, ed osservato con curiosità dagli stambecchi.
Superato questo tratto la cresta è facile, si deve solo fare attenzione ai bolli per non perdere il percorso migliore.
Alla Bocchetta di Piazzocco faccio un'altra sosta, la stanchezza aumenta inesorabilmente; sarebbe da andare a dormire al Falk, però ho prenotato e lasciato parte del bagaglio alla Grassi, per cui il ritorno è d'obbligo.
Riparto seguendo il Sentiero del Cardinale, che mi riporta al Pian delle Parole; inizialmente si scende parecchio, ed ho il dubbio di aver sbagliato; non vorrei scendere fino al Lago di Sasso per poi risalire!
Arrivati in una piccola conca il sentiero piega a sinistra e si vede tutto il sentiero, che procede a mezza costa con leggeri saliscendi ed una breve salita finale; ma con la stanchezza che ho anche la più lieve salita è faticosa.
Arrivato al Pian delle Parole manca ancora un bel pezzo al rifugio, ma il sentiero comodo mi permette di allungare il passo senza fatica.
Arrivo alla Grassi in tempo per la cena; per il ritorno dal Pizzo ho impiegato poco più di due ore.
Ora una buona e sostanziosa cena: risotto con ortiche e taleggio, formaggi degli alpeggi vicini, torte fatte in rifugio, vino biologico, grappa.
Sono l'unico a dormire stanotte, però i gestori sono disponibili per fare quattro chiacchiere.
Mi faccio una buona dormita che però non mi toglie del tutto la stanchezza.
Per il ritorno a valle decido di passare dal Rifugio Buzzoni, che non ho ancora visto; una sosta e riprendo la discesa verso Barzio.
Il sentiero è quasi tutto nel bosco e monotono; solo nell'ultimo tratto è un po' vario, con l'attraversamento di alcuni canaloni ed alcuni tratti attrezzati che con terreno asciutto non presentano alcuna difficoltà.
Un tratto di strada sterrata e sono alla funivia di Barzio; da qui al paese sono pochi minuti.
Approffitto di una panchina di pietra sotto una cappelletta per il pranzo, poi mi dirigo alla fermata del bus, fermandomi in un bar per un caffé.
Per il ritorno ho impiegato circa 4 ore.
Anche questa escursione è andata bene, nonostante lo scarso allenamento; ed ho azzeccato una giornata perfetta, nonostante fosse "venerdì 13".
Alla prossima
Ciao
Stefano
Al Pizzo ero già salito, da Ornica, 1600 metri ripidi ma facili.
Il programma prevede oggi l'arrivo alla Grassi, e domani la salita al Pizzo.
Ad introbio l'aria è fresca e piacevole, senza sudare troppo arrivo al Rifugio Tavecchia, prendendo tutti i sentieri che evitano la lunga e noiosa strada; sosta per il pranzo poi riprendo la salita arrivando alla Grassi, 3 ore e 45 minuti escluse soste.
Sono le 14,30, il tempo è bello, non c'è una nuvola, neanche sul Pizzo.
Domani sarà ancora così?
Allora prendo la decisione di andare ora, dopo essermi riposato un po'.
Alleggerisco il più possibile lo zaino e parto.
Seguo il sentiero 101, supero il Pian delle Parole ed alcuni saliscendi. Arrivato ai piedi del Pizzo la stanchezza comincia a farsi sentire; il primo tratto di salita sul sentiero sassoso è faticoso, non sono sufficientemente allenato; procedo con lentezza facendo spesso brevi soste; il percorso non sempre è ben evidente, o forse è la stanchezza, per due volte salgo troppo sulla destra per poi ridiscendere.
Finalmente arrivo al Caminetto; me lo immaginavo più impegnativo, invece è una "bazzecola", con la roccia solida sotto i piedi e la mani, la fatica si attenua; uscito dal caminetto ancora un po' di salita su facili rocce e sono in cima; escludendo le soste ho impiegato quasi due ore, troppe.
Sono in compagnia degli stambecchi e di alcuni sordoni che raccolgono qualche briciola.
Oggi l'unico escursionista lo ho incontrato al Tavecchia.
Faccio una sosta breve, si sta facendo tardi; comincio a scendere la cresta nord come da programma, andando con cautela sulle placche inclinate, ed osservato con curiosità dagli stambecchi.
Superato questo tratto la cresta è facile, si deve solo fare attenzione ai bolli per non perdere il percorso migliore.
Alla Bocchetta di Piazzocco faccio un'altra sosta, la stanchezza aumenta inesorabilmente; sarebbe da andare a dormire al Falk, però ho prenotato e lasciato parte del bagaglio alla Grassi, per cui il ritorno è d'obbligo.
Riparto seguendo il Sentiero del Cardinale, che mi riporta al Pian delle Parole; inizialmente si scende parecchio, ed ho il dubbio di aver sbagliato; non vorrei scendere fino al Lago di Sasso per poi risalire!
Arrivati in una piccola conca il sentiero piega a sinistra e si vede tutto il sentiero, che procede a mezza costa con leggeri saliscendi ed una breve salita finale; ma con la stanchezza che ho anche la più lieve salita è faticosa.
Arrivato al Pian delle Parole manca ancora un bel pezzo al rifugio, ma il sentiero comodo mi permette di allungare il passo senza fatica.
Arrivo alla Grassi in tempo per la cena; per il ritorno dal Pizzo ho impiegato poco più di due ore.
Ora una buona e sostanziosa cena: risotto con ortiche e taleggio, formaggi degli alpeggi vicini, torte fatte in rifugio, vino biologico, grappa.
Sono l'unico a dormire stanotte, però i gestori sono disponibili per fare quattro chiacchiere.
Mi faccio una buona dormita che però non mi toglie del tutto la stanchezza.
Per il ritorno a valle decido di passare dal Rifugio Buzzoni, che non ho ancora visto; una sosta e riprendo la discesa verso Barzio.
Il sentiero è quasi tutto nel bosco e monotono; solo nell'ultimo tratto è un po' vario, con l'attraversamento di alcuni canaloni ed alcuni tratti attrezzati che con terreno asciutto non presentano alcuna difficoltà.
Un tratto di strada sterrata e sono alla funivia di Barzio; da qui al paese sono pochi minuti.
Approffitto di una panchina di pietra sotto una cappelletta per il pranzo, poi mi dirigo alla fermata del bus, fermandomi in un bar per un caffé.
Per il ritorno ho impiegato circa 4 ore.
Anche questa escursione è andata bene, nonostante lo scarso allenamento; ed ho azzeccato una giornata perfetta, nonostante fosse "venerdì 13".
Alla prossima
Ciao
Stefano
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stefano58

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