Costa del Dosso (2487 m) Valle Bognanco
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Volete fare un'escursione ma avete poche ore a disposizione? Ma nello stesso tempo che sia di un certo impegno fisico con un finale tutt'altro che banale? Accomodatevi allora questa è la vostra gita:
A distanza di un mese siamo ancora in Alta Valle Bognanco, dal parcheggio grande di San Bernardo osserviamo la nostra meta, una delle poche vette che mi mancano in questa magnifica zona, si tratta della Costa del Dosso (2487 m) la prima delle tre cime che si susseguono nella dorsale che divide i Laghi dei Paioni dal Lago di Agro, segue il P.zo del Dossso (2589 m) e termina con Il Dosso (2562 m).
Anche questa volta l'escursione inizia in discesa, perdiamo così quota fino al ponte sul Rio Rasiga, dove ha inizio la salita che attraverso una strada asfaltata ci conduce ad Arza (rifugio ancora chiuso) alle indicazioni Alpe Paione svoltiamo a destra ed in pochi minuti ci troviamo al rifugio Alpe Paione, dietro lo stesso dovrebbe esserci l'attacco del sentiero che permette la salita dell'erta dorsale.Puntualmente la sorpresa, l'indicazione è svanita nel nulla è rimasto solo un tubo in ferro, scorgo una labile traccia che si fa strada tra i mirtilli e i rododendri, sembrerebbe la via giusta...salendo di quota diventa più marcata e la direzione è corretta, proseguendo la pendenza aumenta, ora la traccia si divincola nella pietraia, dal nulla sbucano due cartelli di recente posa, a sx indicano i fortini militare? Mentre a dx “Cima del Dosso” il toponimo non corrisponde pienamente, ma ora abbiamo la certezza di essere sulla via giusta.
Proseguiamo con la testa alta alla ricerca degli ometti che ci fanno strada e finalmente a quota 2040 usciamo sul prato, tempo di riprendere fiato, alziamo lo sguardo verso la cima ben visibile, una salita che non da tregua sempre su pendenze importanti, poco adatta ai deboli di cuore.
Continuiamo l'ascesa cercando di trovare un buon appoggio per una progressione sicura, rari ometti sono ancora d'aiuto, ora ci spostiamo sul limite dirupato dx con bella visuale sui Laghi dei Paioni, il tratto prativo conclusivo s'impenna come un cavallo imbizzarrito superando i 40° ed ecco le placche rocciose terminali, superiamo la prima poi ci infiliamo in un intaglio somigliante ad una trincea che da l'accesso alle placche finali che superiamo in aderenza, la cima è nostra!
Il ritorno lo effettuiamo per lo stesso percorso fino al rifugio A.Paione, poi anzi che andare ad Arza scendiamo nei pascoli fino ad intersecare il tracciato che mena all'Alpe Casariola dove svoltiamo a dx e scendiamo su bel sentiero fino al primo tornante della strada asfaltata percorsa stamane, che scende al Rio Rasiga.
N.B. Siccome esistono pareri discordanti sui nomi delle cime prese in considerazioni nella relazione, io mi sono affidato alle carte topografiche italiane, svizzere e la guida CAI di Renato Armelloni, con l'aiuto dell'amico Loris abbiamo dato questa sequenza, sperando sia corretta, oltretutto la cima che abbiamo salito il GPS me l'ha quotata 10 m superiore rispetto alla carta svizzera e con una posizione leggermente diversa, quota confermata dalla carta Zanetti.
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