Pigne de la Lé (3396 m) - traversata N-S
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Non avevo mai considerato il Pigne de la Lè. Ero convinto che ci fosse da fare un ghiacciaio per raggiungerlo, e in solitaria non me la sentivo (almeno, tempo fa..). Parlando però con LaGazelle mi rendo conto che si può fare anche senza toccare ghiaccio..
Il Brandt dà la cresta N come PD. Mi sembra assurdo.. tutti gli altri suoi PD sembrano impossibili, questo l’hanno fatto tutti, su HIKR !!
Comunque, mi preparo con imbrago, casco, mezza corda da 30 m, fettuccia e discensore, che non si sa mai…
Parto presto alla volta della cabane de Moiry. Il tempo per raggiungerla è così poco che non ha senso pernottarci ! Ho qualche problema ad attraversare un nevaio a strapiombo su un laghetto : prima provo ad aggirarlo “guadando” il laghetto, poi, non riuscendoci, affronto il nevaio con i ramponi (la neve è dura e non me la sento di farlo senza..).
Raggiunta la capanna, proseguo alla volta del Col du Pigne, seguendo gli ometti. Supero un gruppo di ragazzini accompagnati da qualche adulto. Mi piacerebbe averli vicini, per sentirmi più sicuro.. Non mi capita spesso di fare una salita con altra gente nei paraggi.. La maggior parte dei luoghi che frequento sono sconosciuti ai più.. ma questa è una meta classica, ed infatti altre cordate mi precedono. Sfortunatamente, però, fanno una lunga sosta alla base della valle che porta al colle, così me li lascio alle spalle.
Non c’è traccia del ghiacciaio che è segnato sulla CNS.. come mi aveva detto LaGazelle.. Bene così ! La salita al colle è facile. Decido però di non toccarlo, ma tagliare in diagonale e portarmi in cresta più in alto. Per farlo, però, devo attraversare un nevaio e anche in questo caso mi rampono al volo. All’improvviso, sento una scarica. La cordata prima di me ha fatto venir giù un pezzo di montagna ! Essere sotto la cresta, in questo caso, è più pericoloso. Mi riparo dietro ad una roccia, sdraiandomi a terra. Guardo i massi rotolare. Ho su il casco, ma non so se basterebbe..
Raggiungo la cresta. Il primo tratto è facile, divertente, protetto. Poi, la traccia si sposta verso destra e le cose diventano un po’ più rognose : sono sotto il filo di cresta, il versante è un po’ esposto e giù c’è una sabbiolina che non mi piace.. Più avanti, la traccia si sposta, invece, a sinistra della cresta. Andando avanti però le cose incominciano a diventare brutte.. Il versante è molto esposto e anche qui c’è quella sabbiolina.. Arrivo in un punto in cui non riesco più andare avanti.. Provo ad arrampicare per portarmi in cresta, ma è troppo difficile. Sono autoassicurato con fettuccia, quindi non rischio, però la situazione non è piacevole. Alla fine decido di fare una doppia per tirarmi fuori dai guai, retrocedendo giusto di qualche metro. Lascio giù un cordino e installo la doppia. Nel frattempo vedo passare sopra di me, in cresta, quel gruppo di ragazzini. Li saluto, ma loro si guardano bene da chiedermi se va tutto bene (io sono lì che traffico con la doppia..). Alla fine ne vengo fuori senza problemi. Torno indietro e prendo la via giusta, sul filo di cresta. Di lì alla cima è un attimo !!
Il panorama dalla vetta è superbo. Me lo godo per un po’, faccio un sacco di foto, poi penso a come scendere. Rifare la cresta N non mi piace. C’è l’alternativa versante SW, che il Brandt dà come F. L’avevo scartato perché c’era da fare il ghiacciaio, in solitaria non andrebbe fatto.. Il gruppo di ragazzini tornano indietro dalla cresta. Nel frattempo arriva un altro alpinista solitario. Lo saluto e gli chiedo dove scende. Anche lui dalla cresta da cui è salito. Vado a dare un occhio. Sembra tranquillo, neve e pendenza ridotta. OK, vado. La guida diceva di contornare uno sperone roccioso, io invece faccio una V, seguendo delle tracce, in modo da evitare dei crepacci e rendere la discesa più dolce. Quindi, riprendo la traccia che avevo percorso un anno fa per andare alla Pointe de Mourti. Il tratto finale di ghiacciaio è piano e senza alcun problema. Arrivo alla capanna e incontro l’altro solitario ! Ci salutiamo, mangio una fetta di torta e scendo a valle.
Una “classica”, facile, ma decisamente di soddisfazione, specie avendola fatta in solitaria. Il ghiacciaio, da fare attenzione..

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