Pizzo Tambò (3279 m)
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Neve ventata, sastrugiata, ghiacciata, crostosa, pesante, marcia,sfondosa...della serie: oggi non ci siamo fatti mancare niente!!!
Le previsioni meteo dicono soleggiato e così, con Gio, ci troviamo allo Splugenpass alle 6.30, un pò tardi per la stagione, ma siamo fiduciosi di riuscire a fare comunque una bella sciata...il cielo è blu e c'è un leggero venticello.
Arrivati a metà salita ci troviamo nella nebbia ma, dato il caldo, pensiamo ad un pò di foschia mattutina e proseguiamo, ormai in vista della cima, il leggero venticello si fa più insistente, pulendo il cielo...così ora vediamo bene sia la cima che il pendio finale quindi, senza indugi, proseguiamo e quando il pendio si fa troppo ripido lasciamo gli sci e risaliamo gli ultimi cento metri di dsl con picca e ramponi, nel frattempo la nebbia torna a calare su di noi. In vetta alcune folate di vento prepotente, ci permettono di vedere sia il panorama che ci circona, sia il brutto tempo che arriva da nord...Torniamo al deposito e calzati gli sci scendiamo, nella totale assenza di visibilità e su una neve allucinante, dal pendio...che, in queste condizioni, non è proprio "farina per dolci".
Una volta fuori dalla zona rossa, tiro un sospiro di sollievo, la neve ora è crostosa, ma il percorso meno esposto, io procedo con cautela, di traversi, mentre Gio...beh...lui è il fautore della tecnica a motoscafo, per cui scivola sulla crosta come se fosse neve farinosa e stessa cosa fa nelle neve marcia, mentre le mie gambe, invece, invocano pietà.
Alle 13 siamo alla macchina e Gio' mi saluta con una delle sue massime " lo scialpinismo è uno sport rustico, bisogna saper andare con ogni condizione"!
Le previsioni meteo dicono soleggiato e così, con Gio, ci troviamo allo Splugenpass alle 6.30, un pò tardi per la stagione, ma siamo fiduciosi di riuscire a fare comunque una bella sciata...il cielo è blu e c'è un leggero venticello.
Arrivati a metà salita ci troviamo nella nebbia ma, dato il caldo, pensiamo ad un pò di foschia mattutina e proseguiamo, ormai in vista della cima, il leggero venticello si fa più insistente, pulendo il cielo...così ora vediamo bene sia la cima che il pendio finale quindi, senza indugi, proseguiamo e quando il pendio si fa troppo ripido lasciamo gli sci e risaliamo gli ultimi cento metri di dsl con picca e ramponi, nel frattempo la nebbia torna a calare su di noi. In vetta alcune folate di vento prepotente, ci permettono di vedere sia il panorama che ci circona, sia il brutto tempo che arriva da nord...Torniamo al deposito e calzati gli sci scendiamo, nella totale assenza di visibilità e su una neve allucinante, dal pendio...che, in queste condizioni, non è proprio "farina per dolci".
Una volta fuori dalla zona rossa, tiro un sospiro di sollievo, la neve ora è crostosa, ma il percorso meno esposto, io procedo con cautela, di traversi, mentre Gio...beh...lui è il fautore della tecnica a motoscafo, per cui scivola sulla crosta come se fosse neve farinosa e stessa cosa fa nelle neve marcia, mentre le mie gambe, invece, invocano pietà.
Alle 13 siamo alla macchina e Gio' mi saluta con una delle sue massime " lo scialpinismo è uno sport rustico, bisogna saper andare con ogni condizione"!
Tourengänger:
Laura.

Communities: Hikr in italiano, Skitouren
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Kommentare (4)