Meta di oggi è la Val Colla e, più precisamente, la Cima di Fojorina. Dopo un viaggio in auto da dimenticare, durato la bellezza di due ore per via della strada sbarrata poco prima di Cimadera che ci ha costretti a tornare a valle e salire dalla parte opposta della stessa, arriviamo a inizio pomeriggio a Cimadera. Lasciamo l'auto nella parte alta del paese accanto al municipio. Dopodiché partiamo con ritmo piuttosto sostenuto sulla strada (chiusa al traffico) dapprima asfaltata e successivamente sterrata che sale in direzione della capanna Pairolo. Dopo una quarantina di minuti raggiungiamo la diramazione di quota 1500 metri. Imbocchiamo il sentiero di sinistra che conduce alla Bocchetta di San Bernardo ma ben presto lo abbandoniamo per salire sulla destra verso la Cima dell'Oress. Il sentiero, segnato sulla carta nazionale, inizialmente non è più marcato ma è comunque evidente. Più in avanti sugli alberi compariranno i tradizionali segni bianco-rosso-bianchi. Dopo alcuni minuti raggiungiamo il primo cippo di confine: da adesso in poi il tracciato "salterà" spesso tra Italia e Svizzera. Risalita la dorsale, che funge anche da confine, si esce finalmente dal bosco. Il sentiero prosegue quindi nel versante italiano pochi metri sotto la cresta. Già che siamo qui decidiamo di abbandonare temporaneamente il sentiero e saliamo alla Cima dell'Oress, 1706 metri. Scattiamo qualche foto e poi torniamo sui nostri passi. Il tracciato prosegue quindi in leggera discesa attraverso un bosco fino al Passo di Pianca Bella, 1677 metri. Qui si rientra in territorio elvetico per percorrere le ultime centinaia di metri che ci separano dalla vetta della Cima di Fojorina. Nell'ultimo tratto veniamo colti dal vento e dalle sue forti raffiche. Dopo circa 2 h di cammino siamo in vetta. Sosta di mezzoretta in un punto riparato e poi scendiamo lungo la dorsale est in direzione del Passo di Fojorina. Malgrado l'ora già avanzata decidiamo di provare a salire al Torrione, già che siamo nei dintorni sarebbe un peccato non provarci. Abbandoniamo quindi tale sentiero e ci dirigiamo sulla cresta in leggera discesa che porta al Torrione. Il sentiero anche in questo caso è marcato e fino a quota 1779 metri non vi è alcun problema. Poco dopo questa quota c'è un breve passaggio d'arrampicata che, probabilmente, potrebbe essere classificato anche di II grado in quanto bisogna ricorrere agli arti superiori per la progressione (il I grado prevede infatti, secondo la scala UIAA, un uso delle mani solo per mantenersi in equilibrio). La presenza di una corda (fissata a una radice di un albero un po' secco) facilita comunque il superamento di tale scalino roccioso. Oltrepassato questo passaggino si arriva in breve sulla vetta caratterizzata da una croce alla quale è attaccata la gamella contenente il libro di vetta. Anche qui ci concediamo una breve pausa e per poi tornare lungo lo stesso percorso al sentiero che conduce al Passo di Fojorina. Il Monte Cucco non è distante, tuttavia decidiamo di tornare a valle seguendo un sentiero che, dopo dei ruderi di cascine, diventa una stradina. La discesa è piacevole e piuttosto rapida. All'auto arriviamo dopo circa 1 h di discesa. Qui si conclude questa gita, parzialmente improvvisata e quindi inaspettatamente "alpinistica", soprattutto per quanto riguarda la salita al Torrione!
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