Cima Sasso con discesa a Pogallo per Corte del Piano.


Publiziert von paoloski , 28. Mai 2013 um 22:29.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:26 Mai 2013
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 11:00
Aufstieg: 1600 m
Abstieg: 1600 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A26, uscita di Baveno, Feriolo, Fondotoce, Bieno, Santino, Rovegro, Cicogna. Parcheggio davanti al Circolo o lungo la strada sterrata per Merina, seguire le indicazioni.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello
Unterkunftmöglichkeiten:A Cicogna esiste un ostello con 18 posti letto gestito dal Parco ed una sorta di "albergo diffuso" con stanze presso varie abitazioni del paese. Rivolgersi al Parco per informazioni. La Casa dell'Alpino funge anche da rifugio, contattare la sezione A.N.A di Verbania. Le baite lungo il percorso sono perlopiù in pessime condizioni e possono servire al più come ricovero di emergenza..
Kartennummer:CNS 285 Domodossola e Carta d'Italia IGM foglio 16 quadrante III orientamento S.O. Monte Zeda

Finalmente una domenica di sole!
Per la quinta uscita degli Incontri di Avvicinamento alla Montagna del CAI Varese, capogita è Roberto, operatore TAM nonchè Guardia Ecologica del Parco del Campo dei Fiori che ci propone la salita alla Cima Sasso nel Parco Nazionale della Valgrande così da abbinare le tematiche della salvaguardia ambientale a quelle storiche, con le vicende di popolamento, sfruttamento ed abbandono di questa zona e con i tragici fatti avvenuti in questi luoghi durante la seconda guerra mondiale.
Alle 8,45 abbiamo gli scarponi ai piedi, prima di metterci in marcia Roberto, che aveva già tenuto in sede la lezione sulla tutela dell'ambiente montano, ci illustra le particolarità e la storia del Parco Nazionale della Valgrande.
Partiamo in direzione dell'Alpe Pra ma prima facciamo una deviazione per vedere le opere di regimentazione del vicino torrente Merina. Quindi, ritornati al bivio iniziamo a salire verso la Casa dell'Alpino. Lungo la bellissima mulattiera noto che sono state costruite delle opere di protezione ed una passerella, l'ultima volta che sono stato da queste parti non c'erano, decisamente sono passati un po' di anni. 
Arriviamo all'Alpe Pra ed andiamo ad ammirare il magnifico masso coppellato che è, senz'altro, una delle massime valenze culturali del parco nazionale.
Saliamo i pochi metri che ci separano dalla Casa dell'Alpino, oggi aperta, e ci concediamo una breve sosta, quindi riprendiamo il cammino nel bosco, passiamo la vicina caratteristica strettoia ed eccoci sul versante pogallino, in breve siamo all'Alpe Leciuri da cui si gode una vista eccezionale sulla sottostante Val Pogallo.
Saliamo fra i faggi, contorniamo le pendici del Monte Spigo e raggiungiamo la cresta spartiacque dove il bosco scompare ed  il panorama si fa vieppiù ampio: alle nostre spalle i laghi, a destra le cime della Val Pogallo, a sinistra i Corni di Nibbio.
Alla Colma di Belmello possiamo vedere dall'alto l'omonima alpe sottostante, costruito con lo stesso marmo del duomo di Milano, ormai non ne restano che le fondamenta.
Dalla colma seguiamo la cresta in dolce ascesa, il percorso è decisamente piacevole, anche il cielo, che stamane era un po' velato si è fatto di un azzurro intenso, vediamo apparire il Monte Rosa, sgombro da nubi mentre la Weissmies è avvolta dal muro del Föhn che solo a tratti la disvela.
Affrontiamo l'ultimo pendio, piuttosto ripido, ed in pochi minuti siamo sulla cresta finale e da qui in cima. Alla vista si impone prepotentemente il Pedum che domina la selvaggia Val Caurì.
La soddisfazione di allievi ed accompagnatori è palese, ci rilassiamo, mangiamo, facciamo fotografie ed alla fine, dopo una buona oretta, iniziamo la discesa.
Compilo il libro di vetta e mi attardo un po' perchè decido di fare una breve deviazione: invece di scendere subito con gli altri, proseguo per tracce lungo la Corona di Ghina, giusto per rinverdire ricordi risalenti ad almeno venticinque anni fa, poi raggiungo gli altri traversando su un sentierino da capre. Vedo che i primi stanno già scendendo in direzione dell'Alpe Cavrua, qualcosa però non va nel verso giusto: qui stiamo scendendo troppo: il sentiero è decisamente più in alto.
Comunque facendo affidamento su bussole, cartina e GPS, raggiungiamo l'Alpe Vogogno, certo il sentiero a volte scompare e ci troviamo a scendere su pendii prativi e boscosi piuttosto ripidi ma, dopo aver attraversato un torrente arriviamo ai ruderi dell'Alpe Vogogno, piange il cuore nel vedere questi poveri resti, fra l'altro in una posizione bellissima.
Dopo una sosta ristoratrice riprendiamo a scendere in direzione di Corte del Piano, il sentiero per un po' è evidente poi, come quasi sempre succede in Valgrande, scompare, abbiamo modo di avvistare qualche camoscio ed infine raggiungiamo Corte del Piano, l'alpeggio è completamente circondato dal bosco, anche se quelli che si trovano appena al di sotto sono, con tutta evidenza, molto giovani, fino a non molti anni fa qui doveva esserci ancoro un bel pascolo, ora il sottobosco, non coperto dall'usuale spesso manto di foglie di faggio, è disseminato di centinaia di narcisi..
Una baita è ancora in piedi, la porta è solo accostata, all'interno i resti di un arredamento spartano, sull'uscio un piccolo cartello scolorito invita al rispetto del luogo e della memoria di quanti hanno duramente faticato per erigerlo.
Riprendiamo a scendere e, pur con qualche titubanza, raggiungiamo Pogallo di Dentro; decisamente questa è la gita dei ricordi per me: ritrovo la baita in cui ho dormito vent'anni fa quando da qui siamo saliti a Cavrua per fare la traversata delle Strette del Casè. È ancora in piedi ed agibile ma rispetto ad allora l'interno è un autentico immondezzaio, decisamente devono esserci passate diverse persone dall'educazione alquanto scarsa. Dopo un ultimo guado eccoci finalmente a Pogallo, qui le difficoltà sono decisamente terminate, sono le 18 passate, facciamo una sosta e Daniela e Francesco ci parlano delle vicende avvenute in Val d'Ossola ed in Valgrande dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.
Anche il pratone di Pogallo è pieno di narcisi, il cartello illustrativo posto dal parco all'ingresso di Pogallo sono l'occasione per parlare del ruolo delle donne nel lavoro e nel corso della Resistenza.
Percorriamo la mulattiera per Cicogna, qui la presenza dell'acqua è costante, le pioggie dei giorni scorsi hanno gonfiato ogni torrente ed ogni rivolo dando luogo a bellissime cascate. Alle 20 siamo  a Cicogna, nonostante l'ora tarda una birra è più che meritata, nonostante la stanchezza tutti paiono comunque entusiasti della gita e dell'immersione nella Wilderness.

Tourengänger: paoloski, flyfr4


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen

T4-
25 Apr 13
Alla riscoperta della Val Pogallo · tignoelino
T5+
T3+
12 Nov 16
Cima Sasso, Val Grande · tignoelino
T3
11 Aug 12
Cima Sasso · Kanu
T3+
10 Mai 14
Selvaggia Val Grande · froloccone
T3+
17 Okt 19
Cima Tuss - Valgrande · Max64
T3
T3
1 Jun 13
CIMA SASSO Val Grande · beppe

Kommentar hinzufügen»