Tete de Valpelline
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Due giorni "esplorativa". Occorre valutare se la salita alla Tete Blanche si può proporre agli allievi del corso introduzione alla montagna e come gita sociale della sezione CAI. Per questa ragione, qualche settimana fa arriva la mail di Fabio che ci propone l'uscita. Accetto molto volentieri, la zona, a mio parere, è una delle più spettacolari per lo scialpinismo.
Alla fine siamo in 8: P.G., Gianni,
Fabiano, Daniela, Francesco, Sergio, Fabio ed io.
Partiamo verso le 6.30, le previsioni sembrano buone, non eccezionali, qualche fenomeno sabato mattina poi sviluppo di schiarite e tempo bello domenica mattina, dal mezzogiorno velature e nel pomeriggio nuvole.
Alle 11.00 siamo sci ai piedi ad Arolla, ci godiamo la manovra spettacolare di atterraggio di un elicottero che porta due ragazzi alla Cabane de Vignettes e poi partiamo. Il primo tratto in piano ci porta sotto l'imponente Mont Collon tra chiazze di neve ed acqua di disgelo, risalita la morena frontale dell'Haut Glacier d'Arolla pieghiamo decisamente a sinistra per entrare nel vallone che ci porterà al rifugio. Passiamo dai Plans de Bertol e arrivano le prime nuvole, il rifugio si vede a tratti.
Man mano che saliamo veniamo circondati da nebbia sempre più fitta, circa 200m sotto il rifugio inizia a nevischiare e a tirare vento, ci copriamo, visibilità bassa ma ormai manca poco.
Al Col de Bertol deposito sci e poi le famose scale, due rampe, una corta, poi un balconcino e la seconda spaccagambe.
Il rifugio è molto particolare, arroccato su di uno sperone roccioso, per il momento la vista è nulla ma sappiamo che dietro le nuvole si nascondono la Dent Blanche, la Dent d'Herens e la Gran Becca.
Incredibilmente siamo solo in 18, meglio così, eravamo già preoccupati del possibile ingorgo la mattina a scendere le scale.
La notte passa come al solito, un po' di dormiveglia, qualcuno che russa, insomma alla fine le 5.30 arrivano.
Alle 6.15 siamo pronti a partire, breve discesa dall'altro lato del Col de Bertol e siamo sul Glacier du Mont Minè. Adesso occorre scendere fino alla quota 3200m, tenere a destra i Bouquetins e poi puntare al Col de la Tete Blanche. All'inizio è più sviluppo che dislivello, poi sotto il colle il pendio si raddrizza e sbuchiamo sotto la vetta della Tete Blanche. La aggiriamo e il panorama si allarga, compare, enorme, il Cervino, slanciata la Dent d'Herens. Ai nostri piedi il Col de Valpelline, l'Haut Glacier de Tsa de Tsan, lo Stockjigletscher che poi confluisce, sotto al Cervino nello Zmuttgletscher. Dietro la Dent Blanche e parte della Corona Imperiale.
Il tempo è ancora buono ma cominciano a farsi largo le prime velature. Scendiamo i 250m di dislivello che ci separano dal Col de Valpelline e subito puntiamo alla Tete.
La cima ci accoglie con la strepitosa vista della Dent d'Herens, abbiamo proprio di fronte, quasi da poterla toccare, la cresta di Tiefmatten che precipita sull'omonimo colle. Adesso si vede anche la testata della Valpelline con il ghiacciaio tracciato dalle salite, e discese, alla Dent d'Herens ed al Col de la Division.
Foto di rito e via le pelli, prossima meta il Col du Mont Brule, invece di tornare da dove siamo venuti abbiamo deciso di fare un anello.
La discesa fino al Col de Valpelline è su fondo duro ricoperto da almeno 20/30cm di polvere, assolutamente strepitosa. Neve buona anche sull'Haut Glacier de Tsa de Tsan, sempre più pesante man mano che si perde quota. Alla fine siamo a 3071m, fine della discesa, si ripella e ci spariamo i 200m che ci separano dal Col du Mont Brule.
Dal colle ci affacciamo sull'Haut Glacier d'Arolla e si affacciano anche le nubi, arrivate in orario, secondo previsione meteo.
La discesa è abbastanza ostica, il colle è molto ripido, qualcuno preferisce a piedi, qualcuno con gli sci, fortunatamente la neve non è ghiacciata e si arriva in fondo tutti.
Neve tutto sommato accettabile anche qui, è peggiorata però la visibilità.
Scendiamo il ghiacciaio sul lato sinistro passando sotto all'Eveque ed al suo colle, qualche tratto a spinta ci porta sotto al Mont Collon e ci ricongiungiamo con l'itinerario di salita alla Cabane.
Da qui per neve sempre più rada e con un tratto di strada sterrata siamo alle auto.
Che dire, gran posto, gran traversata, alla fine saranno ben 32 i km percorsi nei due giorni e, tra salite, discese, ripellamenti, ecc. ecc. circa 2430m di dislivello.
Grazie a tutti gli amici con cui ho condiviso il weekend, non basta solo il paesaggio a rendere eccezionale un piccolo raid sciistico come questo ma anche e soprattutto le persone con cui condividi le emozioni che ti danno questi luoghi.
PS: Alla fine buona parte dei ragazzi ha espresso parere abbastanza negativo sul proporre la salita alla Tete Blanche per il corso e la sociale del CAI, soprattutto per il dislivello da Arolla alla Cabane. Comunque, come ovvio, la decisione finale è nelle mani del capace direttore Gianni.
Alla fine siamo in 8: P.G., Gianni,

Partiamo verso le 6.30, le previsioni sembrano buone, non eccezionali, qualche fenomeno sabato mattina poi sviluppo di schiarite e tempo bello domenica mattina, dal mezzogiorno velature e nel pomeriggio nuvole.
Alle 11.00 siamo sci ai piedi ad Arolla, ci godiamo la manovra spettacolare di atterraggio di un elicottero che porta due ragazzi alla Cabane de Vignettes e poi partiamo. Il primo tratto in piano ci porta sotto l'imponente Mont Collon tra chiazze di neve ed acqua di disgelo, risalita la morena frontale dell'Haut Glacier d'Arolla pieghiamo decisamente a sinistra per entrare nel vallone che ci porterà al rifugio. Passiamo dai Plans de Bertol e arrivano le prime nuvole, il rifugio si vede a tratti.
Man mano che saliamo veniamo circondati da nebbia sempre più fitta, circa 200m sotto il rifugio inizia a nevischiare e a tirare vento, ci copriamo, visibilità bassa ma ormai manca poco.
Al Col de Bertol deposito sci e poi le famose scale, due rampe, una corta, poi un balconcino e la seconda spaccagambe.
Il rifugio è molto particolare, arroccato su di uno sperone roccioso, per il momento la vista è nulla ma sappiamo che dietro le nuvole si nascondono la Dent Blanche, la Dent d'Herens e la Gran Becca.
Incredibilmente siamo solo in 18, meglio così, eravamo già preoccupati del possibile ingorgo la mattina a scendere le scale.
La notte passa come al solito, un po' di dormiveglia, qualcuno che russa, insomma alla fine le 5.30 arrivano.
Alle 6.15 siamo pronti a partire, breve discesa dall'altro lato del Col de Bertol e siamo sul Glacier du Mont Minè. Adesso occorre scendere fino alla quota 3200m, tenere a destra i Bouquetins e poi puntare al Col de la Tete Blanche. All'inizio è più sviluppo che dislivello, poi sotto il colle il pendio si raddrizza e sbuchiamo sotto la vetta della Tete Blanche. La aggiriamo e il panorama si allarga, compare, enorme, il Cervino, slanciata la Dent d'Herens. Ai nostri piedi il Col de Valpelline, l'Haut Glacier de Tsa de Tsan, lo Stockjigletscher che poi confluisce, sotto al Cervino nello Zmuttgletscher. Dietro la Dent Blanche e parte della Corona Imperiale.
Il tempo è ancora buono ma cominciano a farsi largo le prime velature. Scendiamo i 250m di dislivello che ci separano dal Col de Valpelline e subito puntiamo alla Tete.
La cima ci accoglie con la strepitosa vista della Dent d'Herens, abbiamo proprio di fronte, quasi da poterla toccare, la cresta di Tiefmatten che precipita sull'omonimo colle. Adesso si vede anche la testata della Valpelline con il ghiacciaio tracciato dalle salite, e discese, alla Dent d'Herens ed al Col de la Division.
Foto di rito e via le pelli, prossima meta il Col du Mont Brule, invece di tornare da dove siamo venuti abbiamo deciso di fare un anello.
La discesa fino al Col de Valpelline è su fondo duro ricoperto da almeno 20/30cm di polvere, assolutamente strepitosa. Neve buona anche sull'Haut Glacier de Tsa de Tsan, sempre più pesante man mano che si perde quota. Alla fine siamo a 3071m, fine della discesa, si ripella e ci spariamo i 200m che ci separano dal Col du Mont Brule.
Dal colle ci affacciamo sull'Haut Glacier d'Arolla e si affacciano anche le nubi, arrivate in orario, secondo previsione meteo.
La discesa è abbastanza ostica, il colle è molto ripido, qualcuno preferisce a piedi, qualcuno con gli sci, fortunatamente la neve non è ghiacciata e si arriva in fondo tutti.
Neve tutto sommato accettabile anche qui, è peggiorata però la visibilità.
Scendiamo il ghiacciaio sul lato sinistro passando sotto all'Eveque ed al suo colle, qualche tratto a spinta ci porta sotto al Mont Collon e ci ricongiungiamo con l'itinerario di salita alla Cabane.
Da qui per neve sempre più rada e con un tratto di strada sterrata siamo alle auto.
Che dire, gran posto, gran traversata, alla fine saranno ben 32 i km percorsi nei due giorni e, tra salite, discese, ripellamenti, ecc. ecc. circa 2430m di dislivello.
Grazie a tutti gli amici con cui ho condiviso il weekend, non basta solo il paesaggio a rendere eccezionale un piccolo raid sciistico come questo ma anche e soprattutto le persone con cui condividi le emozioni che ti danno questi luoghi.
PS: Alla fine buona parte dei ragazzi ha espresso parere abbastanza negativo sul proporre la salita alla Tete Blanche per il corso e la sociale del CAI, soprattutto per il dislivello da Arolla alla Cabane. Comunque, come ovvio, la decisione finale è nelle mani del capace direttore Gianni.
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