M.te Sciguelo 1103 m e M. te Rama 1148 m


Publiziert von cristina , 18. Januar 2013 um 12:11. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Ligurien
Tour Datum:28 Dezember 2012
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Strecke:Sciarborasca-M.te Sciguelo-Rif.Pratorotondo-M.te Rama-Sciarborasca
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Andora. Autostrada A10 uscita Varazze. Seguire indicazioni per Cogoleto e successivamente Sciarborasca. Posteggio ad una curva prima di entrare in paese.
Kartennummer:Il Parco Naturale Regionale del Monte Beigua 1:30.000

Tempo fa avevamo adocchiato un percorso per lo Sciguelo che passava da una chiesetta posta in punto bellissimo che più volte dalla cima avevamo fotografato. Non volendo partire da Varazze, per fare un giro ad anello, saliamo a Sciarborasca pensando di riuscire a raggiungere il sentiero prescelto. Purtroppo guardando la cartina confondiamo la chiesa e ci rendiamo conto che qualcosa non torna solo una volta giunti sul posto. L’idea era di partire dalla chiesa ma visto che ci siamo confusi, partiamo direttamente da Sciarborasca, dal grande posteggio che si trova prima di entrare in paese. Saliamo al paese andando a prendere quella che dalla cartina è indicata come una strada per MBK, cosa che invece non è visto che è asfaltata! Fa niente, proseguiamo. Anche se asfaltata la strada, offre un panorama fenomenale per cui chiacchierando la percorriamo velocemente, ma dietro l’angolo ci aspetta il peggio della giornata.
 
Giunti quasi al termine della strada, ancora mezzo km circa e probabilmente avremmo raggiunto il sentiero, da una cascina 4 o 5 cani di media e grossa taglia ci corrono incontro abbaiando e ringhiando, vista la situazione ci giriamo e lentamente torniamo sui nostri passi. I cani non demordono e ci seguono ancora per un poco fino al punto in cui probabilmente abbandoniamo il loro territorio. Che fare ora? Adocchiamo un sentiero alla nostra sx e sperando di poter aggirare dall’alto la cascina lo imbocchiamo. Poco dopo due cavalli ci sbarrano la strada, mannaggia non è proprio giornata! Loro non si muovono e noi non riusciamo a passare se non arrampicandoci tra i rovi alla loro dx, liberata la stradina, proseguono per i fatti loro e noi torniamo sui nostri passi. Questa strada ci porta chiaramente in direzione opposta a dove dovremmo andare, per cui la abbandoniamo per una traccia che salendo si porta alle spalle della cascina incriminata. Purtroppo la traccia ben presto sparisce e per chi conosce un poco la vegetazione fatta di sterpi e rovi della Liguria può immaginare in che ginepraio stiamo andando a cacciarci. I cani ci sentono e continuano ad abbaiare come forsennati mentre noi imprechiamo tra i rovi. Quando siamo quasi alla disperazione perché ci rendiamo conto che sta diventando sempre più difficile proseguire, da notare che il GPS più volte ci ha segnalato che stavamo passando sul sentiero, niente di più falso! Incrociamo il letto di un torrente in secca, è l’occasione, speriamo, per venirne fuori senza dover ripercorrere, GPS alla mano, quanto fatto fino a qui. Dobbiamo scegliere se seguire il letto del torrente in salita o discesa. In discesa molto facilmente aumenterà la vegetazione, in salita la speranza è che la vegetazione cominci a diradarsi, del resto le montagne qui raggiungono i 1000 m scarsi e la parte alta sappiamo essere di natura prativa, per cui saliamo e speriamo…La risalita è abbastanza semplice e riusciamo a proseguire sicuramente più veloci di prima, qualche intoppo ancora ma finalmente le piante diminuiscono e riusciamo a venirne fuori. Qualche graffio, tra i capelli abbiamo di tutto, qualche strappetto nelle giacche e pantaloni ma finalmente sembra essere finita. Continuiamo a salire spostandoci sempre più a sx e finalmente incrociamo il sentiero. L’avventura è finita e ora senza più problemi raggiungiamo la cima dello Sciguelo, dove è in pratica quasi impossibile fermarsi a causa del vento forte. Facciamo quindi una breve sosta, qualche foto e ci dirigiamo poi al rifugio Pratorotondo, dove come il solito i gentili gestori ci lasciano accomodare e consumare i nostri viveri.
 
Nonostante tutto, siamo ancora in tempo per proseguire con il nostro giro e completare l’anello. Prendiamo quindi l’AV in direzione del Monte Rama da dove potremmo scendere direttamente verso Sciarborasca ma preferiamo prendere un sentiero che conosciamo meglio per non avere sorprese con il sopraggiungere della sera. Torniamo quindi nei pressi del bivio con l’AV e scendiamo con il sentiero rombo vuoto prima e quadrato rosso in seguito.
 
Il problema dei cani in Liguria è serio, non è la prima volta che ci capita. Forse se avessimo proseguito non ci avrebbero fatto nulla, ma doversi confrontare con un gruppo di cani latranti non è per niente cosa simpatica e per quanto stessero facendo il loro lavoro sono sempre degli animali e quello che passa loro per la testa non lo sa nessuno, spesso neanche i padroni! Se qualcuno ha dei suggerimenti da dare per affrontare queste situazioni, sono ben accetti!
 
Dislivello 1356 m; km 19,50

Tourengänger: cristina, Marco27


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