Rifugio Madonna della Neve, Val Biandino
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Il piccolo chiede quando lo porto in montagna a mangiare la polenta... come non accontentarlo? Puntiamo decisi in Biandino dove ci aspetta un manto quasi immacolato e dove il Michi si diverte a ruzzolare e scavare nella neve.
Una volta a Introbio, saliamo e parcheggiamo alla fine della Via alle Ville notando stranamente che ci sono poche auto nei pressi. Qui comincia la noiosa mulattiera che sale fino alla Bocca di Biandino. La strada è pulita nei primi 2km poi comincia un tratto infinito di ghiaccio durissimo; salendo è quindi consigliabile ramponarsi e seguire il sentiero che passa sul versante orografico destro del Troggia. Una volta in valle... spettacolo! Tanta neve, tanto ghiaccio con cui Michele prende subito confidenza.
Proseguiamo spediti verso il santuario ma al piccolo gelano i piedi; dietro front, tappa al Tavecchia a scaldarsi e a cambiargli le calze. Mauro, il gestore, offre al ciccio una confezione di grissini che si divora mentre guarda ammirato il fuoco che scalda la sala...
Ripresi dal gelo iniziale, torniamo sui nostri passi ma stavolta Michele prende "l'auto" e sale in groppa al papà che, per precauzione, rimette i ramponcini. Proseguiamo seguendo la traccia di qualche ciaspolatore per evitare il ghiaccio che c'è sulla carrareccia e che ci potrebbe causare qualche problema. Mentre camminiamo, scatto qualche foto quà e la: per me è la prima volta in Biandino con la neve e devo dire che la valle in questa veste è davvero ammirevole e offre tanti spunti per ciaspolate e salite invernali.
Arrivati al rifugio, tappa obbligata nella cappellina e accensione della candela, ormai un rito per il piccolo Michele che ai genitori costa una fortuna in ceri votivi. Mentre loro sono ancora nella chiesetta, entro, saluto il gestore Cristian e scambio quattro bagole mentre cominciano ad arrivare frotte di persone che si fermeranno per la serata dell'ultimo.
Quando l'orologio batte le 12:30, dopo un frizzantino come aperitivo, arrivano le cibarie che costituiranno anche il nostro "cenone" di fine anno... cenone, pranzone direi! Spätzle con radicchio con penne agli aromi, a seguire costine al forno e brasato con polenta, wow! La cucina della Moira non si smentisce mai e a conferma dell' amichevole rapporto con il gestore, ci viene offerto un doppio cicchetto che, mio malgrado, sono "costretto" a trangugiare. Fortuna che non fanno l'alcol test in montagna! Dopo pranzo, saluti e baci, giriamo i tacchi e via verso il fondo valle. Scendendo vediamo cose pazzesche... persone che salgono in rifugio con borsoni da palestra, vesite di tutto punto, una addirittura con un trolley, tutte intappate per la festa serale. Ma dico, ma dove pensate di andare? in qualche opulento rifugio d'alta Val Badia dove trovi la jacuzzi a 2500m?!?
Tornati al Tavecchia, Michele fa merenda con una delle super crostare alla marmellata che gli procurerà un successivo grosso abbiocco. Torneremo alla macchia con il piccolo nel mondo dei sogni, fortuna invece che il papà invece è bello vispo e che ha smaltito il lauto pranzo. Oggi è stata davvero una bella giornata trascorsa in famiglia ed un ottimo modo di concludere l'anno. Il Capodanno in rifugio invece, è in programma tra 365 giorni.
Alla prossima!
Una volta a Introbio, saliamo e parcheggiamo alla fine della Via alle Ville notando stranamente che ci sono poche auto nei pressi. Qui comincia la noiosa mulattiera che sale fino alla Bocca di Biandino. La strada è pulita nei primi 2km poi comincia un tratto infinito di ghiaccio durissimo; salendo è quindi consigliabile ramponarsi e seguire il sentiero che passa sul versante orografico destro del Troggia. Una volta in valle... spettacolo! Tanta neve, tanto ghiaccio con cui Michele prende subito confidenza.
Proseguiamo spediti verso il santuario ma al piccolo gelano i piedi; dietro front, tappa al Tavecchia a scaldarsi e a cambiargli le calze. Mauro, il gestore, offre al ciccio una confezione di grissini che si divora mentre guarda ammirato il fuoco che scalda la sala...
Ripresi dal gelo iniziale, torniamo sui nostri passi ma stavolta Michele prende "l'auto" e sale in groppa al papà che, per precauzione, rimette i ramponcini. Proseguiamo seguendo la traccia di qualche ciaspolatore per evitare il ghiaccio che c'è sulla carrareccia e che ci potrebbe causare qualche problema. Mentre camminiamo, scatto qualche foto quà e la: per me è la prima volta in Biandino con la neve e devo dire che la valle in questa veste è davvero ammirevole e offre tanti spunti per ciaspolate e salite invernali.
Arrivati al rifugio, tappa obbligata nella cappellina e accensione della candela, ormai un rito per il piccolo Michele che ai genitori costa una fortuna in ceri votivi. Mentre loro sono ancora nella chiesetta, entro, saluto il gestore Cristian e scambio quattro bagole mentre cominciano ad arrivare frotte di persone che si fermeranno per la serata dell'ultimo.
Quando l'orologio batte le 12:30, dopo un frizzantino come aperitivo, arrivano le cibarie che costituiranno anche il nostro "cenone" di fine anno... cenone, pranzone direi! Spätzle con radicchio con penne agli aromi, a seguire costine al forno e brasato con polenta, wow! La cucina della Moira non si smentisce mai e a conferma dell' amichevole rapporto con il gestore, ci viene offerto un doppio cicchetto che, mio malgrado, sono "costretto" a trangugiare. Fortuna che non fanno l'alcol test in montagna! Dopo pranzo, saluti e baci, giriamo i tacchi e via verso il fondo valle. Scendendo vediamo cose pazzesche... persone che salgono in rifugio con borsoni da palestra, vesite di tutto punto, una addirittura con un trolley, tutte intappate per la festa serale. Ma dico, ma dove pensate di andare? in qualche opulento rifugio d'alta Val Badia dove trovi la jacuzzi a 2500m?!?
Tornati al Tavecchia, Michele fa merenda con una delle super crostare alla marmellata che gli procurerà un successivo grosso abbiocco. Torneremo alla macchia con il piccolo nel mondo dei sogni, fortuna invece che il papà invece è bello vispo e che ha smaltito il lauto pranzo. Oggi è stata davvero una bella giornata trascorsa in famiglia ed un ottimo modo di concludere l'anno. Il Capodanno in rifugio invece, è in programma tra 365 giorni.
Alla prossima!
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