rifugio La Canua m.1510 (CO): una due giorni di relax!
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Decido per una due giorni,avrebbe voluto partecipare anche Ingrid,ma causa malessere ha rinunciato. Giunto a Cremia mi fermo al bar Sanvito situato proprio all'inizio dell'incrocio tra la strada regina e la strada comunale che sale a Vignola (località dove risiede il comune di Cremia) per acquistare il permesso per transitare lungo la strada agro pastorale,costo 5 euro valido per 2 giorni (il permesso si può acquistare anche al bar San Michele situato proprio a monte del comune in una piazzetta con fontana): in caso di neve vicino all'incrocio con la segnaletica per i Monti di Cremia,vi è la possibilità di parcheggiare circa 4/5 posti,siamo a 376 metri di altitudine.
Salendo si perviene al tornante di quota 463,dove vi è il cartello con divieto di accesso senza permesso e nel caso,vi sono alcune possibilità di parcheggio: fin qui la strada viene pulita! Procedendo la strada sempre asfaltata ma con crateri profondi e grandi con parti di strada che avvallano verso valle,prosegue fino ai Monti Marte (fin qui sono 4,1 km. dal bivio con parcheggio) dove è consigliabile parcheggiare: la strada prosegue per circa 1 km con asfalto,poi diventa sterrato molto sconnesso. Viste le condizioni di tale strada decido di parcheggiare poco oltre aver fatto 300 metri di fuoristrada a circa 920 metri di quota.
la strada prosegue,in parte bitumata,poi sterrata,ancora bitume e da quota 1140 circa,la sterrata attualmente diventa buona per ogni tipo di auto: qui si biforca dove vi è una sbarra,una scende a destra ,l'altra prosegue diritta e a destra vi è il sentiero segnalato per il rifugio La Canua: decido di seguire la strada per vedere com'è e dove finisce e pervengo a quota 1180 dove vi è la possibilità di parcheggiare varie auto,prosegue ancora un poco fino alla quota di 1200 metri. A destra si vede un'esile traccia che segue la staccionata dove poco dopo il tracciato si va ad innestare con il sentiero n° 3 della via dei monti lariani che sale da destra (che percorrerò in discesa) e si sale abbastanza ripidi fino ad un ometto di pietra.
In questo punto si può decidere di seguire l'erta dorsale (se vi è tanta neve questa è la via più "comoda" perchè il vento un po la tira via,oppure si prende a destra verso l'alpe Sumero per poi piegare decisamente verso sinistra. Giunto dopo 1 ora e 30 al rifugio,faccio conoscenza con il gentilissimo Andrea che mi spiega un po tutto ciò che è inerente ala funzionalità del rifugio che oggi per la prima volta mi appresto a testare. Poi faccio conoscenza con Miguel,il pastore rumeno dell'alpe Sumero,che una volta sceso a valle,segue per il resto dell'anno le bestie al pascolo,a Lodi. Sopraggiunge una coppia di escursionisti milanesi,sorpresi per questa struttura ancora oggi poco conosciuta e segnalata,ma con un grande panorama sulla valtellina e valchiavenna,oltre ai monti che vi stanno di fronte,in particolare il monte Legnone.
Dopo aver pranzato e alcune delucidazioni in merito al giorno dopo che Andrea mi da per quando lascerò il rifugio,rimango solo e decido di fare rifornimento legna per il camino. La meteo fino alle 14 era veramente penosa,poi migliora a tal punto da offrire un eccellente panorama.
Il rifugio è molto spazioso,devono attrezzarlo di alcuni mobili per sia nella sala pranzo che nelle camere per mettere al riparo dalla polvere pentole e coperte,oltre ad un angolo dove verrà predisposto un computer per la webcam. L'ideale sarebbe anche una stufa a legna al centro della sala per riscaldare al meglio il locale: il camino ha delle ventole che raggiunta una determinata temperatura,partono e emettono aria calda,ma non credo siano sufficienti,almeno per quanto riguarda il periodo invernale. E' possibile per via delle prese di corrente,allacciarvi una stufa elettrica,pare che le batterie sopportano bene questo gran carico di lavoro,visto che riescono a far funzionare un frigorifero e la televisione. Prevedono di rifornire di energia elettrica il rifugio,tramite una turbina posizionata all'alpe Sumero (come quella precedente ma spazzata via dalla valanga del 2009) vista la forte portata d'acqua.
In pratica le idee ci sono ma mancano come sempre i fondi,non facili da recuperare. Verrà anche costruita la strada che si staccherà dall'alpe Rescascia per giungere al rifugio.
Per la notte,decido di dormire sul comodissimo divano (se era più lungo di almeno altri 50 cm. era ancor meglio,ma va bene anche così: alla sera lo spettacolo sul lago è fantastico e il giorno dopo,stessa caratteristica: nuvole e copertura con nebbia fino alle 13,00. Alle 13,30 chiamo Miguel per ritirare il suo cellulare in carica e poi dopo aver stipato a dovere le stoviglie,chiudo tutto: purtroppo la serratura della cantina dove vi è l'inverter,è difettosa,probabilmente a causa del cedimento della porta,che su consiglio di Andrea ho preso a spallate,ma nulla di fatto. Poi prendo una chiave a pappagallo con la quale riesco a chiudere.....ma senza riuscire a estrarre per intero la chiave che si è spezzata,la solita iella!
Avviso dell'incidente,spero che riescano a sistemare il tutto,anche perché se si vuole la corrente,alla cantina bisogna accedervi.
Bene,il rifugio è stato testato,vi è anche l'acqua calda tramite scaldabagno,per quanto riguarda l'inverno,i bagni sono accessibili e l'acqua da un anno,è fattibile prenderla dalla vicina fontana.
Saluti a tutti e alla prossima!

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