Catinaccio d'Antermoia m.3004
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Mercoledì arriva, puntuale, la telefonata di Ruggero.....
La voce, all'altro capo del filo, mi dà buone notizie: “Ciao Patri, ti confermo che si va!
Ho chiamato il rifugista, mi ha detto che la ferrata è fattibile e inoltre ….. le previsioni danno tempo splendido per tutto il week end”.
Bene, non posso che esserne contenta, finalmente potremo fare questa gita tanto attesa e rimandata lo scorso mese di luglio a causa del cattivo tempo.
E' con un pizzico di euforia che ci ritroviamo, sabato mattina, nei pressi del casello di Agrate.
Siamo in 13, un numero che, secondo alcuni, sembra essere di cattivo auspicio …..
Alla luce di come è andata devo dire che per noi è stato un numero fortunato perchè abbiamo trascorso due giornate “speciali”, grazie anche a Ruggero, che ha avuto il coraggio di farci da guida, ben sapendo ciò che lo aspettava!
La nostra destinazione è il Catinaccio d'Antermoia!
Il primo e forse unico, almeno per me, tremila di questa stagione....
Il viaggio è lungo ma, tra una chiacchiera e l'altra, il tempo passa in fretta e, in men che non si dica, ci ritroviamo a Mazzin, in Val di Fassa dove, dopo un veloce spuntino, imbocchiamo il sentiero n.580 che risale la Val di Udai per raggiungere il Rifugio Antermoia.
Non mi aspettavo che facesse ancora così caldo e la fatica si fa sentire …..
Come sempre cerco delle giustificazioni: il caldo, la mancanza di allenamento, lo zaino pesante, il passo troppo veloce ….. boh!
Ma certo è che quando arriviamo sul Piano di Camerloi, lo spettacolo che si presenta dinanzi a noi cancella all'improvviso tutti i malesseri.
Qui il bosco lascia il posto a un ampio pascolo dal quale si innalzano maestose e ardite alcune tra le più famose e importanti vette dolomitiche.
In lontananza il Gruppo del Sella, del Pordoi e la Marmolada la fanno da padrona e più vicino altre cime sconosciute si mettono in bella mostra.
Eccomi qua, ancora una volta in Dolomiti, un richiamo irresistibile che si perpetua anno dopo anno!
In meno di un'ora raggiungiamo il Passo di Dona, oltre il quale si trova il Rifugio Antermoia, in un ambiente straordinariamente severo.
Tiriamo sera nei pressi del lago di Antermoia e dopo cena nessuno di noi riesce a resistere al richiamo di Morfeo, nelle cui braccia accoglienti ci gettiamo, ben sapendo che l'indomani ci attenderà un'altra giornata di fatiche....
La domenica mattina siamo tutti in piedi prestissimo per assistere allo spettacolo dell'alba che tinge e accende di rosa le cime delle montagne.
E' impossibile restare indifferenti!
Le parole di chi mi sta vicino danno voce ai miei pensieri e mi rendo conto che le mie emozioni sono simili a quelle degli altri.
La sensazione è quella di trovarci in una galleria d'arte: dovunque si volga lo sguardo ….. ci si trova di fronte a un quadro diverso, dipinto in modo abile e sapiente sempre dalla stessa mano.
Consapevoli di trovarci in un posto unico e speciale cerchiamo di accatastare quanto più possibile nei magazzini dell'anima, attraverso i canali sensoriali ed emotivi propri di ognuno.
Il tempo e lo spazio potrebbero anche annullarsi …... se non fosse per Ruggero, che ci richiama all'ordine..... di partenza!
Sistemati gli zaini ci avviamo verso il Passo di Antermoia, distratti da un gruppo di mufloni che solcano i pendii ghiaiosi delle montagne intorno a noi e che fuggono spaventati non appena si rendono conto della nostra presenza.
Arrivati a un bivio il nostro gruppo si divide: in otto saliremo il Catinaccio percorrendo la ferrata est e scendendo poi dalla ferrata ovest, mentre gli altri raggiungeranno il Passo per salire sulla cima di Lausa.
Ci ritrovremo tutti al Rifugio Passo Principe!
La ferrata è piacevole e divertente e ce la godiamo in perfetta solitudine, ma quando arriviamo nei pressi della croce un nutrito gruppo di persone salite dal versante opposto, affolla la cima, dalla quale ci dobbiamo subito allontanare per trovare un posto dove sederci.
Ci complimentiamo l'un l'altro e la soddisfazione traspare negli occhi di tutti, manifestandosi in alcuni casi con strani luccichii.....
Che fatica tenerla a freno! Vorrei saltare, ridere, abbracciare tutti..... ma riesco solo a starmene lì, immobile e silenziosa, a farmi avvolgere dall'abbraccio delle montagne, che mi circondano con la loro imponenza, in un luogo incantato ed incantevole.
E' una giornata splendida, non si poteva chiedere di più!
Ma il tempo stringe ed arriva il momento di scendere.....
Percorriamo l'aerea ed esile cresta che porta verso la ferrata ovest ed iniziamo la nostra discesa accompagnati dalle chiacchiere e dalle battute di un gruppo festante di Romagnoli che proprio non riescono a stare zitti, ma che rendono il nostro percorso più leggero e divertente.
Al Rifugio Passo Principe il gruppo si ritrova, come un puzzle che si ricompone....
Ognuno di noi porta in serbo, dentro di sé, un bagaglio nuovo e più pesante, ricco di emozioni, ricordi, scoperte, curiosità, incontri e quant'altro.......
Con me hanno camminato: Antonia, Ernestina, Esilde, Grazia, Giusi, Marika, Mario, Maurizio, Mauro, Michele, Moreno, Ruggero
Speriamo che Ruggero abbia ancora il coraggio di camminare con noi .....!!!!
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