Islanda: 20 giorni nella terra del ghiaccio e del fuoco.
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Siamo partiti per l'Islanda, io e Mauro, senza sapere esattamente che cosa ci aspettasse, ma mai mi sarei immaginata di trovare un paese dalla bellezza così potente e struggente, così selvaggia e, a volte, persino inquietante.....
In Islanda nulla è noioso e ripetitivo e gli ambienti variano in un susseguirsi di montagne, laghi, cascate, vulcani, lagune, ghiacciai, distese di lava ......
Non è facile raccontare l'Islanda, un posto dove le forze naturali si esprimono al massimo livello, dove acqua, aria, terra e fuoco convivono in un equilibrio precario, cercando continuamente di prendere il sopravvento l'uno sull'altro.
Descrivere l'Islanda significa parlare di ciò che la caratterizza.
Contrariamente a quanto pensavamo, le montagne sono dappertutto, montagne con un'orografia particolare, probabilmente dovuta alla scarsa erodibilità delle rocce, tutte di origine vulcanica, con enormi gradoni da cui precipitano cascate di ogni forma e dimensione, fino ad arrivare alla spettacolare cascata di Dettifoss, quella con la maggior portata d'acqua di tutta Europa.
Numerosissime sono le possibilità di effettuare traversate di più giorni ed escursioni in giornata.
Qualcosa abbiamo fatto anche noi, ma sempre con dislivelli modesti, poichè Mauro ha un ginocchio in convalescenza.
Abbiamo camminato sulle spettacolari scogliere di Latrabjarg, che in alcuni punti raggiungono altezze di centinaia di metri, un luogo dove nidificano e si riproducono incredibili quantità di uccelli marini, tra cui i pulcinella di mare, che si lasciano avvicinare a meno di un metro.
A piedi abbiamo raggiunto le caldere dell'Askja, dove il colore blu zaffiro del lago di Oskjuvatn si sovrappone all'azzurro lattiginoso e sulfureo del cratere di Viti.
Siamo saliti sul Vindbelgjarfjall, nei pressi del lago Myvatn, dalla cui sommità abbiamo potuto ammirare gli pseudocrateri e gli acquitrini ricchi di avifauna che attorniano il grande specchio d'acqua.
Abbiamo raggiunto la cima del Reynisfjall, dove abbiamo firmato il libro di vetta e goduto della vista dei faraglioni di Reynisdrangur che si innalzano dall'oceano nei pressi di una spiaggia di sabbia nera.
Nel Landmannalaugar, una zona ddi montagne multicolori, sorgenti calde, campi di lava e laghi azzurri e cristallini, abbiamo percorso il crinale che porta fino in vetta al Blahnukur, calpestando sabbia e cenere.
Da Hveragerdi, seguendo un percorso in salita di 3 km, abbiamo raggiunto l'imperdibile Reykjadalur, una valle geotermale, con un fiume caldo, nelle cui acque abbiamo fatto il bagno.
Nulla di particolarmente impegnativo ...... ma gratificante per gli occhi e per lo spirito.
L'Islanda è una terra di vulcani, che incombono qua e là, prepotenti e minacciosi, pronti a sconvolgere da un momento all'altro la vita delle persone.
E i filmati da noi visti, girati durante le eruzioni, testimoniano quanto devastanti possano essere le conseguenze del risveglio di un vulcano il cui calore scioglie irrimediabilmente il ghiaccio che lo ricopre provocando inondazioni impossibili da controllare.
Quando arriviamo in prossimità di vulcani attivi come l'Hekla, il Krafla o l'Eyafjalla, che qualche anno fa ha provocato il blocco del traffico aereo mondiale, non ci sentiamo del tutto tranquilli ......
Ci domandiamo come possano vivere e dormire sereni gli Islandesi su una terra che brontola e ribolle in continuazione!
I ghiacciai sono vastissimi ......
Il Vatnajokull è il ghiacciaio più grande d'Europa e allunga ovunque i suoi bianchi e gelidi tentacoli, che si frantumano poi in grossi iceberg fluttuanti, dentro gigantesche lagune a ridosso della battigia, trascinati alla fine dai brevi e impetuosi corsi d'acqua fino al mare, dove si spiaggiano sulla rena nera, simili a sculture di ghiaccio che si stagliano all'orizzonte.
La principale strada islandese, che percorre il periplo dell'isola, non ha la minima idea di che cosa sia il traffico e in alcuni punti non è neppure asfaltata: si possono percorrere km e km di strada senza incrociare anima viva, per non parlare poi di centri abitati o distributori di benzina.
All'interno del paese solo quasi piste dissestate, che si insinuano tra intricate distese di lava e deserti sabbiosi, in un alternarsi di sobbalzi e scossoni, valicando montagne e attraversando valli percorse da fiumi, ovviamente da guadare.
E lì ti fermi ...... valutando la profondita e la portata dell'acqua, aspettando magari che arrivi qualcuno ......che non sempre arriva ...... che passi prima di te o che possa soccorrerti in caso di necessità.
E a questo punto .... o rischi .... o torni indietro!
L'acqua è dappertutto, sotto forma di laghi, fiumi, cascate, stagni........ che costituiscono l'habitat ideale per un sacco di palmipedi e trampolieri, come mai mi è capitato di vederne in tutta la mia vita!
E quando ci si muove in prossimità dell'acqua stormi di oche e anatre starnazzanti prendono il volo impaurite e sterne artiche e gabbiani ci attaccano dall'alto per difendere i loro nidi.
Qui il mare è veramente mare, quasi sempre agitato e burrascoso.
Durante la traversata di un fiordo con il traghetto, abbiamo il privilegio di avvistare alcune orche che, ce ne accorgiamo riguardando le foto, sembrano alle prese con la cattura di una foca.
Che altro dire ... ??
Abbiamo provato stupore e meraviglia di fronte a paesaggi così inusuali da sembrare irreali.
Abbiamo sentito il sibilo del vento e lo stridio degli uccelli, il rumore del frangersi delle onde sugli scogli, il brontolio della terra sotto i nostri piedi, il respiro e il boato del ghiacciaio....
Abbiamo apprezzato la magia del silenzio.
Abbiamo respirato e annusato l'aria satura di salsedine e di zolfo.
Abbiamo camminato sulla lava e sulla cenere ...... ma non abbiamo mangiato lo squalo putrefatto e i pulcinella di mare cotti sulla piastra
Non ce l'abbiamo fatta ......
E per chi volesse saperne di più: http://patriziainfuga.blogspot.it/
In Islanda nulla è noioso e ripetitivo e gli ambienti variano in un susseguirsi di montagne, laghi, cascate, vulcani, lagune, ghiacciai, distese di lava ......
Non è facile raccontare l'Islanda, un posto dove le forze naturali si esprimono al massimo livello, dove acqua, aria, terra e fuoco convivono in un equilibrio precario, cercando continuamente di prendere il sopravvento l'uno sull'altro.
Descrivere l'Islanda significa parlare di ciò che la caratterizza.
Contrariamente a quanto pensavamo, le montagne sono dappertutto, montagne con un'orografia particolare, probabilmente dovuta alla scarsa erodibilità delle rocce, tutte di origine vulcanica, con enormi gradoni da cui precipitano cascate di ogni forma e dimensione, fino ad arrivare alla spettacolare cascata di Dettifoss, quella con la maggior portata d'acqua di tutta Europa.
Numerosissime sono le possibilità di effettuare traversate di più giorni ed escursioni in giornata.
Qualcosa abbiamo fatto anche noi, ma sempre con dislivelli modesti, poichè Mauro ha un ginocchio in convalescenza.
Abbiamo camminato sulle spettacolari scogliere di Latrabjarg, che in alcuni punti raggiungono altezze di centinaia di metri, un luogo dove nidificano e si riproducono incredibili quantità di uccelli marini, tra cui i pulcinella di mare, che si lasciano avvicinare a meno di un metro.
A piedi abbiamo raggiunto le caldere dell'Askja, dove il colore blu zaffiro del lago di Oskjuvatn si sovrappone all'azzurro lattiginoso e sulfureo del cratere di Viti.
Siamo saliti sul Vindbelgjarfjall, nei pressi del lago Myvatn, dalla cui sommità abbiamo potuto ammirare gli pseudocrateri e gli acquitrini ricchi di avifauna che attorniano il grande specchio d'acqua.
Abbiamo raggiunto la cima del Reynisfjall, dove abbiamo firmato il libro di vetta e goduto della vista dei faraglioni di Reynisdrangur che si innalzano dall'oceano nei pressi di una spiaggia di sabbia nera.
Nel Landmannalaugar, una zona ddi montagne multicolori, sorgenti calde, campi di lava e laghi azzurri e cristallini, abbiamo percorso il crinale che porta fino in vetta al Blahnukur, calpestando sabbia e cenere.
Da Hveragerdi, seguendo un percorso in salita di 3 km, abbiamo raggiunto l'imperdibile Reykjadalur, una valle geotermale, con un fiume caldo, nelle cui acque abbiamo fatto il bagno.
Nulla di particolarmente impegnativo ...... ma gratificante per gli occhi e per lo spirito.
L'Islanda è una terra di vulcani, che incombono qua e là, prepotenti e minacciosi, pronti a sconvolgere da un momento all'altro la vita delle persone.
E i filmati da noi visti, girati durante le eruzioni, testimoniano quanto devastanti possano essere le conseguenze del risveglio di un vulcano il cui calore scioglie irrimediabilmente il ghiaccio che lo ricopre provocando inondazioni impossibili da controllare.
Quando arriviamo in prossimità di vulcani attivi come l'Hekla, il Krafla o l'Eyafjalla, che qualche anno fa ha provocato il blocco del traffico aereo mondiale, non ci sentiamo del tutto tranquilli ......
Ci domandiamo come possano vivere e dormire sereni gli Islandesi su una terra che brontola e ribolle in continuazione!
I ghiacciai sono vastissimi ......
Il Vatnajokull è il ghiacciaio più grande d'Europa e allunga ovunque i suoi bianchi e gelidi tentacoli, che si frantumano poi in grossi iceberg fluttuanti, dentro gigantesche lagune a ridosso della battigia, trascinati alla fine dai brevi e impetuosi corsi d'acqua fino al mare, dove si spiaggiano sulla rena nera, simili a sculture di ghiaccio che si stagliano all'orizzonte.
La principale strada islandese, che percorre il periplo dell'isola, non ha la minima idea di che cosa sia il traffico e in alcuni punti non è neppure asfaltata: si possono percorrere km e km di strada senza incrociare anima viva, per non parlare poi di centri abitati o distributori di benzina.
All'interno del paese solo quasi piste dissestate, che si insinuano tra intricate distese di lava e deserti sabbiosi, in un alternarsi di sobbalzi e scossoni, valicando montagne e attraversando valli percorse da fiumi, ovviamente da guadare.
E lì ti fermi ...... valutando la profondita e la portata dell'acqua, aspettando magari che arrivi qualcuno ......che non sempre arriva ...... che passi prima di te o che possa soccorrerti in caso di necessità.
E a questo punto .... o rischi .... o torni indietro!
L'acqua è dappertutto, sotto forma di laghi, fiumi, cascate, stagni........ che costituiscono l'habitat ideale per un sacco di palmipedi e trampolieri, come mai mi è capitato di vederne in tutta la mia vita!
E quando ci si muove in prossimità dell'acqua stormi di oche e anatre starnazzanti prendono il volo impaurite e sterne artiche e gabbiani ci attaccano dall'alto per difendere i loro nidi.
Qui il mare è veramente mare, quasi sempre agitato e burrascoso.
Durante la traversata di un fiordo con il traghetto, abbiamo il privilegio di avvistare alcune orche che, ce ne accorgiamo riguardando le foto, sembrano alle prese con la cattura di una foca.
Che altro dire ... ??
Abbiamo provato stupore e meraviglia di fronte a paesaggi così inusuali da sembrare irreali.
Abbiamo sentito il sibilo del vento e lo stridio degli uccelli, il rumore del frangersi delle onde sugli scogli, il brontolio della terra sotto i nostri piedi, il respiro e il boato del ghiacciaio....
Abbiamo apprezzato la magia del silenzio.
Abbiamo respirato e annusato l'aria satura di salsedine e di zolfo.
Abbiamo camminato sulla lava e sulla cenere ...... ma non abbiamo mangiato lo squalo putrefatto e i pulcinella di mare cotti sulla piastra
Non ce l'abbiamo fatta ......
E per chi volesse saperne di più: http://patriziainfuga.blogspot.it/
Tourengänger:
patripoli

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