Anello Monte dei Pizzoni, Monte Bronzone, Sasso di Mont- Valsolda
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Impegnativa escursione tra tre panoramiche cime calcaree nella selvaggia Valsolda. La Valsolda offre ai suoi visitatori diversi aspetti suggestivi. L'aspetto storico-culturale si può apprezzare con una passeggiata sulle antiche mulattiere che collegano le varie frazioni con le belle chiese. L'aspetto naturalistico è offerto dalla Riserva Naturale della Valsolda con i comodi percorsi didattici del "Sentiero Faunistico" e della "Via dei Canti". Gli amanti dell'avventura e degli ambienti selvaggi si affidano alla rete di sentieri tra le guglie i torrioni calcarei. Questa primavera, dopo aver conosciuto i primi due aspetti, vado alla ricerca dell'avventura con un'escursione ad anello fra le tre cime più affacciate alla valle.
Lascio l'auto a Drano (473) e, prima di iniziare la salita, scatto una foto al panello con la mappa dei sentieri della Pro Loco Valsolda.
Questa foto mi sarà utile durante l'escursione per individuare il percorso. Non avevo trovato nessuna cartina con questi sentieri e relativa numerazione, né sulla Kompass, né sulla Ingenia, né sulla carta svizzera.
Prendo la mulattiera verso Ranco (sentiero 2) e, dopo un ripido tratto, la abbandono svoltando a sinistra in direzione di Cima (sentiero 31). Raggiunta la costa ovest, prendo a salire su un sentiero segnato che procede in cresta e, con qualche variante e cambio di pendenza mi porta alla cima del Monte dei Pizzoni (1303). Scendo sulla stessa via e, dopo pochi minuti, superato un salto di roccia di 2 metri devio verso nord (vecchi segni in vernice). Provo questa via che scende un ripido canalino franoso e porta al sentiero che aggira le pareti sul versante nord. Questo tratto è pericoloso, sarebbe stata utile una corda o tornare al bivio precedente (come ho fatto nella precedente salita). Ritrovato il sentiero arrivo ad una sella e proseguo sulla cresta che porta al Monte dei Pizzoni Orientale (1289). Proseguo scendendo in cresta, poi la abbandono per un sentiero che scende verso nord al passo della Forcola (1195). Trovo dei segni sulle piante che sembrano indicare il Monte Bronzone. Seguo dei segni che indicano una via sul pendio erboso. Perdo i segnali e proseguo in direzione della cima. Ritrovo un sentiero che taglia verso est e, raggiunto un tratto boschivo inverte la direzione arrivando all'anticima del Bronzone. Proseguo verso nord scendendo ad una sella da cui si risale alla vera cima del Monte Bronzone (1434) segnalato da una piccola e malandata croce di legno. La vista è eccezionale e mi sposto sulla cresta alla ricerca di altre prospettive. Tornato all'anticima, scendo verso il costone ovest, quindi taglio decisamente verso nord-est in direzione dell'Alpe Pessina. In questo tratto non ci sono sentieri ma il pendio è regolare e facilmente percorribile. Arrivo al sorbo montano, grande albero monumentale segnato con una targa, che mi conforta della giusta direzione presa. Da lì un sentiero scende all'Alpe Pessina (1229). Proseguo sul "sentiero faunistico" che passa dalla "tana del lupo", faccio una breve deviazione sulle passerelle e le scalinate di legno che portano alla terrazza panoramica, quindi scendo al Passo Stretto (1102), dove mi fermo per uno spuntino. Riprendo il cammino sul sentiero che scende nella valle e che coincide con il confine della riserva integrale, dove è vietato l'ingresso. Ad un bivio si dividono i sentieri tematici sino a qui coincidenti, per cui lascio la "Via dei Canti" (bolli blu) che segue la valle, per proseguire sul "Sentiero Faunistico" (bolli rossi) che risale a destra. Dopo vari saliscendi arrivo ad un altro bivio dove abbandono il sentiero faunistico per proseguire a destra verso l'Alpe Mapel (sentiero 25). Arrivo all'Alpe Mapel (1145) e proseguo in salita (sentiero 5). Giunto al Bus de la Noga (1258), chiamato anche "Grotta dell'Orso", mi rendo conto di aver sbagliato sentiero, per cui torno indietro fino all'Alpe Mapel. Cercavo una deviazione a destra ma questa partiva direttamente dall'Alpe Mapel, inizio sentiero poco evidente anche se ben segnato col N° 36. Il sentiero taglia la costa con vari saliscendi e arriva a confluire nel sentiero 34 che scende lungo il costone. Raggiungo una sella dove trovo l'indicazione per la vetta e la seguo. Il sentiero, ora in campo aperto si porta sul versante sud da dove si risale facilmente alla croce di vetta del Sasso di Mont (1262). Dopo qualche foto riprendo la via tornando alla sella da dove parte il sentiero 35 che scende decisamente fino a confluire nel sentiero 5, proveniente dall'Alpe Mapel. Seguo il sentiero 5 che mi porta al paese di Dasio (624) dove trovo una mulattiera che mi conduce a Puria (505). Proseguo sulla strada asfaltata e, dopo una scorciatoia arrivo al posteggio di Drano, chiudendo così l'anello.
Partecipanti; Dario.
Tempi di percorrenza: 1h35' al Monte dei Pizzoni, 3h13' al Bronzone, 6h42' al Sasso di Mont, 8h25' tutto il giro (di cui 15' di sosta al Passo Stretto e 37' la deviazione della Grotta del'Orso).
Lunghezza del percorso: 18,6km
Dislivello: 1860m complessivi comprese le varie risalite.
Meteo: bello, fresco al mattino (12°C alla partenza), passaggi nuvolosi nel pomeriggio
Lascio l'auto a Drano (473) e, prima di iniziare la salita, scatto una foto al panello con la mappa dei sentieri della Pro Loco Valsolda.
Questa foto mi sarà utile durante l'escursione per individuare il percorso. Non avevo trovato nessuna cartina con questi sentieri e relativa numerazione, né sulla Kompass, né sulla Ingenia, né sulla carta svizzera.
Prendo la mulattiera verso Ranco (sentiero 2) e, dopo un ripido tratto, la abbandono svoltando a sinistra in direzione di Cima (sentiero 31). Raggiunta la costa ovest, prendo a salire su un sentiero segnato che procede in cresta e, con qualche variante e cambio di pendenza mi porta alla cima del Monte dei Pizzoni (1303). Scendo sulla stessa via e, dopo pochi minuti, superato un salto di roccia di 2 metri devio verso nord (vecchi segni in vernice). Provo questa via che scende un ripido canalino franoso e porta al sentiero che aggira le pareti sul versante nord. Questo tratto è pericoloso, sarebbe stata utile una corda o tornare al bivio precedente (come ho fatto nella precedente salita). Ritrovato il sentiero arrivo ad una sella e proseguo sulla cresta che porta al Monte dei Pizzoni Orientale (1289). Proseguo scendendo in cresta, poi la abbandono per un sentiero che scende verso nord al passo della Forcola (1195). Trovo dei segni sulle piante che sembrano indicare il Monte Bronzone. Seguo dei segni che indicano una via sul pendio erboso. Perdo i segnali e proseguo in direzione della cima. Ritrovo un sentiero che taglia verso est e, raggiunto un tratto boschivo inverte la direzione arrivando all'anticima del Bronzone. Proseguo verso nord scendendo ad una sella da cui si risale alla vera cima del Monte Bronzone (1434) segnalato da una piccola e malandata croce di legno. La vista è eccezionale e mi sposto sulla cresta alla ricerca di altre prospettive. Tornato all'anticima, scendo verso il costone ovest, quindi taglio decisamente verso nord-est in direzione dell'Alpe Pessina. In questo tratto non ci sono sentieri ma il pendio è regolare e facilmente percorribile. Arrivo al sorbo montano, grande albero monumentale segnato con una targa, che mi conforta della giusta direzione presa. Da lì un sentiero scende all'Alpe Pessina (1229). Proseguo sul "sentiero faunistico" che passa dalla "tana del lupo", faccio una breve deviazione sulle passerelle e le scalinate di legno che portano alla terrazza panoramica, quindi scendo al Passo Stretto (1102), dove mi fermo per uno spuntino. Riprendo il cammino sul sentiero che scende nella valle e che coincide con il confine della riserva integrale, dove è vietato l'ingresso. Ad un bivio si dividono i sentieri tematici sino a qui coincidenti, per cui lascio la "Via dei Canti" (bolli blu) che segue la valle, per proseguire sul "Sentiero Faunistico" (bolli rossi) che risale a destra. Dopo vari saliscendi arrivo ad un altro bivio dove abbandono il sentiero faunistico per proseguire a destra verso l'Alpe Mapel (sentiero 25). Arrivo all'Alpe Mapel (1145) e proseguo in salita (sentiero 5). Giunto al Bus de la Noga (1258), chiamato anche "Grotta dell'Orso", mi rendo conto di aver sbagliato sentiero, per cui torno indietro fino all'Alpe Mapel. Cercavo una deviazione a destra ma questa partiva direttamente dall'Alpe Mapel, inizio sentiero poco evidente anche se ben segnato col N° 36. Il sentiero taglia la costa con vari saliscendi e arriva a confluire nel sentiero 34 che scende lungo il costone. Raggiungo una sella dove trovo l'indicazione per la vetta e la seguo. Il sentiero, ora in campo aperto si porta sul versante sud da dove si risale facilmente alla croce di vetta del Sasso di Mont (1262). Dopo qualche foto riprendo la via tornando alla sella da dove parte il sentiero 35 che scende decisamente fino a confluire nel sentiero 5, proveniente dall'Alpe Mapel. Seguo il sentiero 5 che mi porta al paese di Dasio (624) dove trovo una mulattiera che mi conduce a Puria (505). Proseguo sulla strada asfaltata e, dopo una scorciatoia arrivo al posteggio di Drano, chiudendo così l'anello.
Partecipanti; Dario.
Tempi di percorrenza: 1h35' al Monte dei Pizzoni, 3h13' al Bronzone, 6h42' al Sasso di Mont, 8h25' tutto il giro (di cui 15' di sosta al Passo Stretto e 37' la deviazione della Grotta del'Orso).
Lunghezza del percorso: 18,6km
Dislivello: 1860m complessivi comprese le varie risalite.
Meteo: bello, fresco al mattino (12°C alla partenza), passaggi nuvolosi nel pomeriggio
Tourengänger:
morgan

Communities: Hikr in italiano
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