Tour nel regno del Taleggio: Valsassina-Valtaleggio
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Giornata interamente dedicata alle due ruote, dapprima direttamente sul campo e per finire in poltrona a seguire le fasi finali del tappone alpino del giro d’Italia con arrivo al Passo dello Stelvio.
Oggi sono solo visti le due buche dell’ultimo momento; decido comunque di mettere in atto il giro studiato a tavolino, alle 7.00 puntualissimo sono in sella alla mia MTB e parto dal parcheggio di Ballabio direzione Colle del Balisio dove svolto a dx e risalgo fino al Culmine di San Pietro, sul percorso è ancora evidente il passaggio della corsa rosa nella tappa dei Resinelli svoltasi domenica scorsa infatti l’asfalto è in ottime condizioni e pieno di scritte inneggianti i diversi atleti del giro.
Al Culmine metto la mantella visto la temperatura frizzante e affronto la discesa con un certo timore causa la sua pericolosità e la sostituzione dei freni del mezzo avvenuta la sera precedente alle 11.00 quando la lucidità è andata a farsi benedire dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro.
Passata indenne il primo tratto di discesa che è anche quello pericoloso mi gusto i paesaggi ancora integri dell’alta Val Taleggio dove “l’omo rembambus”, specie umana del terzo millennio non ha ancora devastato questa meravigliosa vallata, intrigante il passaggio per i paesini di Avolasio e Vedeseta ancora vestiti a festa per il passaggio del giro di domenica scorsa.
Lo strappo che sale a Olda mi ricorda che la pacchia sta per finire, fra poco inizierà l’interminabile e dura salita che mi porterà ad Artavaggio, a Sottochiesa svolta a sx e si sale verso Pizzino, superato il paesino denominato “ il presepe della Val Taleggio” la strada si impenna con pendenze attorno al 15% e non molla fino dove sulla sx si prende la sterrata che sale ad Artavaggio ( presente segnalazione ). La sterrata sale regolare con alcuni brevi tratti che lasciano respirare, giunti alla frazione di Bonello m.1126 due strappi con pendenze notevoli mi costringono a mettere piede a terra e spingere la bike per un centinaio di metri, oltre la strada ricomincia a salire regolare ma il fondo ghiaioso richiede un notevole dispendio di energie e il poco allenamento rendono gli ultimi 3-4 Km di salita un calvario, finalmente poco oltre mezzogiorno raggiungo l’ex albergo sciatori e il cielo plumbeo mi preoccupa; non vorrei affrontare la discesa sterrata sul bagnato. Fortunatamente il tempo regge e la discesa che in alcuni punti presenta un fondo abbastanza sconnesso viene affrontata in tutta sicurezza, giunto al parcheggio a quota 1120m. riprendo la via del Culmine San Pietro che raggiungo dopo un Km e mezzo di salita, in vetta svolta a dx e imbocco la sterrata che compirà il traverso fino alla Forcella di Olino appena sopra a Morterone. In questo tratto con fondo abbastanza buono ci sono ancora diversi tronconi di salita che mi tolgono le residue energie rimastami, Sbucato sulla provinciale per Morterone ultimi 300m. di salita e sono alla Forcella di Olino, ora non mi resta altro che gustarmi la lunghissima ed affascinante discesa che mi riporterà a Ballabio, 2 brevi risalite non mi creano eccessivi problemi e in un men che non si dica giungo a Ballabio dove metto la bici in macchina, mi cambio e mi dirigo verso casa per gustarmi la tappa, sono quasi le 14.30, accidenti mi sa che mi perderò la salita del Mortirolo.
Giro senza eccesive difficoltà tecniche, ma la lunghezza e il notevole dislivello rendono l’uscita molto impegnativa.
RIEPILOGO:
SVILUPPO PERCORSO: 66 Km
FONDO STRADALE: 75% asfalto / 25% sterrato /
TEMPO EFFETTIVO: 7h
DISLIVELLO: Attorno ai 1900m compresi le diverse risalite incontrate sulle discese del percorso
Oggi sono solo visti le due buche dell’ultimo momento; decido comunque di mettere in atto il giro studiato a tavolino, alle 7.00 puntualissimo sono in sella alla mia MTB e parto dal parcheggio di Ballabio direzione Colle del Balisio dove svolto a dx e risalgo fino al Culmine di San Pietro, sul percorso è ancora evidente il passaggio della corsa rosa nella tappa dei Resinelli svoltasi domenica scorsa infatti l’asfalto è in ottime condizioni e pieno di scritte inneggianti i diversi atleti del giro.
Al Culmine metto la mantella visto la temperatura frizzante e affronto la discesa con un certo timore causa la sua pericolosità e la sostituzione dei freni del mezzo avvenuta la sera precedente alle 11.00 quando la lucidità è andata a farsi benedire dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro.
Passata indenne il primo tratto di discesa che è anche quello pericoloso mi gusto i paesaggi ancora integri dell’alta Val Taleggio dove “l’omo rembambus”, specie umana del terzo millennio non ha ancora devastato questa meravigliosa vallata, intrigante il passaggio per i paesini di Avolasio e Vedeseta ancora vestiti a festa per il passaggio del giro di domenica scorsa.
Lo strappo che sale a Olda mi ricorda che la pacchia sta per finire, fra poco inizierà l’interminabile e dura salita che mi porterà ad Artavaggio, a Sottochiesa svolta a sx e si sale verso Pizzino, superato il paesino denominato “ il presepe della Val Taleggio” la strada si impenna con pendenze attorno al 15% e non molla fino dove sulla sx si prende la sterrata che sale ad Artavaggio ( presente segnalazione ). La sterrata sale regolare con alcuni brevi tratti che lasciano respirare, giunti alla frazione di Bonello m.1126 due strappi con pendenze notevoli mi costringono a mettere piede a terra e spingere la bike per un centinaio di metri, oltre la strada ricomincia a salire regolare ma il fondo ghiaioso richiede un notevole dispendio di energie e il poco allenamento rendono gli ultimi 3-4 Km di salita un calvario, finalmente poco oltre mezzogiorno raggiungo l’ex albergo sciatori e il cielo plumbeo mi preoccupa; non vorrei affrontare la discesa sterrata sul bagnato. Fortunatamente il tempo regge e la discesa che in alcuni punti presenta un fondo abbastanza sconnesso viene affrontata in tutta sicurezza, giunto al parcheggio a quota 1120m. riprendo la via del Culmine San Pietro che raggiungo dopo un Km e mezzo di salita, in vetta svolta a dx e imbocco la sterrata che compirà il traverso fino alla Forcella di Olino appena sopra a Morterone. In questo tratto con fondo abbastanza buono ci sono ancora diversi tronconi di salita che mi tolgono le residue energie rimastami, Sbucato sulla provinciale per Morterone ultimi 300m. di salita e sono alla Forcella di Olino, ora non mi resta altro che gustarmi la lunghissima ed affascinante discesa che mi riporterà a Ballabio, 2 brevi risalite non mi creano eccessivi problemi e in un men che non si dica giungo a Ballabio dove metto la bici in macchina, mi cambio e mi dirigo verso casa per gustarmi la tappa, sono quasi le 14.30, accidenti mi sa che mi perderò la salita del Mortirolo.
Giro senza eccesive difficoltà tecniche, ma la lunghezza e il notevole dislivello rendono l’uscita molto impegnativa.
RIEPILOGO:
SVILUPPO PERCORSO: 66 Km
FONDO STRADALE: 75% asfalto / 25% sterrato /
TEMPO EFFETTIVO: 7h
DISLIVELLO: Attorno ai 1900m compresi le diverse risalite incontrate sulle discese del percorso
Tourengänger:
Massimo

Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (12)