Tentativo al Gran Paradiso : Q3730
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Vista da Sky
Lüzzi organizza il Gran Paradiso in racchette : come non parteciparci ? Sarebbe il mio primo 4000 e curiosamente, dopo tante cime in territorio elvetico, il mio battesimo del 4000 sarebbe invece in territorio italiano ! Non sono un cultore della “quota”, e il Gran Paradiso è una cima molto inflazionata, ma il farlo in un modo meno “comune” è un buon motivo per andarci !
Con me, il mio socio lupo7.. questa volta non se lo può perdere ! E poi Vinz, Rick e un po’ di altri volti noti..
C’è adrenalina.. le previsioni, inizialmente brutte, sembrano prevedere una finestra di bello proprio per domenica. Wow !
Raggiungiamo tranquillamente Pont con tre macchine e di lì ci incamminiamo in 12 alla volta del Rifugio Vittorio Emanuele II, strapieno di gente. Nel pomeriggio Lüzzi con alcuni di noi, tra cui ovviamente il sottoscritto, va a fare un sopralluogo per vedere il percorso dell’indomani. Arriviamo a quota 3040, ma, riguardando ora la cartina, ci siamo spinti molto più a N rispetto alla via di salita normale che il giorno dopo avremmo seguito.. Incomincia a far brutto e nevischiare.. è ora di tornare.
In rifugio facciamo amicizia con due ragazzi e due ragazze genovesi-torinesi.. Sono lì a sonnecchiare, ma le nostre chiacchiere li coinvolgono !
Cena, qualche considerazione sulla quota, un breve ripasso di nodi (per chi è alle prime armi), la formazione delle cordate e si prova a dormire. Di notte si sentono scrosci di neve e venti tempestosi.. noi che siamo sotto il tetto li sentiamo più da vicino.. più tardi il silenzio.
Sveglia alle 4.15, alle 5 siamo tra i primi a partire. Ovviamente, neanche a dirlo, siamo gli unici con le racchette su tutto il rifugio ! Il cielo è stellato, a vai ! Controllo BarryVox e si parte, moolto tranquilli.. Dopo poco spegniamo le frontali, per goderci i primi chiarori dell’alba.
Un gruppo numerosissimo di scialpinisti italiani, partiti mezz’ora dopo di noi, ci raggiunge e ci “asfalta”. Ma oggi il ritmo che decidiamo di tenere è molto blando.. Nel frattempo il tempo peggiora, ma soprattutto si alza un vento sempre più tempestoso. Scambiamo due parole con degli scialpinisti che stanno scendendo e che ci dicono che non hanno raggiunto la vetta, ma si sono dovuti fermare al bivacco della gara del Tour du Grand Paradis. Lüzzi mi dice di rallentare e cercare di farmi raggiungere dagli ultimi due, che però non mi raggiungeranno mai perché si sono fermati.. Zigzago per un po’ sopra quota 3600, poi raggiungo gli altri che si sono fermati proprio a questo bivacco. Non resta che stringerci la mano e scendere : le condizioni del vento sono assolutamente proibitive e non permettono a nessuno di proseguire. Oggi il Gran Paradiso rimarrà inviolato.
Scendiamo, a tratti godendo della neve che non è poi così male.. Ogni tanto sentiamo passare qualche concorrente della gara..
Ci fermiamo un po’ al Vittorio Emanuele.. un piatto di pasta quasi per tutti e poi si scende..
Nella discesa in una neve primaverile, ma mai scivolosa, ci divertiamo ovviamente a “tagliare” ! Nell’ultimo tratto, però, cediamo al sentiero, che percorriamo con le racchette sulle spalle. E siamo alla macchina.
Il dispiacere di non aver potuto raggiungere la vetta c’è, ancor più perché non è una cosa da tutti i giorni. Però indubbiamente oggi non c’erano le condizioni per farlo. Sarà per un’altra volta ! Nonostante tutto, comunque, la giornata, soprattutto quella di domenica, è stata bella e mi ha permesso di ammirare un panorama, a me nuovo, veramente spettacolare. Pur non essendo stata per me una “prova di quota” (sono rimasto sotto il mio massimo, e non abbiamo superato i 4000..) ho constatato che a queste altezze vado su bene !
Grazie a Lüzzi che, pur sapendo benissimo dalle previsioni che non avremmo potuto fare la vetta, non ha rinunciato a partire e ci ha portato a spingerci fino al limite, senza demoralizzarci.. per poi fermarci quando a tutti era chiaro che la meta era impossibile da raggiungere.
Vista da lupo7
Come al solito scrivere dopo Sky risulta difficile in quanto le sue relazione sono sempre molto precise e dettagliate. E quindi, come al solito, mi limiterò a fare qualche considerazione. Dopo il mio battesimo sul Resegone, questa era la mia terza volta in territorio Italiano. Avevevo sognato questo momento da tantissimi giorni. Salire in vetta ad un 4000 con le racchette. In oltre quest'inverno non avevo fatto molte uscite e quindi, visto che siamo quasi a maggio sapevo che questa sarebbe stata probabilmente la mia ultima uscita "invernale" della stagione. Ero super motivato, credevo che non mi avrebbe fermato niente e nessuno... ed invece così non è stato. Così è la montagna: non ci sono mai certezze. Peccato ... tutto stava procedendo per il verso giusto. Stavo bene fisicamente. Avevo indovinato l'abbigliamento giusto. Il gruppo era perfetto, e poi eravamo così vicini. Era lì sopra di noi. Purtoppo, è arrivata la decisione del capo gita. Non la critico, e non mi permetterei mai di farlo, visto la disumana differenza di esperienza che c'è. Nessuno che si trovava lì in quei momenti è arrivato più in in alto di noi. Più passava il tempo e più affiorava la delusione, anche perchè mi rendo conto che non ho tutte le settimane occasioni del genere. Comunque credo che ogni delusione possa essere superata con un altro obbiettivo e con un altro sogno. E così sarà...
In ogni caso ho passato un bellissimo fine settimana, in alta montagna, con un'ottima compagnia, in un ambiente stupendo.
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