Monte Bisbino (1325 m)
|
||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Ciaspolata nel Mendrisiotto in una giornata con temperature gelide. Dopo due anni d’attesa posso ritornare con le racchette da neve sul Monte Bisbino, lungo un itinerario che non avevo ancora percorso.
Inizio dell’escursione: ore 8:10
Fine dell’escursione: ore 12:20
Temperatura alla partenza: -8°C
Temperatura al rientro: -3,5°C
La vigilia dell’escursione è caratterizzata da ben tre o quattro cambiamenti d’itinerario. La prima idea era quella di un’uscita con le pelli di foca nel luganese: troppo scarso il manto nevoso. Ripiego su un itinerario in Mesolcina o in Val Bedretto: il pericolo marcato di valanghe mi fa abbandonare anche questa possibilità. Ecco allora maturare la scelta del Monte Bisbino, sempre piacevole, soprattutto se si inventa un percorso alternativo.
Arrivo a Sagno, sulla sponda sinistra della Valle di Muggio, poco prima delle otto. Sagno, comune autonomo fino al 2007, fa ora parte del comune “Breggia”.
Raggiunta la chiesa del paese, proseguo lungo una stradina orizzontale in direzione NE fino alla quota di circa 735 m, dove uno slargo mi permette di lasciare l’auto. Il sentiero inizia circa 15 m dopo il piccolo parcheggio (segnavia giallo).
La temperatura alla partenza non è consueta per il Mendrisiotto: -8°C!
Non c’è in giro anima viva, nemmeno il solito cinofilo che accompagna il proprio pastore maremmano.
Calzo le ghette e parto con le ciaspole sullo zaino, lungo il sentiero no. 3, fino a raggiungere la località “I Crusett”, presso il cippo di confine di stato 55 A.
Tre croci di legno testimoniano pellegrinaggi parrocchiali verso il santuario del Monte Bisbino, nonché gli episodi tragici passati alla storia come “i fatti del Bisbino”.
La località “I Crusett” è posta proprio sulla panoramicissima e frequentatissima dorsale che conduce dapprima a Sella Cavazza e poi al Monte Bisbino: è la “via normale”.
Decido di seguire un percorso alternativo, scegliendo il sentiero sul versante occidentale della Valle Greggio, a ridosso dei resti della rete di confine. Una delle tre carte geografiche che oggi ho portato nello zaino la chiama Val Cosera.
A quota 980 m, passo davanti agli splendidi muri a secco dell’agglomerato “Bedòla”. Raggiunto il casolare abbandonato a quota 1085 m, decido di montare le ciaspole. Percorro ancora 165 m in territorio elvetico, poi supero la frontiera: alcuni residui brandelli di ramina indicano il confine di stato.
Da questo punto la pendenza aumenta considerevolmente; la neve, anche se rigelata in superficie, è soffice. Proseguo a naso, nella faggeta, in direzione del ripetitore nei pressi dell’Alpe Böcc. Intanto, dal versante svizzero della valle, che costituisce la “via normale” per il Monte Bisbino, giungono distintamente le voci dei ciaspolatori che affrontano la salita lungo la via panoramica: oggi sembra “un’autostrada”.
Un barlume di sole mi consente di scattare qualche foto interessante. Raggiunto l’Alpe Böcc (1150 m) decido di affrontare la direttissima del versante Est. Si tratta di un ripidissimo pascolo, circa 500 m di sviluppo con un dislivello di 175 m, ricoperto di neve alta. È la prima volta che risalgo questa prateria ben visibile da buona parte del Mendrisiotto.
Alle 10:35 arrivo solo soletto sulla vetta del Monte Bisbino (1325 m): geschafft!
Il “Ristoro Vetta Bisbino” è chiuso. Bevo un sorso di tè caldo e, visto che la temperatura è ampiamente al di sotto degli 0°C, decido di affrontare quasi subito la discesa, lungo il crinale panoramico dell’Alpe Cavazza.

Paesaggio incantevole all’Alpe Cavazza
Numerosi gruppetti di ciaspolatori stanno ora affrontando la comoda salita, che da questo lato sembra un’autostrada. È il posto ideale per l’iniziazione a questa disciplina: né troppo banale, né troppo impegnativa. È su questa montagna che porterei dei giovani per l’alfabetizzazione delle racchette da neve. L’unico lato negativo è costituito dal fatto che il rifugio non sempre è aperto (problemi legati all’accesso stradale e all’approvvigionamento idrico in inverno).
Dopo quattro ore e dieci minuti di cammino raggiungo Sagno, dove si conclude la sempre piacevole ciaspolata al Monte Bisbino.
Tempo di salita: 2 h 25 min
Tempo totale: 4 h 10 min
Tempi parziali
Posteggio sopra Sagno (735 m) – Bedòla (980 m): 55 min
Bedòla (980 m) – Alpe Böcc (1150 m): 1:05 h
Alpe Böcc (1150 m) – Monte Bisbino (1325 m): 25 min
Dislivello teorico: 590 m
Sviluppo complessivo: 8,9 km
Difficoltà: T1/WT2
SLF: 2 (moderato)
Copertura della rete cellulare: buona
Kommentare (3)