Arolla giorno 1: Da Arolla alla Cabane des Dix per il Pas des Chevres
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Capita raramente che le festività si armonizzino con le domeniche in modo da poter fare dei magnifici ponti, ma quest'anno ci va alla grande: il 25 aprile è in martedì, le previsioni sono buone, la neve è ancora abbondante...si va!
Destinazione quattro giorni in Vallese, nella zona di Arolla. Il 25 aprile è una festa italiana per cui, pur essendo in sei, troviamo posto senza problemi sia alla Cabane des Dix che alla Vignettes.
Partiamo il sabato mattina con due auto, arriviamo ad Arolla, parcheggiamo fra decine di altre auto, mangiamo qualcosa, ci carichiamo i nostri pesanti zaini e prendiamo lo skilift che ci porta a circa 2470 metri, la giornata è splendida.
Skilift ed "ancore" per me sono una vera tortura: avendo messo gli sci solo a quarant'anni ho ben poca confidenza con queste cose, comunque in una decina di minuti di tensione la mia sofferenza ha termine ed arriviamo alla stazione a monte dell'impianto di Fontanesses, mettiamo le pelli e ci avviamo in direzione Ovest verso il ben visibile Pas de Chevres, 400 metri più in alto.
Il sole è splendente ed il caldo si fa sentire, in un'oretta siamo al passo, togliamo gli sci e li carichiamo sugli zaini, ora non ci resta che scendere la scaletta che porta sul Glacier de Cheilon, negli ultimi anni il livello del ghiacciaio si è notevolmente abbassato per cui vi è un'ulteriore scala aggiunta, mettiamo piede su un pendio scosceso e ghiacciato, fra mettere i ramponi e fare un mancorrente, o meglio una corda doppia, con una delle nostre corde optiamo per quest'ultima soluzione, decisamente più rapida. In breve ed in sicurezza arriviamo sul ghiacciaio, calziamo gli sci e ci avviamo, sotto un sole implacabile, verso la ben visibile Cabane des Dix, risaliamo il Glacier de Cheilon ed arriviamo alla base del monterozzo su cui è abbarbicato il rifugio.
Finalmente sulla terrazza della capanna ci godiamo una birra favolosa.
Prima di cena abbiamo una gradita sorpresa: aperitivo offerto dal gestore, lo staff della capanna è veramente simpatico e cordiale, il rifugio pulito, la cucina ottima, a fine cena ulteriore sorpresa: ammazzacaffè offerto ed omaggio di una bottiglietta mignon di grappa di pere vallesana personalizzata in occasione del centenario della capanna.
Quindi a nanna chè domani si inizia a fare sul serio.
Destinazione quattro giorni in Vallese, nella zona di Arolla. Il 25 aprile è una festa italiana per cui, pur essendo in sei, troviamo posto senza problemi sia alla Cabane des Dix che alla Vignettes.
Partiamo il sabato mattina con due auto, arriviamo ad Arolla, parcheggiamo fra decine di altre auto, mangiamo qualcosa, ci carichiamo i nostri pesanti zaini e prendiamo lo skilift che ci porta a circa 2470 metri, la giornata è splendida.
Skilift ed "ancore" per me sono una vera tortura: avendo messo gli sci solo a quarant'anni ho ben poca confidenza con queste cose, comunque in una decina di minuti di tensione la mia sofferenza ha termine ed arriviamo alla stazione a monte dell'impianto di Fontanesses, mettiamo le pelli e ci avviamo in direzione Ovest verso il ben visibile Pas de Chevres, 400 metri più in alto.
Il sole è splendente ed il caldo si fa sentire, in un'oretta siamo al passo, togliamo gli sci e li carichiamo sugli zaini, ora non ci resta che scendere la scaletta che porta sul Glacier de Cheilon, negli ultimi anni il livello del ghiacciaio si è notevolmente abbassato per cui vi è un'ulteriore scala aggiunta, mettiamo piede su un pendio scosceso e ghiacciato, fra mettere i ramponi e fare un mancorrente, o meglio una corda doppia, con una delle nostre corde optiamo per quest'ultima soluzione, decisamente più rapida. In breve ed in sicurezza arriviamo sul ghiacciaio, calziamo gli sci e ci avviamo, sotto un sole implacabile, verso la ben visibile Cabane des Dix, risaliamo il Glacier de Cheilon ed arriviamo alla base del monterozzo su cui è abbarbicato il rifugio.
Finalmente sulla terrazza della capanna ci godiamo una birra favolosa.
Prima di cena abbiamo una gradita sorpresa: aperitivo offerto dal gestore, lo staff della capanna è veramente simpatico e cordiale, il rifugio pulito, la cucina ottima, a fine cena ulteriore sorpresa: ammazzacaffè offerto ed omaggio di una bottiglietta mignon di grappa di pere vallesana personalizzata in occasione del centenario della capanna.
Quindi a nanna chè domani si inizia a fare sul serio.
Tourengänger:
paoloski

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