La bella Valle Strona: Cima Scaravini (2116m) da Massiola (760m)
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La bella Valle Strona: Cima Scaravini (2116m) da Massiola (760m)
Dopo qualche anno, complice questa benedetta neve che si fa desiderare, sono tornato nella bella Val Strona. Tempo addietro avevo imparato ad amarne l’isolamento e la bellezza selvaggia salendo il Monte Massone, la Montagna Ronda, la Cima Capezzone e la Cima Lago. Queste visite, iniziate da varie località del fondo valle, unite al fascino delle leggende su questi eredi degli antichi Walser mi avevano lasciato il desiderio di proseguire l’esplorazione della Valle Strona; poi, come accade a tutti noi, per diverso tempo avevo poi diretto i miei passi in altre zone.
Oggi però sono tornato ed ho voluto salire una cima per me nuova, la Cima Scaravini per la sua cresta Sud covando poi il segreto desiderio di proseguire l’escursione lungo la cresta che unisce questa vetta al Monte Massone. Purtroppo il tempo impiegato fin lì si dimostrava quello previsto per cui, date le poche ore di luce del periodo, dovevo accantonare l’idea di proseguire per il Massone rientrando per il percorso dell’andata.
Sono partito da un delizioso paesino chiamato Massiola al termine di una strada secondaria; la località è abitata anche in inverno (contrariamente a Campello Monti ad esempio) ed era rallegrata da 27 Presepi installati in ogni dove, lungo scalinate, angolini o su terrazze che partecipano ad un concorso locale. Una bella mulattiera selciata (Z8) che si poi muta in sentiero conduce dapprima all’Alpe Pero attraverso una stupenda faggeta e poi a Piano del Pozzo dove si esce all’aperto. Di lì inizia la lunga salita della cresta che raggiunge la Cima Scaravini, a volte larga, altre piuttosto affilata ed esposta; spesso si evitano roccette più impegnative aggirandole ma comunque la salita è “un osso duro” per l’impegno fisico anche se il dislivello totale non supera i 1400m. Ma i numeri dicono che per l’ultimo km la pendenza è il 27%, per gli ultimi 600m è del 35% e negli ultimi 200m la pendenza diventa del 50%. Mettete in conto di usare anche le mani per procedere!
La soddisfazione è grande, giunti in vetta; uno spettacolo stupendo sia in secondo piano sulle montagne “celebri” ad Ovest che in primo piano sulle locali vette più sconosciute ed aspre raggiunte da creste che aspettano solo di essere percorse induce a sostare a lungo sotto la croce sommitale. La vista della cresta verso il Monte Massone cui ho rinunciato fa promettere a me stesso che presto ci tornerò; giudicate dalle foto.
Il rientro è veloce lungo lo stesso percorso (niente anello neanche oggi!); i sentieri sono abbastanza ben segnalati eccetto che nel tratto dall’Alpe Pero a Piano di Pozzo dove si smarrisce facilmente la retta via; fortunatamente il fido GPS mi ha tratto d’impaccio un paio di volte.
La neve era visibilmente carente già dal fondo valle per cui le ciaspole sono rimaste in auto ed i ramponi, per prudenza nel mio zaino, hanno partecipato ad allenare la mia schiena a superare le asperità.
Per i dettagli del percorso rimando alla bella relazione sul sito di Achille Quarello di Montagna Vissuta dove viene presentato in una bellissima veste invernale.
I tempi (lordi per i precisi):
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Massiola |
0 |
0 |
Alpe Pero |
1:23 |
1:23 |
Sosta |
0:06 |
1:29 |
Piano del Pozzo |
0:46 |
2:15 |
Sosta |
0:11 |
2:26 |
Vetta Cima Scaravini |
1:34 |
4:02 |
Sosta |
0:15 |
4:17 |
Piano del Pozzo |
1:20 |
5:37 |
Massiola |
1:35 |
7:12 |
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello percorso 1421m
Lunghezza totale 12,2 km
Tempo totale lordo 7h20’
Tempo totale netto 5h12’
Soste totali 2h07'
Pendenza max 50% per gli ultimi 200 m, 34% ultimi 600m, 27% ultimo km, media 21%

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