Ferrate Gamma1 & Gamma2, Pizzo d'Erna e Dente del Resegone
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Vuoi fare la Gamma 2, nessun problema ti accompagno io, però la facciamo insieme alla Gamma 1...altrimenti il giro non è completo!... Così è iniziato il progetto che ho portato a compimento oggi.
L'idea di fare le due ferrate insieme mi sembra una follia, ma visto che Andrea ha già fatto questo giro ed è sicuro che ce la farò, accetto l'invito e alle 8.15 mi faccio trovare al parcheggio della funivia per i Piani d'Erna; fa meno freddo del previsto e il cielo è limpido...un ottimo inizio.
Ci avviamo per il sentiero n.1 ( nella stessa direzione del rifugio Stoppani), dopo circa una quarantina di minuti arriviamo al cartello che indica la prima ferrata, che affronteremo: la Gamma 1. Di questa ferrata non si sente parlare molto bene, per via della gran quantità di scale di cui è composta, in realtà non essendo troppo impegnativa è piuttosto divertente e il fatto che vi siano anche tratti su sentiero non esposto, permette di concedersi un pò di relax. A circa metà della via si incontra il punto più impegnativo, un traverso di qualche metro e poco dopo il punto più caratteristico della via: il ponte tibetano (chi avesse problemi può utilizzare la scala del vecchio percorso). Quasi alla fine della ferrata si incontra un secondo ponte, (molto meno caratteristico), dove ci fermiamo a guardare la strada che ancora ci aspetta...gulp...
Arrivati al Pizzo D'erna ci concediamo una breve pausa al sole, che nonostante la stagione inoltrata è ancora piacevolmente caldo...cinque minuti e non di più, vogliamo terminare il giro prima del tramonto.
Dal Pizzo D'Erna ci avviamo per la strada che porta alla funivia e da qui proseguiamo prima sul sentiero n.5, poi sul sentiero n.1 e quando arriviamo al cartello che indica la ferrata (sulla sinistra del sentiero), siamo riposati e così, in allegria iniziamo la "famosa gamma 2".
Idealmente la ferrata può essere divisa in due parti, la prima parte è la meno impegnativa, caratterizzata da tratti poco esposti e da brevi sentieri ; ci sono un paio di passaggini rognosi, ma affrontati in arrampicata risultano meno difficili del previsto.
La seconda parte della ferrata, invece è piuttosto adrenalica...
Affronto la prima parte senza problemi supero i vari camini caminetti e paretine del percorso. Poi, visto che ho bisogno di un pò di privacy, rimango un pò lontana dal mio compagno d'avventura e quando lo raggiungo lo trovo seduto davanti ad una bella parete verticale che guarda salire due persone...e, come se niente fosse mi dice "dobbiamo salire di lì"...Guardo la parete davanti a me e gli domando "quindi?" Quindi ce la fai di sicuro, mi risponde,...ti aspetto su!
Lo guardo salire, lo fa con una tale naturalezza che sembra facilissimo. Mi prendo qualche minuto per studiare la sequenza dei passaggi e mi avvicino alla parete...non c'è possibilità di arrampicare, non c'è possibilità di salire in verticale, l'unico modo per proseguire è contare sulla forza delle proprie braccia e su un pò di sangue freddo. Punto i piedi, e tenendomi alla catena, porto il peso verso il vuoto...una sensazione fantastica...mi sposto lungo la parete fino a raggiungere il secondo tratto di catena, a questo punto mi rimetto in posizione verticale e continuo a salire...qualche minuto e la placca è superata. Ci fermiamo un attimo a prendere fiato e a scherzare sulla mia performance...Superiamo le persone che ci precedono e dopo alcuni minuti ci troviamo davanti ad lungo taglio (circa una ventina di metri) tra due rocce , Andrea mi dice "questo è il famoso camino finale" e si avvia...informandomi che bisogna usare un pò di tecnica da camino...Inizio a salire, decido di non usare il meno possibile le catene e di non salire di forza, ma di arrampicare (anche se sono solo una principiante ho capito come fare), parto a destra, poi mi sposto a sinistra, poi...mi metto a fare Heater Parisi: punto un piede a destra e uno sinistra e faccio una spaccata degna di una prima ballerina!!!
Brava, hai capito come fare...sento dire dall'alto...a metà salita mi siedo su uno speroncino e guardo quello che mi circonda...è emozionante...riprendo a salire e dopo un paio di passaggi difficilini sono fuori dal camino, davanti ad una bella paretina esposta e verticale, ma attrezzata con alcune placche metalliche. Superata anche la paretina...trovo il mio socio sorridente che mi informa che manca solo un centinaio di metri e la ferrata è finita...arriviamo su un cucuzzolo e le parole sono superflue...ci togliamo gli imbraghi, ci fermiamo a mangiare e ad ammirare il panorama. Per la discesa optiamo per il sentiero Villa o Canalone Bobbio (che avevo già percorso in salita con gbal ),ai Piani D'Erna proseguiamo per il sentiero che scende verso il parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto e dove, come da propositi arriviamo prima del tramonto.
Che dire...un gran giro, che regala emozioni e sensazioni forti ad ogni passo.
L'idea di fare le due ferrate insieme mi sembra una follia, ma visto che Andrea ha già fatto questo giro ed è sicuro che ce la farò, accetto l'invito e alle 8.15 mi faccio trovare al parcheggio della funivia per i Piani d'Erna; fa meno freddo del previsto e il cielo è limpido...un ottimo inizio.
Ci avviamo per il sentiero n.1 ( nella stessa direzione del rifugio Stoppani), dopo circa una quarantina di minuti arriviamo al cartello che indica la prima ferrata, che affronteremo: la Gamma 1. Di questa ferrata non si sente parlare molto bene, per via della gran quantità di scale di cui è composta, in realtà non essendo troppo impegnativa è piuttosto divertente e il fatto che vi siano anche tratti su sentiero non esposto, permette di concedersi un pò di relax. A circa metà della via si incontra il punto più impegnativo, un traverso di qualche metro e poco dopo il punto più caratteristico della via: il ponte tibetano (chi avesse problemi può utilizzare la scala del vecchio percorso). Quasi alla fine della ferrata si incontra un secondo ponte, (molto meno caratteristico), dove ci fermiamo a guardare la strada che ancora ci aspetta...gulp...
Arrivati al Pizzo D'erna ci concediamo una breve pausa al sole, che nonostante la stagione inoltrata è ancora piacevolmente caldo...cinque minuti e non di più, vogliamo terminare il giro prima del tramonto.
Dal Pizzo D'Erna ci avviamo per la strada che porta alla funivia e da qui proseguiamo prima sul sentiero n.5, poi sul sentiero n.1 e quando arriviamo al cartello che indica la ferrata (sulla sinistra del sentiero), siamo riposati e così, in allegria iniziamo la "famosa gamma 2".
Idealmente la ferrata può essere divisa in due parti, la prima parte è la meno impegnativa, caratterizzata da tratti poco esposti e da brevi sentieri ; ci sono un paio di passaggini rognosi, ma affrontati in arrampicata risultano meno difficili del previsto.
La seconda parte della ferrata, invece è piuttosto adrenalica...
Affronto la prima parte senza problemi supero i vari camini caminetti e paretine del percorso. Poi, visto che ho bisogno di un pò di privacy, rimango un pò lontana dal mio compagno d'avventura e quando lo raggiungo lo trovo seduto davanti ad una bella parete verticale che guarda salire due persone...e, come se niente fosse mi dice "dobbiamo salire di lì"...Guardo la parete davanti a me e gli domando "quindi?" Quindi ce la fai di sicuro, mi risponde,...ti aspetto su!
Lo guardo salire, lo fa con una tale naturalezza che sembra facilissimo. Mi prendo qualche minuto per studiare la sequenza dei passaggi e mi avvicino alla parete...non c'è possibilità di arrampicare, non c'è possibilità di salire in verticale, l'unico modo per proseguire è contare sulla forza delle proprie braccia e su un pò di sangue freddo. Punto i piedi, e tenendomi alla catena, porto il peso verso il vuoto...una sensazione fantastica...mi sposto lungo la parete fino a raggiungere il secondo tratto di catena, a questo punto mi rimetto in posizione verticale e continuo a salire...qualche minuto e la placca è superata. Ci fermiamo un attimo a prendere fiato e a scherzare sulla mia performance...Superiamo le persone che ci precedono e dopo alcuni minuti ci troviamo davanti ad lungo taglio (circa una ventina di metri) tra due rocce , Andrea mi dice "questo è il famoso camino finale" e si avvia...informandomi che bisogna usare un pò di tecnica da camino...Inizio a salire, decido di non usare il meno possibile le catene e di non salire di forza, ma di arrampicare (anche se sono solo una principiante ho capito come fare), parto a destra, poi mi sposto a sinistra, poi...mi metto a fare Heater Parisi: punto un piede a destra e uno sinistra e faccio una spaccata degna di una prima ballerina!!!
Brava, hai capito come fare...sento dire dall'alto...a metà salita mi siedo su uno speroncino e guardo quello che mi circonda...è emozionante...riprendo a salire e dopo un paio di passaggi difficilini sono fuori dal camino, davanti ad una bella paretina esposta e verticale, ma attrezzata con alcune placche metalliche. Superata anche la paretina...trovo il mio socio sorridente che mi informa che manca solo un centinaio di metri e la ferrata è finita...arriviamo su un cucuzzolo e le parole sono superflue...ci togliamo gli imbraghi, ci fermiamo a mangiare e ad ammirare il panorama. Per la discesa optiamo per il sentiero Villa o Canalone Bobbio (che avevo già percorso in salita con gbal ),ai Piani D'Erna proseguiamo per il sentiero che scende verso il parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto e dove, come da propositi arriviamo prima del tramonto.
Che dire...un gran giro, che regala emozioni e sensazioni forti ad ogni passo.
Tourengänger:
Laura.

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Kommentare (19)