Un giorno e una notte all’ Alpe Motta.
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Un giorno e una notte all’Alpe Motta.
E’ oramai un anno che prometto a Matteo una nottata in tenda in montagna, ma per diversi motivi è stata sempre rinviata. Recuperata la tenda da Luca, approfittiamo della bella giornata e arrivati a Gravedona, saliamo in auto verso Bodone, dove purtroppo la cementificazione sta facendo i suoi danni e rovinando un’angolo di paradiso. Parcheggiamo nell’unico parcheggio a fine strada e ci dirigiamo verso la baita di Raffaella e suo figlio Sebastiano dove sono in villeggiatura con alcuni amici. Accolti, come sempre, a braccia aperte e con un caffè fumante, spiego che vorremmo trascorrere una notte all’Alpe. Incominciamo così il nostro breve cammino, con Sebastiano che si unisce a noi, caricandoci di tutte le comodità per un campeggio selvaggio.
Costeggiamo e poi saliamo di 300 metri la montagna arrivando all’alpe Motta e al rifugio privato del S.E.M..
FASE 1: Trovato il posto ideale per accamparci in una radura presso l’abbeveratoio, incominciamo ad attrezzarci per la notte tra l’entusiasmo dei bambini.
FASE 2: Il fuoco, tutti di corsa a recuperare pietre, pagliette e rametti nella pineta vicina, dove facciamo l’incontro con il nipote e la figlia di Rosolino e Alma alpigiani di Basarott. Qui tra una mungitura e l’altra all’ombra della pineta i bambini si scolano due bei bicchieroni di latte appena munto. Ritorniamo al Campo e ci predisponiamo a costruire il focolaio e nel frattempo si aggregano altri bambini giunti da Bodone, e la costruzione diventa un’impresa. Insomma il pomeriggio passa in un attimo e nel giro di poco vediamo arrivare Raffaella e “Dolce Peonia” a recuperare Sebastiano.
Ore 19:30 ci ritroviamo soli soletti attorno al focolare ad asciugare i pantaloni di Matteo completamente inzuppati d’acqua dopo aver giocato per più di un’ora all’abbeveratoio. Ore 21:00 il sole è già calato la fame incomincia a farsi sentire e la carne e la salsiccia finiscono sul fuoco. Ore 23:00 la luna domina e dopo una tisana tutti a letto. La mattina successiva veniamo svegliati dagli alpigiani che già alle 5:30 si dirigono verso la pineta per la prima mungitura. Ore 7:00 il sole sorge e veniamo baciati da una nuova giornata fantastica…
E’ oramai un anno che prometto a Matteo una nottata in tenda in montagna, ma per diversi motivi è stata sempre rinviata. Recuperata la tenda da Luca, approfittiamo della bella giornata e arrivati a Gravedona, saliamo in auto verso Bodone, dove purtroppo la cementificazione sta facendo i suoi danni e rovinando un’angolo di paradiso. Parcheggiamo nell’unico parcheggio a fine strada e ci dirigiamo verso la baita di Raffaella e suo figlio Sebastiano dove sono in villeggiatura con alcuni amici. Accolti, come sempre, a braccia aperte e con un caffè fumante, spiego che vorremmo trascorrere una notte all’Alpe. Incominciamo così il nostro breve cammino, con Sebastiano che si unisce a noi, caricandoci di tutte le comodità per un campeggio selvaggio.
Costeggiamo e poi saliamo di 300 metri la montagna arrivando all’alpe Motta e al rifugio privato del S.E.M..
FASE 1: Trovato il posto ideale per accamparci in una radura presso l’abbeveratoio, incominciamo ad attrezzarci per la notte tra l’entusiasmo dei bambini.
FASE 2: Il fuoco, tutti di corsa a recuperare pietre, pagliette e rametti nella pineta vicina, dove facciamo l’incontro con il nipote e la figlia di Rosolino e Alma alpigiani di Basarott. Qui tra una mungitura e l’altra all’ombra della pineta i bambini si scolano due bei bicchieroni di latte appena munto. Ritorniamo al Campo e ci predisponiamo a costruire il focolaio e nel frattempo si aggregano altri bambini giunti da Bodone, e la costruzione diventa un’impresa. Insomma il pomeriggio passa in un attimo e nel giro di poco vediamo arrivare Raffaella e “Dolce Peonia” a recuperare Sebastiano.
Ore 19:30 ci ritroviamo soli soletti attorno al focolare ad asciugare i pantaloni di Matteo completamente inzuppati d’acqua dopo aver giocato per più di un’ora all’abbeveratoio. Ore 21:00 il sole è già calato la fame incomincia a farsi sentire e la carne e la salsiccia finiscono sul fuoco. Ore 23:00 la luna domina e dopo una tisana tutti a letto. La mattina successiva veniamo svegliati dagli alpigiani che già alle 5:30 si dirigono verso la pineta per la prima mungitura. Ore 7:00 il sole sorge e veniamo baciati da una nuova giornata fantastica…
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pm1996

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