Passo di Monte Moro Macugnaga (Madonna delle Nevi) q 2900 circa


Publiziert von rochi , 5. Juli 2011 um 17:47.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 4 Juli 2011
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I   CH-VS 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1550 m
Abstieg: 1550 m
Strecke:Macugnaga fraz Staffa, Alpe Bill, rifugio Oberto, Madonna delle Nevi al passo di monte Moro
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostoda per Gravellona Toce e quindi SS del Sempione, uscita Piedimulera, puntare Macugnaga e parcheggiare al posteggio delle funivie Monte Moro
Zufahrt zum Ankunftspunkt:a/r
Unterkunftmöglichkeiten:Macugnaga, rifugio Oberto (controllare su internet disponibilità e periodi di apertura)

Decidere di andare al Passo di monte Moro di Macugnaga significa compiere una gita di largo respiro costantemente affacciati sulla maestosa parete est del Monte Rosa, ma anche recarsi in un luogo carico di fascino storico: da queste parti passarono i pastori Walser provenienti dalla valle del Goms nel Vallese svizzero nel tentativo (riuscito) di colonizzare i pascoli di Macugnaga. Poi, per il passo del Turlo sul versante opposto della valle, essi si spinsero sino ad Alagna Valsesia, occupando - di fatto - tutta l'area italiana del Monte Rosa. Oggi da Alagna a Saas Fee, attraverso i due citati passi, si può compiere un meraviglioso trekking di due giorni sulle tracce dei Walser, toccando rigogliose valli e altezze di tutto rispetto che sfiorano i tremila metri. 
In tempi più recenti, il passo di Monte Moro è stato luogo di transito per gli "spalloni", rustica forma di contrabbandieri che percorrevano questi sentieri (spesso di notte) per sdoganare illegalmente tabacchi ed altre merci dalla svizzera all'Italia e viceversa.
Il posto migliore per lasciare l'auto è in frazione staffa di Macugnaga nel parcheggio (a pagamento, 4 euro al giorno) delle funivie. Si attraversa quindi il ponte pedonale e ci si immette sulla carrareccia asfaltata a sinistra. Vale la pena di fare una breve sosta alla chiesa vecchia del villaggio, notevole esempio di architettura montanara ed ammirare altresì il tiglio secolare che dal 1200 (secondo l'iscrizione presente) soggiorna in questo posto. Si procede quindi in leggera salita sino a giungere in una zona dove sono presenti degli scavi, resi evidenti da enormi massi. Proprio prima degli scavi, ci si immette nel prato a destra su traccia di sentiero puntando all'evidente cartello segnavia al limitare del bosco. Ivi giunti si seguono le indicazioni per Alpe Bill, Moro e ci si immette su comoda mulattiera che, per tornanti, risale lo splendido bosco per giungere in breve ad una panoramica balconata dove la Est monte Rosa si esibisce nella sua drammatica bellezza, sormontata dalla quattro vette tra le più alte d'Europa. Si prosegue ancora nel bosco e si perviene in breve (40 min dall'auto) all'Alpe Bill, frequentata da qualche pacifica vacca e deturpata dalle orrende costruzioni che fanno da tappa per la funivia. Dall'alpe a sinistra seguendo i cartelli segnavia ci si innalza dapprima su un'erta che costeggia un rio, poi - brevemente - ancora nel bosco che in breve si abbandona definitivamente e con ampia diagonale si perviene ad un pilone intermedio della funivia. Ora, su traverso agevole e sempre molto segnalato, si punta all'evidente costruzione che funge da stazione di partenza per la seggiovia invernale. e posta a q 2400 circa. Da qui inizia il tratto più duro del percorso che si addentra con pendenze importanti nel vallone che conduce al rifugio Oberto già visibile in assenza di nebbia. Anche con condizioni meteo avverse ed in particolare scarsa visibilità, il sentiero è sempre molto marcato dai frequentissimi (anche troppi) bolli segnavia.
Pur se impegnativo dal punto di vista della fatica, il tracciato in questo segmento di percorso non è mai pericoloso, spesso facilitato da scalinate in pietra poste all'uopo che rappresentano un notevole esempio di ingegneria di montagna. Se affrontato ad inizio stagione, in questa zona è possibile incontrare frequenti nevai. Alla data del nostro passaggio erano tuttavia tutti sciolti e se n'è dovuto affrontare solo uno sull'ultimo tratto che conduce al rifugio. Il nevaio in questione non rappresenta motivo di preoccupazione alcuna vista la scarsa pendenza e l'esposizione nulla. Giunti al rifugio (3 ore da Macugnaga), sempre per nevai residui si punta alla roccia in cui svetta la statua dorata della Madonna delle Nevi e la si affronta con l'aiuto di percorso attrezzato con catene fisse e pioli di legno conficcati nella pietra. Tale situazione rende "l'arrampicata" finale un divertente giochino remunerativo della fatica fatta, adatto per tutta la famiglia.
Dalla statua, posta a q2900 circa (3.5 ore da Macugnaga), occorre sfruttare gli attimi in cui le nuvole lo consentono per godere di una fantastica panoramica a 360 gradi sulle vicinissime vette (Moro e Joder) e su quelle solo un po' più in là, in primis le vette del Monte Rosa. Da questo punto la punta Gnifetti è evidentissima e si distingue ad occhio nudo la Capanna Margherita. Si ha l'impressione che, dotati di buon cannocchiale, si possano vedere le persone che vi soggiornano. Sul lato svizzero si ammirano poi altri quattromila di cui non conosco il nome e, più in basso, la valle che degrada verso Saas Fee con il lago di Mattlmark (mi pare si chiami così).
Gita facile, mai pericolosa, solo un po' faticosa. Ad impianti funzionanti si può decidere di fare il tragitto del ritorno in funivia (14 euro a tratta) oppure divertirsi in discesa come abbiamo fatto noi, impiegando un paio d'ore, per poi fermarsi al bar della scuola di sci e bere una notevole e meritatissima Weiss Bier alla spina. A proposito di beverage, rifornirsi bene di acqua alla partenza perché sul tragitto, a parte scomodi ruscelli, non se ne trova.

Tourengänger: rochi


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Kommentare (2)


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Ger1976 hat gesagt:
Gesendet am 28. August 2016 um 21:03
Interessantissima recensione, non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello storico. Mi avete fatto proprio venire una gran voglia di andarci. Grazie!

rochi hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. August 2016 um 22:42
Grazie!
Approfittane dunque, a settembre e parte di ottobre è bellissimo e non troppo caldo se prendi una giornata buona.
Poi, le ciaspole.....www.hikr.org/tour/post74706.html.
Ciao!!
R.


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