Skitour del Generoso - Pizzo della Croce o Crocione, 1491 - Sasso Bianco, 1645
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Dopo ripetute visite nel corso del promettente dicembre 2010, quest'anno la Val d' Intelvi era caduta in disuso.
Colpa del meteo che ha cancellato la neve dai pendii del giardino di casa. Così, appena la neve è tornata con sufficiente consistenza, ci è parso doverosa una visita di cortesia agli amati Crocione e Generoso.
Partiti con la solita calma, con anche pausa caffè (e foto al Legnone) in quel di Argegno, arriviamo alla bolla con qualche dubbio: la neve sembra veramente poca e il Crocione appare pesantemente "rigolato", segno che, dopo i 30 cm promessi, è arrivata anche la pioggia.
Sì, conferma il Lele, ha piovuto, qui, ma su in alto ne ha messa tanta.
Partenza su crosta ben rigelata, che ci regge bene per i primi 150 metri di dislivello, ma poi, dove non è caduta pioggia ma solo neve, la solfa cambia: niente crosta ma neve soffice che, fortunatamente, induce Pancho ad abbandonare la linea verticale per infilarsi in una traccia ben disegnata anche se un po "timida" relativamente alla pendenza. Ma non è il caso di correre: la giornata è splendida e io devo fare le foto per il mio primo report in valle.
Raggiungiamo il Capannino e da lì ci portiamo sulla vetta del Pizzo della Croce, per tutti Crocione.
C'è un po' di compagnia; anche un bel bovaro bernese che mi ricorda Graffio, amico a quattro zampe che ci ha lasciato ormai da parecchi anni.
Tolte le pelli e allacciati gli scarponi ritorniamo verso il Capannino e poi, accolti da una crosta infame, insciabile anche in diagonale, scendiamo con un lungo traverso e qualche improbabile curva fino alla valle del Breggia, sotto Orimento, in quella che noi chiamiamo "la forra".
Pelli e su, ad incontrare e tagliare il sentiero che dal Pesciò rientra ad Orimento.
L'ambiente, come sempre è splendido e rilassante; seguiamo una bella e sapiente traccia che ci porta ad incontrare, ai Murelli, il sentiero che sale dal Barco dei Montoni e la cresta che, marciando da nord verso sud, porta alla vetta del Generoso, passando dalla Cima della Piancaccia e dal Sasso Bianco, per tutti gli scialpinisti la cima sciistica del Generoso.
Questa volta la Valle non tradisce: tolte le pelli ci buttiamo giù dal pendio che per linea diretta porta all'Alpe Pesciò. Nonostante sia già notevolmente ricamato, ci regala una sciata splendida fino all'ultima curva.
Seguiamo per un tratto il sentiero che dal Pesciò viaggia verso Orimento e, all' "incrocio", ci regaliamo qualche altra buona curva fino alla "forra".
Pelli e sofferenza pura per i 270 metri di dislivello che, in un caldo esagerato, ci riportano al Capannino.
Probabilmente è il metti e togli che spezza i ritmi e appesantisce la gamba.
Pancho, per la verità, se ne va su bello sciolto; io, si sa, devo fare le fortografie...
Concentrandomi sul Bar Sport trovo le energie per raggiungere Pancho al Capannino; togliamo le pelli e ci godiamo una bella sciata sul pendio familiare che scivola ripido verso la Bolla Leoni.
Comprati burro e salame dall'Erminia, saltiamo in macchina e ... il Bar Sport si materializza in pochi minuti.
Sci, birra e piadina. Il gusto vero della vita...
Bolla Leoni,1050 (+ 440)
Pizzo della Croce,1490 (- 290)
Forra Orimento,1200 (+ 445)
Sasso Bianco,1645 (- 445)
Forra Orimento 1200 (+ 270)
Capannino del Crocione,1470 (-270)
Bolla Leoni,1050
Colpa del meteo che ha cancellato la neve dai pendii del giardino di casa. Così, appena la neve è tornata con sufficiente consistenza, ci è parso doverosa una visita di cortesia agli amati Crocione e Generoso.
Partiti con la solita calma, con anche pausa caffè (e foto al Legnone) in quel di Argegno, arriviamo alla bolla con qualche dubbio: la neve sembra veramente poca e il Crocione appare pesantemente "rigolato", segno che, dopo i 30 cm promessi, è arrivata anche la pioggia.
Sì, conferma il Lele, ha piovuto, qui, ma su in alto ne ha messa tanta.
Partenza su crosta ben rigelata, che ci regge bene per i primi 150 metri di dislivello, ma poi, dove non è caduta pioggia ma solo neve, la solfa cambia: niente crosta ma neve soffice che, fortunatamente, induce Pancho ad abbandonare la linea verticale per infilarsi in una traccia ben disegnata anche se un po "timida" relativamente alla pendenza. Ma non è il caso di correre: la giornata è splendida e io devo fare le foto per il mio primo report in valle.
Raggiungiamo il Capannino e da lì ci portiamo sulla vetta del Pizzo della Croce, per tutti Crocione.
C'è un po' di compagnia; anche un bel bovaro bernese che mi ricorda Graffio, amico a quattro zampe che ci ha lasciato ormai da parecchi anni.
Tolte le pelli e allacciati gli scarponi ritorniamo verso il Capannino e poi, accolti da una crosta infame, insciabile anche in diagonale, scendiamo con un lungo traverso e qualche improbabile curva fino alla valle del Breggia, sotto Orimento, in quella che noi chiamiamo "la forra".
Pelli e su, ad incontrare e tagliare il sentiero che dal Pesciò rientra ad Orimento.
L'ambiente, come sempre è splendido e rilassante; seguiamo una bella e sapiente traccia che ci porta ad incontrare, ai Murelli, il sentiero che sale dal Barco dei Montoni e la cresta che, marciando da nord verso sud, porta alla vetta del Generoso, passando dalla Cima della Piancaccia e dal Sasso Bianco, per tutti gli scialpinisti la cima sciistica del Generoso.
Questa volta la Valle non tradisce: tolte le pelli ci buttiamo giù dal pendio che per linea diretta porta all'Alpe Pesciò. Nonostante sia già notevolmente ricamato, ci regala una sciata splendida fino all'ultima curva.
Seguiamo per un tratto il sentiero che dal Pesciò viaggia verso Orimento e, all' "incrocio", ci regaliamo qualche altra buona curva fino alla "forra".
Pelli e sofferenza pura per i 270 metri di dislivello che, in un caldo esagerato, ci riportano al Capannino.
Probabilmente è il metti e togli che spezza i ritmi e appesantisce la gamba.
Pancho, per la verità, se ne va su bello sciolto; io, si sa, devo fare le fortografie...
Concentrandomi sul Bar Sport trovo le energie per raggiungere Pancho al Capannino; togliamo le pelli e ci godiamo una bella sciata sul pendio familiare che scivola ripido verso la Bolla Leoni.
Comprati burro e salame dall'Erminia, saltiamo in macchina e ... il Bar Sport si materializza in pochi minuti.
Sci, birra e piadina. Il gusto vero della vita...
Bolla Leoni,1050 (+ 440)
Pizzo della Croce,1490 (- 290)
Forra Orimento,1200 (+ 445)
Sasso Bianco,1645 (- 445)
Forra Orimento 1200 (+ 270)
Capannino del Crocione,1470 (-270)
Bolla Leoni,1050
Tourengänger:
Nevi Kibo
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