E' bello poter rivedere i luoghi che si amano in periodi diversi dell'anno: i posti sono gli stessi ma le stagioni conferiscono loro un aspetto diverso.
La gita al Wichelhorn con la discesa nella ben poco conosciuta Schindlachtal, effettuata nell'estate del 2009, mi ha lasciato un magnifico ricordo per cui decido di ritornarci in inverno, le condizioni sono favorevoli: il pericolo valanghe è decisamente basso, il tempo si annuncia splendido, stranamente non siamo in molti (è una gita non da grandi gruppi)...
Ci troviamo alle sette a Gaggiolo, siamo in otto e alle 9,15 siamo alla biglietteria della piccola funivia che da Intschi ci porterà al lago Arni, prezzo andata/ritorno 14 FrS.
La cabina porta solo 4 persone (senza sci e zaini forse un paio di più), con due corse alle 9,45 siamo ad Arni con gli sci ai piedi, ci incamminiamo sulla stradina che dalla stazione a monte della funivia porta al lago, dove ci sono dei sommozzatori che si apprestano ad immergersi (Brrrr!), arriviamo al bivio: noi giriamo a sinistra, seguendo le indicazioni per la Leutschachhuette (quelle bianco - rosse), percorriamo una stradina pianeggiante che ci porta ad un ponticello sopra il Leutschachbach, nei pressi di un piccolo impianto idroelettrico e, dopo il ponte, calziamo gli sci ed iniziamo a salire dolcemente, poco dopo passiamo accanto ad un grosso masso su cui una targa, sovrastata da uno sbiadito uro, ci ricorda come ci si trovi nel centro geometrico del canton Uri.
Dopo circa un chilometro passiamo sul versante orientale della valle ed iniziamo a salire veramente: qualche inversione, un traverso e ci troviamo su un pianoro da cui possiamo finalmente vedere il Maentliser sovrastante il rifugio, la vecchia traccia che stiamo seguendo devia verso Ovest, ricalcando il percorso del sentiero estivo, e ci porta alla base della bastionata che chiude la parte bassa della valle, saliamo, con numerose inversioni, la placconata a Nord del torrente, nella parte alta c'è un passaggio un po' esposto con un cavo metallico, un altro sforzo e siamo al Nidersee, il lago è ghiacciato ma, visto le anomale alte temperature di questi giorni, preferiamo non attraversarlo ma aggirarlo sulla sinistra per poi imboccare il ripido canale, completamente in ombra, che scende dal Sass Pass, vediamo la nostra meta illuminata dal sole, dopo un infinità di inversioni su neve molto dura, finalmente arriviamo al grosso masso su cui so esserci la scritta bianco - blu "Schindlach" e la freccia indicante la scaletta che porta al Wichelpass, ma con la neve non c'è traccia nè della scritta nè della scala!
Proseguiamo verso il Sass Pass finchè, intorno ai 2600 metri, uno scivolo nevoso ci permette di montare sulla cresta Est del Gruenplaenggistock, una volta sulla dorsale, finalmente al sole, scendiamo verso il passo. Sono le 14, di salire al Wichelhorn neanche a parlarne: ci vorrà, fra andare e tornare, un'ora, un'ora e mezza...l'ultima funivia per scendere è alle 16,55 !!!
Qualche foto, una barretta, un po' di the, poi prepariamo gli sci e giù di corsa.
La neve è molto al disopra delle nostre aspettative: pensavamo di trovarla rammollita ed invece è perfetta.
Contorniamo l'Hinterseeli sulla sinistra, entriamo in una zona ombreggiata dove la neve è addirittura polverosa e ci godiamo una sciata favolosa fino alla Schindlachhuette, il piccolo rifugio è semisommerso dalla neve ma il panorama, ora forse più che d'estate, è semplicemente stupendo. Dietro l'edificio c'è un canale stretto e ripido ma pieno di polvere: un chiaro invito a scendere!
Dopo tanta neve bella è inevitabile trovarne anche di brutta: un traverso di vecchi residui valanghivi ghiacciati, seguiti da un pendio di cartone insciabile: ci abbassiamo facendo dei traversi e delle inversioni a 180° da fermi: di curvare qui nemmeno a perlarne! In qualche modo riusciamo a raggiungere Staldi ed il sottostante ponticello, lo attraversiamo e la montagna ci fa ancora un regalo: un ultimo tratto di neve polverosa fino al ponte di quota 1328 metri. Poi sci in spalla per risalire la stradina fino ad Heissigegg, sono una novantina di metri di dislivello ma li facciamo quasi di corsa: sono le 16 passate ed il cartello indica Arni: 50 minuti!
Per fortuna da Heissigegg ad Arni è discesa: riusciamo ad arrivare alla funivia alle 16,50...addirittura 5 minuti in anticipo sull'ultima corsa!
Pochi minuti dopo siamo a valle, il cordialissimo addetto alla funivia ci saluta e ci ringrazia in italiano (!), alle auto finalmente ci godiamo la torta di Daniela ed un bicchiere di prosecco.
Una gita magnifica in luoghi decisamente poco frequentati: su tutto il percorso non abbiamo incontrato anima viva. Con maggiore innevamento è possibile scendere a valle con gli sci: dal ponte sottostante Staldi si prosegue sulla stradina per Schwanden ed Ober Gurtnellen, si arriva però a Gurtnellen, prevedere quindi una macchina qui o usare il postale.
Buona parte della gita si svolge su pendii decisamente ripidi per cui devono esserci ottime condizioni di assestamento della neve.
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